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 Le Isole Eolie: un paradiso... mediterraneo !

LIPARI - SALINA - VULCANO - STROMBOLI - FILICUDI - ALICUDI - PANAREA

COLLEGAMENTI CON LE ISOLE EOLIE

Aereo: Reggio Calabria - Catania - Palermo

Treno: Milazzo

Nave traghetto: Milazzo (plurigiornaliero) - Napoli (trisettimanale)

Aliscafo: Milazzo (plurigiornaliero) - Messina e Reggio Calabria (giornaliero)

Solo periodo estivo:
Palermo - Cefalù - S. Agata Militello - Capo d'Orlando - Maratea - Vibo Valentia - Napoli
Autostrada: (A-20) svincolo Milazzo-lsole Eolie


FOLKLORE IN GENERALE

Carnevale eoliano
LIPARI - Febbraio/Marzo
Comune Lipari/Snoopy

Festival Internazionale del folk
LIPARI - Maggio/Giugno
Cantori Popol. Eolie

Filicudi "tra miti e leggende"
FILICUDI - Agosto
Comune di Lipari


FOLKLORE RELIGIOSO

Festività Patrono S. Bartolomeo
asta/vendita dello stendardo
13 Febbraio - LIPARI
Comitato di pescatori

Via Crucis vivente
LIPARI - Marzo/Aprile
Cantori Popol. Eolie

Venerdi Santo
process. Varette
LIPARI - Marzo/Aprile
Confrater. Addolorata

Domenica di Pasqua -
Processione della Resurrezione
LIPARI - Marzo/Aprile
Confrater. Addolorata

Tavolata dì San Giuseppe
SALINA - Maggio
Comunità Parrocchiale

Festività Maria SS. Porto Salvo
LIPARI - Luglio
Comunità Parrocchiale

Festività S. Lorenzo
SALINA - 10 Agosto
Comunità Parrocchiale

Festività Patrono S. Bartolomeo
LIPARI - 21/24 Agosto
Comune di Lipari

Grande Presepe artistico
LIPARI - Dicembre
Confrat. S.Bartolomeo

Presepe vivente
LIPARI - 25 Dicembre
Cantori Popol. Eolie

Presepe subacqueo
LIPARI - Dicembre
Snoopy Club Lipari

Presepe vivente con fiaccolata
VULCANO - Dicembre
Associazione Vulcano


L'ARCO DI FUOCO

La scienza definisce l'Arcipelago: "Arco vulcanico delle Eolie" e attribuisce l'origine delle Isole alla "deriva dei continenti" o "tettonica a zolle". La zolla continentale dell'Africa si starebbe avvicinando sempre più a quella europea, incastrandovisi sotto e formando una zona sismica con fratture nella litosfera dalle quali fuoriesce il magma dei mantello terrestre. L'arco eoliano ha un'ampiezza di circa 140 Km., ma la zona di instabilità causata dallo scontro Africa-Europa è assai più vasta, coprendo la Sicilia, la Calabria, la Campania, oltre alla Grecia e alle Isole Egee.

Il complesso delle sette Eolie, che copre un'area di 1600 Kmq., è nato da una grande pianura abissale del Tirreno profonda fino a 3600 mt, dalla quale, per emissione di lava, si formarono non soltanto le nostre Isole e Ustica, ma anche i vulcani sottomarini Magnaghi, Vavilov, Marsili, Palinuro e altri due senza nome.

La forma attuale delle Eolie è il risultato di un'attività vulcanica avvenuta in un periodo di 360.000 anni: le più antiche sono Panarea, Filicudi, Strombolicchio; la più giovane Isola è Stromboli, mentre il più giovane vulcano è Vulcanello. È molto interessante visitare il Museo Vulcanologico al Castello di Lipari.


CENNI SULLA PREISTORIA E SULLA STORIA

Inizi del IV - metà del III millennio a.C.
Prima comparsa di popolazioni siciliane a Lipari (Castellare Vecchio). Lavorazione e commercio dell'ossidiana in piena floridezza, fino all'introduzione dei metalli
1600- 1250 a.C.
Durante l'Età del Bronzo gli Eoliani ritrovano la prosperità attraverso il commercio marittimo che dall'area micenea si spinge fino alle Isole britanniche per acquisire lo stagno. Fioriscono i villaggi di Capo Graziano (Filicudi), Castello (Lipari), Serro dei Cianfi (Salina), Capo Milazzese (Panarea), Portella (Salina).
Nel 1250 a. C. tutti vengono distrutti da nuove genti italiche
1240 - 850 a.C. - Gli Ausoni guidati da Liparo occupano le Eolie A Liparo succede Eolo, presso la cui reggia (forse Sfromboli) trova ospitalità Ulisse, secondo Omero. Fine violenta della civiltà ausonia

VI - IV sec. a.C.
Nel 580 a C approdano a Lipari profughi greci di Cnido e di Rodi nasce la Lipara greca, forse sui mari nelle lotte di pirateria contro Etruschi e Fenici. Splendida produzione di vasi e ceramiche 

III sec. a.C. - III sec. d.C.
Alleatasi ai Cartaginesi contro i Romani, Lipari e da questi espugnata e distrutta. La dominazione romana porta decadenza e povertà.

IV - X sec.
Alla caduta dell'impero romano, le Eolie subiscono, come tutta la Sicilia, la calata dei barbari Visigoti, Vandali, Ostrogoti e il pesantissimo governo dei Bizantini. Al 264 d. C. risale l'evento prodigioso dell'arrivo sulla spiaggia di Lipari della cassa contenente il corpo di S. Bartolomeo, subito eletto a patrono delle Eolie. Nella prima meta del IV sec. opera a Lipari l'eremita Calogero, da cui trarranno nome le Terme. Nell'836 i Saraceni assalgono e devastano Lipari con grande strage e schiavitù della popolazione.

XI - XV sec.
I Normanni liberano la Sicilia dagli Arabi e avviano un periodo di buon governo e grande ripresa. Re Ruggero invia a Lipari i Benedettini che favoriscono un grande sviluppo nelle Isole, viene edificata la Cattedrale di S. Bartolomeo e il convento benedettino sul Castello, Lipari diventa sede vescovile. Fiorisce l'agricoltura anche a Salma e nelle Isole minori.

Nel 1208 sale al trono di Sicilia Federico II di Svevia e durante il suo regno il benessere delle Eolie si consolida. Segue la dura dominazione degli Angioini cui i Siciliani si ribellano con la rivolta dei Vespri. Ma gli Eoliani preferiscono restare fedeli a Carlo d'Angiò e quindi l'asse dei loro interessi commerciali si sposta verso Napoli, capitale del regno angioino.

Nel 1337 Lipari apre le porte alla flotta francese senza combattere, ottenendone vari benefici commerciali ed esenzioni fiscali. Alla metà del XV sec. Napoli e Palermo vengono unite nel Regno delle Due Sicilie sotto la corona di Alfonso V d'Aragona, che riconosce agli Eoliani i benefici di cui godevano. Navi corsare eoliane combattono ora per gli Spagnoli contro i Francesi 

Il 30 giugno 1544 una flotta di 180 navi turche agli ordini del grande corsaro Anadeno Barbarossa assale Lipari e cinge d'assedio il Castello. La disperata resistenza dei Liparoti non può reggere al terribile bombardamento dei Musulmani ed e necessaria la resa. 9000 cittadini su 10 000 sono fatti schiavi, molti erano già stati uccisi, altri lo sono mentre tentano la fuga. La città resta deserta. Soltanto dopo la tragedia la corona spagnola si preoccupa e Lipari viene ripopolata con famiglie siciliane, calabresi e spagnole, le mura e le case sono ricostruite e cosi pure una flotta eoliana che per tutta la meta del Cinquecento si batterà con successo per la difesa del Tirreno dai Turchi.

All'inizio del 1693 uno spaventoso terremoto distrugge tutte le città della Sicilia orientale provocando 140000 morti le Eolie sono risparmiate per intercessione di S.Bartolomeo, supplicato dalla popolazione riunita nella Cattedrale non si lamenta neppure una vittima.

Nel Settecento l'economia delle Isole fiorisce grazie all'agricoltura (malvasia, capperi, ottima frutta) e alla pesca.

Con i Borboni comincia la piaga dei detenuti comuni e politici. La triste imposizione continua e si aggrava anche dopo l'unita d'Italia. Nel 1915 viene chiusa la colonia penale, ma nel 1926 il fascismo tenta di riaprirla e la popolazione si ribella devastando le catapecchie dell'ex penitenziario sul Castello.

Poco dopo pero il Castello è adibito a colonia per i confinati politici antifascisti, con i quali i Liparoti familiarizzano fino alla Liberazione. Dopo la guerra, negli stessi padiglioni dei confinati nasce il Museo Archeologico Eoliano.

Alla fine del XIX sec le Eolie vengono ripetutamente visitate dal duca Luigi Salvatore d'Austria, grande amico e conoscitore delle Isole, tra il 1893 e il '96 egli pubblica e illustra ben otto volumi sull'Arcipelago.

Nell'agosto 1888 il cratere della Fossa di Vulcano esplode rovinosamente provocando alcuni morti tra i coatti che lavoravano nelle cave di zolfo l'attività esplosiva dura 19 mesi.


FOLKLORE GASTRONOMICO

Sagra dei cappero
SALINA - Giugno
Associazione Dydime

Sagra della ginestra
VULCANO - Giugno
Associazione Vulcano

Sagra del pesce
LIPARI - Agosto
Comunità Parrocchiale

Sagra del dolce
LIPARI - Settembre
Comunità Parrocchiale

Settimana enogastronomica eoliana
ISOLE EOLIE - Ottobre
comuni Lipari/Salina

Sagra del pane e del vino
LIPARI - Novembre
Terme di S. Calogero

AVVENIMENTI SPORTIVI

Manifestazioni turistico-sportive
ISOLE EOLIE - Giugno/Settembre
AZIENTURISMO EOLIE

Settimana dello judo
LIPARI - Luglio
Sporting Club Lipari

Tornei di calcetto
LIPARI - Luglio/Agosto
Associazioni Sportive

Campionato italiano fotosub
LIPARI - Settembre
Snoopy Club Lipari

AVVENIMENTI CULTURALI

Pomeriggi culturali eoliani
LIPARI - Gennaio/Dicembre
Centro Studi Lipari

Festadimaggio
LIPARI - Maggio
Comune di Lipari

Manifestazioni artisti C.I.P.R.A.
LIPARI - Maggio/Settembre
Comitato C.I.P.R.A.

Rassegna cinematografica
LIPARI - Luglio/Agosto
Centro Studi Lipari

Mostra di pittura
LIPARI - Luglio/Agosto
Comune di Lipari

Manifestazioni musicali
ISOLE EOLIE - Luglio/Settembre
AZIENTURISMO EOLIE

Rappresentazioni teatrali
ISOLE EOLIE - Luglio/Settembre
AZIENTURISMO EOLIE

Mostra di scultura
LIPARI - Agosto
Centro Studi Lipari

LIPARI

L'Isola unisce in sé la realtà di centro culturale, agricolo, industriale e della pesca con il richiamo di indubbio fascino delle sue bellezze naturali. Della natura geologica sono ben distinguibili alcuni vulcani spenti: Monte S. Angelo (m. 594), al centro, è il più alto ed emise le grandi colate di pomice e di ossidiana della Forgia Vecchia e del Pomiciazzo; ai suoi piedi, sulla costa, è disteso il paese di Canneto. Monte Filato (m. 426) formò la punta nord-orientale dell'Isola ed emise le colate di pomice ed ossidiana delle Rocche Rosse; le maggiori cave di pomice si trovano subito dopo Canneto, mentre altre cave sono sopra il paese di Acquacalda, sulla costa settentrionale ai piedi di M. Filato. Pomice e ossidiana rendono molto belle le spiagge da Canneto ad Acquacalda. I Monti Rosa dividono la baia di Lipari da quella di Canneto: sono due "cupole di ristagno" laviche. Il Monte Giardina (m. 278) e il Monte Guardia (m. 365) sono i vulcani che formarono l'intera punta meridionale dell'Isola.

La città di Lipari sorge intorno al curioso bastione circolare di roccia riolitica, formatosi nel bel mezzo della riviera del Golfo delimitato a Nord dai Monti Rosa, cui nell'antichità greca fu dato il nome di Akropoli e, dal Medioevo, di Castello. Una lunga visita al Castello è d'obbligo per il Museo Archeologico e Vulcanologico Eoliano, il più importante e accurato di tutte le Isole Minori italiane, supporto indispensabile nell'intero Mediterraneo per la conoscenza della preistorica "civiltà dell'ossidiana" e della colonizzazione greca delle piccole Isole. Gli aspetti più interessanti riguardano: la sequenza delle varie "culture neolitiche" e i reperti delle sette Isole; una straordinaria raccolta di vasi greci (VI-III sec. a.C.), anche prodotti localmente (Pittore di Lipari, Pittore di Cefalù, Pittore della Sphendone bianca, Pittore delle Tre Nikai, Pittore della Colomba, Pittore di Falcone); la collezione di statume e maschere teatrali di epoca ellenistica; la ricostruzione delle necropoli dalla preistoria al periodo romano. Da visitare attentamente anche il Museo Vulcanologico, utilissima guida alla comprensione dei vulcani delle sette Eolie.

Escursione in auto: Lipari - Belvedere Quattrocchi con ineguagliabile vista sui Faraglioni di Lipari e sull'Isola di Vulcano - Pianoconte - Ter/ne di S. Calogero, in bellissima posizione selvaggia - Quattropani, con ridenti colline coltivate - Acquacalda che si raggiunge percorrendo la strada a mezzacosta con incantevole vista su Salina - Porticello - Cave di Pomice - Canneto - Lipari.


SALINA

È la più ricca di vegetazione e la prima ad essere stata tutelata con la Riserva Naturale dei Monti Fossa delle Felci e dei Porri. Sono questi i due vulcani gemelli che ispirarono il dome greco dell'Isola, Didyme ( = gemelli); il Monte Fossa delle Felci (m 962) è il più alto delle Isole Minori siciliane e il secondo di quelle italiane. Altro cratere tuttora visibile è quello, a pochi metri sul livello del mare, entro cui giace il paesino di Pollara, spaccato sulla linea di costa: si può nuotare tranquillamente nel bel mezzo dell'antica bocca del fuoco. Salina è divisa in tre comuni autonomi: S Marina sulla costa orientale, Malfa sulla settentrionale, Leni poco sopra la meridionale, da cui si scende al bel paesino di Rinella. Una particolarità dell'Isola è il Laghetto salmastro di Lingua sull'estrema punta sud-orientale, dove un tempo si produceva il sale e che diede quindi il nome a Salina.

Da gustare la famosa Malvasia DOC e i capperi, rinomati in tutto il Mediterraneo.

Escursione in auto: S. Marina-Lingua. S. Marina-Capo Faro-Malfa-Pollara. Malfa-Leni-Rinella.


VULCANO

E famosa fin dall'antichità per l'umore irascibile del suo vulcano tuttora considerato attivo dagli scienziati, nonostante l'ultima eruzione risalga al 1888-1890 Nei millenni l'Isolasi formo dalle eruzioni di diversi crateri Monte Saraceno^ 481), Monte Aria (m 500), Monte Luccia (m 188), Monte Lentia (m 150), e ne il Gran Cratere della Fossa (m 391) e Vulcanello (m 123) Vulcanello e l'ultimo nato, essendo sorto dal mare come isolotto nel 21 a C , l'istmo che attualmente lo collega all'Isola si e formato nel XVI secolo L'attività tipica del Cratere della Fossa e stata definita "vulcaniana" e adottata intemazionalmente per indicare il carattere esplosivo e distruttore di analoghe manifestazioni e lave acide e a getto di grandi blocchi e bombe laviche Attualmente, dopo una quiescenza di un secolo, e m forte aumento l'attività fumarolica sia sul Cratere della Fossa che nella piana del porto e in mare, il complesso è tenuto sotto costante controllo dall'Istituto di Vulcanologia di Catania e dal Ministero della Protezione Civile

L'Isola e frequentata nei mesi estivi da un eccessivo flusso turistico che trova alloggio principalmente nella Piana dell'Istmo tra il Porto di Levante e il Porto di Ponente, ma la zona di gran lunga più piacevole per una vacanza e quella del Piano, cioè dell'altopiano verdeggiante e ampio a Sud del cratere Escursione a piedi al Gran Cratere della Fossa (circa 1 ora) di estremo interesse, fare attenzione a non respirare i gas delle fumarole Escursione in pulman o autopubblica al Piano (Km 7 5) piacevolissima, passeggiata a piedi fra i campi a Capo Grillo con splendida vista sull'Arcipelago, discesa a piedi dal Piano a Gelso con ottimo bagno

Fumarole e fanghi ai Porto di Levante divertenti e salutari se non troppo affollati Porto di Ponente spiaggia di sabbia nera, piacevole se non troppo affollata


STROMBOLI

E' l'unico vulcano europeo in attività esplosiva permanente e uno dei cinque nel mondo. Il suo comportamento e cosi emblematico, da aver dato il nome internazionale di "attività stromboliana" a tutte le manifestazioni vulcaniche analoghe. L'Isola, alta m 924, si presenta come una perfetta piramide vulcanica nero-bronzea che si eleva da fondali di 2000 m

L'escursione ai crateri si compie solitamente di notte ed e una delle esperienze più pregnanti della vita. E comunque necessaria una guida ed un minimo di attrezzatura torcia elettrica, scarpe adatte, giacca a vento, limoni contro la sete. Per organizzarla, rivolgersi al locale ufficio turistico a Ficogrande. Da tutte le Isole dell'Arcipelago partono barche che di sera accompagnano a vedere le esplosioni dal mare Dal paese si consiglia di fare, verso sera, una passeggiata fino a Punta Labronzo dove, oltre ai meravigliosi tramonti strombolani, si può assistere agli scoppi del vulcano dal basso. I brandelli di lava incandescente e le sporadiche colate laviche scendono lungo l'impressionante scivolo nero della Sciara dei Fuoco fino al mare.

Il paese di Stromboli si snoda lungo la costa nord-orientale, dalla spiaggia di Scana Pisella.Sul lato opposto dell'Isola, irraggiungibile da terra, vi e' il villaggio di Ginostra, ormai abitato soltanto da una trentina di persone, si sbarca nel porticciolo di Pertuso, il più piccolo porto del mondo, dove può entrare soltanto una barca per volta. Le case di Stromboli e Ginostra sono la più pura espressione dell'architettura eoliana


FILICUDI

L'Isola e costituita da un cono vulcanico maggiore, il Monte Fossa delle Felci (m 774) e da altri crateri minori Interessante e il promontorio di Capo Graziano che conclude a sud-est l'insenatura del Porto Sulle pendici di Capo Graziano si trovano i resti di capanne del Villaggio preistorico che ha dato nome a una delle culture del Neolitico eoliano Le case di Filicudi si arrampicano sul versante di Valle Chiesa sovrastante il Porto, un secondo insediamento, nel versante meridionale e sparso dalla montagna a Pecorini Mare

Da Filicudi si raggiunge l'Isola di Alicudi passando nei pressi dei due caratteristici scogli Montenassari simile alla schiena di un drago, e la Canna simile a un alto obelisco terminante con un vago profilo di Madonna sono i resti di un antico edificio vulcanico distrutto dalle onde


ALICUDI

Isolata e impervia, la piramide di Alicudi ospita ancora una scarsa popolazione che vive in condizioni di grande disagio: all'inizio del nostro secolo superava i mille abitanti, ma la vita difficile e il disinteresse delle autorità ne determinarono lo spopolamento. Qui non esiste un porto e si raggiunge la costa con una barca a remi; non esistono strade a causa dell'impervietà della montagna, ma solo viottoli scalinati; la luce elettrica è una conquista degli ultimi mesi. Tutta l'Isola è segnata dall'imponente lavoro di terrazzamento fatto da generazioni di isolani per coltivare fino all'ultimo metro di terra possibile; ma ora l'agricoltura è completamente abbandonata, tranne qualche orticello. Nel punto più alto del villaggio, il più vicino al cielo, c'è il piccolo sognante cimitero affacciato sull'infinito con le sue belle tombe in ferro battuto del secolo scorso, dove riposano uomini e donne più forti di noi...


PANAREA

La più piccola delle Eolie ha intorno a sé un arcipelago di scogli di grande bellezza: Basiluzzo, il maggiore, straordinario per la varietà e l'imponenza delle sue scogliere di lava; Lisca Bianca, Lisca Nera, Bottate, Dattilo, i Panarelli e il rosario delle Formiche. Una delle escursioni più belle è quindi il giro in barca dell'"arcipelago Panarea ".

Altra visita importante è al Villaggio preistorico di Capo Milazzese che sorge in posizione arroccata di grande suggestione sul promontorio omonimo ai piedi del villaggio si apre la meravigliosa Cala Junco, dove si può nuotare ammirando la perfezione di fantastiche rocce laviche. Sul lato opposto dell'Isola, a nord, si trova la Calcara, un cratere vulcanico in riva al mare nel quale persiste l'attività fumarolica e si scorgono ancora resti di un antichissimo culto agli dèi inferi. Oggi le case si susseguono senza soluzione di continuità lungo tutta la costa orientale dell'Isola che, fino a una decina di anni fa, era suddivisa nelle tre frazioni di Ditella. S. Pietro e Drauto. Ormai Panarea è un feudo di turisti soprattutto milanesi e torinesi che continuano a costruirvi casette ad imitazione di quelle originali. Ma l'animo eoliano di Panarea non c'è più: è rimasta la bellezza del mare e delle rocce.


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