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 Sicily Tour: Siracusa e la sua provincia

La provincia di Siracusa racchiude nella sua varia superficie un vasto patrimonio culturale. Rappresenta perciò una via d'accesso privilegiata alla conoscenza della Sicilia e al percorso compiuto dall'uomo occidentale dalla preistoria ad oggi.

SIRACUSA E IL SUO ENTROTERRA

zona é caratterizzata dal vasto patrimonio culturale di Siracusa (città egemone della Magna Grecia, poi romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, spagnola) e, nel suo en-troterra, dalle vicende di feudi dove, tra il XVII e XVIII secolo, sono nate come colonie agricole le città di Fiori-dia, Canicattini Bagni e S. Paolo Solarino

SIRACUSA

Città sul mare tra le più belle del Mediterraneo, ricca di storia e di monumenti, Siracusa esprime tutta la varietà e complessità culturale della Sicilia dalla preistoria ai giorni nostri. In una posizione fortunata (una grande terrazza calcarea che si affaccia sulla sottostante linea costiera) e dotata di un magnifico porto naturale, la città odierna é divisa tra una parte vecchia, Ortigia, e una nuova di recente espansione. La città vecchia, che insiste su un isolotto, mostra immediatamente il fascino di un luogo che ha visto succedersi e stratificarsi, in oltre tremila anni, espressioni importanti delle mag-giori civiltà del Mediterraneo. Il Duomo (tempio dorico costruito su insediamenti siculi, basilica bizantina, chiesa normanna, tardo rinascimentale e infine barocca) da solo ne é una sintesi perfetta.

Visitare Ortigia, l'anima di Siracusa, é un'esperienza piacevole e insieme profonda: un lungo viaggio in appena un chilometro quadrato tra templi greci e chiese cristiane, palazzi svevi, aragonesi e barocchi, cortili, vicoli arabi, botteghe, modeste abitazioni e grandi edifici pubblici. Belle piazze. Un quartiere ebraico e la sinagoga trasformata in chiesa cattolica. Strade animate e vicoli solitari. Case abbandonate. La Fonte Aretusa, luogo legato a un mito. Ristoranti, caffè, librerie e negozi. Una biblioteca che custodisce libri rari e antichi. Una preziosa collezione numismatica.

La Galleria Regionale con opere di Antonello da Messina e Caravaggio. L'Istituto del Dramma Antico. Un sorprendente Museo del Cinema. Qualche albergo.

Quasi ovunque una peculiare impronta barocca data dalla ricostruzione settecentesca dopo il terremoto del 1693 e, già dal secolo precedente, dall'opera dei Vermexio, famiglia illustre di architetti siracusani.

E'  impossibile riassumere la ricchezza monumentale, la bellezza, la vivacità e la malinconia di Ortigia. Comunque capiti di percorrerla - secondo precisi itinerari o affidandosi al caso -s'incontrerà sempre il mare: il grande porto naturale che é bellissimo al tramonto, il mercato, gli odori per le strade, i menu di pesce dei ristoranti. Ogni cosa a Ortigia riporta al mare. E al rapporto col mare - più o mene intensamente vissuto dall'antichità ad oggi - la città vecchia deve il suo fascine e la sua ricca storia ma anche il sue futuro incerto.

Lasciata Ortigia, si raggiunge la città moderna.

L' area urbana di più recente ed ampia espansione ha inglobato parte del patrimonio archeologico della città come le Latomie dei Cappuccini, la Chiesa e le Catacombe di San Giovanni Evangelista, il Santuario di Demetra e Kore. Relativamente isolato, il Parco della Neapolis con il Teatro Greco (il più grande giunto fino a noi dall'antichità) l'Anfiteatro Romano, l'Ara di Ierone II, le Latomie del Paradiso e di S. Venera, la Grotta dei Cordari e l'Orecchio di Dionisio, riesce a dare le suggestioni di un luogo dove ancora natura, storia e mito s'incontrano. Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, tra i maggiori del mondo, espone in una nuova e ben organizzata sede importantissimi reperti della preistoria siciliana, della città greca, delle sue colonie e di altre città greco-occidentali. Poco distante, gestito da privati, vi é un Museo del papiro.

La vita culturale cittadina é conosciuta soprattutto per il ciclo biennale di spettacoli classici che hanno il loro spazio scenico nel Teatro Greco. Antico luogo di culti differenti, Siracusa mantiene una intensa religiosità nella devozione alla Madonna (cui è stato dedicato di recente un grande santuario) e a S. Lucia, la santa patrona (consigliabile una visita alla chiesa omonima).

Nei dintorni si segnalano, lungo la via Elorina ( S.S. 115), il Ginnasio Romano, il Fiume Ciane (dove cresce rigoglioso il papiro) e i resti del Tempio di Zeus. In direzione di Belvedere, il Castello Eurialo, grandiosa fortificazione greca voluta nel 402 a.C. da Dionisio il Vecchio.

A sud della città alcune zone balneari molto frequentate d'estate: il lido Are-nella, Ognina, la bella spiaggia di Fontane Bianche vicino al borgo di Cassibile.

FLORIDIA,CANICATTINI BAGNI, SOLARINO.

Nate come colonie agricole tra il Seicento e il Settecento, Floridia, Canicattini Bagni e Solarino presentano la struttura regolare delle agrotown feudali di quel periodo. Cresciute rapidamente, nel Novecento si sono arricchite di un liberty minore eclettico - espressione di un crescente ceto medio protrattosi talvolta fino agli anni '50. 

Floridia si raggiunge percorrendo la statale 124, in direzione Ovest, da Siracusa. La città, che oggi conta 20.000 abitanti, pur mantenendo una vocazione agricola, ha avuto in questi anni un discreto sviluppo commerciale e artigianale.Interessanti l'impianto urbanistico a maglie regolari e, ancora visibile, la prima casa del vecchio borgo rurale costruita nel 1627.

Solarino é insediato in un luogo che, secondo una tradizione locale, vide la predicazione dell'Apostolo Paolo. Da qui il nome di S. Paolo Solarino dato in origine al paese. Il cuore del paese é la piazza con il Palazzo Requesens, dimora di campagna dei feudatari che alla metà del 700 fondarono il borgo. 

Canicattini Bagni, decoroso centro agricolo, é circondato da una campagna fertile e piena di testimonianze del mondo rurale legato alla vita nei feudi dell'entroterra siracusano e del Val di Noto.

Nel territorio dei tre comuni: sulla strada Floridia-Cassibile, la settecentesca Villa del barone Del Grado, le grotte Chiusazza, Conzo, Monello, Perciata, Spinagallo. Sulla Floridia-Canicattini, la cava Spampinato e una Villa-Museo privato che raccoglie materiali d'interesse enologico.

In direzione Belvedere-Priolo, due necropoli: una in proprietà Midiri, l'altra presso la Cava Rivettazzo. Nelle immediate vicinanze di Canicattini: il Ponte di Alfano (la porta monumentale di una villa feudale del 700 ). D'interesse paesaggistico ed archeologico, le contrade Cardinale, Bagni, Petracca, Cavasecca. Una Necropoli bizantina e resti di ville romane si trovano in contrada Bagni. Chiese bizantine rupestri in contrada Cugni di Cassero, S. Alfano e Petracca. Nei pressi di Solarino: case rurali, masserie e frantoi nelle località Balatazza, Maltese, Locozio e Cozzo-Collura. In quest'ultima località: reperti romani, ruderi di una chiesa, un pozzo che si vuole originato da un miracolo di S. Paolo.

A NORD DI SIRACUSA

Lo stridente contrasto tra un esteso agglomerato industriale e alcuni importantissimi siti archeologici giacenti nella stessa area, la religiosità popolare di Melilli, il porto di Augusta e il mare di Brucoli, gli aranceti di , Lentini e Francofonte nell'entroterra, compongono la variegata zona nord siracusana.

THAPSOS, PRIOLO E MELILLI

Lasciata Siracusa in direzione nord, imboccata la S.P. 95 (ex S.S. 114), si é a Scala Greca: su di un costone roccioso si notano alcune grotte naturali dove si praticava il culto di Artemide. Poco più avanti, tombe elleni-stiche, le Necropoli Targia e Renella, i resti del villaggio neolitico di Stentinello. Superata Marina di Melilli, sulla penisola Magnisi, in territorio di Priolo, Thapsos, importantissimo sito archeologico del XV sec. a.C. Proseguendo la S.P. 95 si arriva al bivio per Melilli. Sulla piazza del paese, il Santuario di S. Sebastiano, luogo legato ancora oggi ad uno dei culti più antichi e sentiti della Sicilia orientale, meta a primavera del pellegrinaggio dei "nuri" (i nu-di).

MEGARA HYBLAEA

Nell'area di un vasto polo industriale, 6 km. prima di Augusta, si trova Megara Hyblaea, sito archeologico di grande importanza i che ha consentito agli archeologi di far luce sul modo in cui venivano fondate le polis della Magna Grecia.

AUGUSTA

Fondata da Federico II, il quale colse il valore strategico del luogo e vi edificò un castello, Augusta é oggi una città industriale e commerciale di circa 40.000 abitanti. Dai primi del Novecento uno dei maggiori porti militari e civili del Mediterraneo. Come Siracusa, Augusta ha il suo centro storico su un'isola dove insiste la mole del Castello Svevo che guarda il mare.

Il centro storico presenta chiese ed edifici barocchi di rilievo. Vi si accede da una Porta Spagnola del 1681.

Città "spagnola" (visibili alcune torri cinquecentesche poste a salvaguardia del porto) Augusta mantiene questa radice culturale in alcune feste religiose: la festa di S. Domenico (patrono della città) ha luogo il 23 e 24 maggio per ricordare la cacciata dei turchi, avvenuta negli stessi giorni del 1594. Nelle immediate vicinanze, Brucoli. Situato in una bella insenatura, con un castello cinquecentesco, é oggi una località turistica.

Tradizionale a Brucoli la ristorazione a base di pesce.Vicino l'Eremo di S. Maria dell 'Adonai.

Nel territorio di Augusta, la Baia di Agnone con ampio panorama e la federiciana Basilica del Murgo.

CARLENTINI, LENTINI E FRANCOFONTE.

Dalla SP. 47, lasciata Augusta in direzione nord, si raggiunge il bivio per Carlentini e Lentini. Tra le due città, il sito archeologico di Leontinoi,

Carlentini nacque come avamposto militare nel XVI secolo, successivamente sviluppò una vocazione agricola che ha mantenuto.

La Chiesa Madre, coeva alla fondazione della città, é stata ricostruita nel 700

con l'aggiunta di un alto campanile, inconsueto nelle chiese del siracusano. Lentini prende il nome dall'antica Leontinoi greca fondata da coloni calcidesi nel 729 a.C.

Nell'abitato, la Chiesa Madre intitolata a S. Alfio (compatrono della città con Filadelfio e Cirino), la Chiesa della Fontana, la Grotta dei Santi (del III secolo) e il Museo Archeologico. Molto sentiti i festeggiamenti dei santi patroni dal 9 all'11 maggio. Particolari alcune tradizioni gastrono-miche a base di rane, gamberetti e focacce ripiene.

D'interesse naturalistico il "biviere", un grande stagno adesso bonificato. Tra Lentini, Carlentini e Francofonte si notano magnifici giardini di arance (le migliori in Sicilia) coltivate in bei terrazzamenti.

Francofonte é un centro agricolo che vive prevalentemente della coltivazione del pregiato tarocco siciliano. La piazza centrale del paese é impreziosita dal settecentesco Palazzo Palagonia (attuale sede del Municipio) che insiste sui ruderi di un castello medioevale. L'itinerario della zona nord può essere completato con visite a Pedagaggi, Villasmundo e alla tenuta settecentesca di Sangiuliano.

L'ALTOPIANO IBLEO

L'altopiano ibleo, l'area interna e montana della provincia di Siracusa, morfologicamente roccioso, segnato da profonde incisioni nel calcare, le cave, é caratterizzato dalla presenza millenaria dell'opera dell'uomo che nel corso del tempo vi ha lasciato segni sorprendenti di civiltà diverse, talvolta antichissime. Il panorama economico, urbanistico ed umano attuale, evolutosi negli ultimi decenni in modo discreto e meno traumatico che altrove, si presenta ancora prevalentemente rurale, poco chiassoso e gradevole. Le principali comunità dell'altopiano (Palazzolo Acreide, Bu-scemi, Buccheri, Cassaro, Ferla, Sortino) mantengono una notevole coesione culturale ed una continuità evidente con il loro passato. Si offrono perciò come luoghi di straordinario interesse oltre che sotto l'aspetto paesaggistico ed archeologico anche sotto quello et-no-antropologico.

PALAZZOLO ACREIDE

L'antica Akrai greca é oggi un ospitale paese di circa 11.000 abitanti, ricco di folclore, di feste religiose e di una vivace vita culturale soprattutto estiva. Palazzolo offre al visitatore le suggestioni di un sito antico che si integra bene con gli insediamenti più recenti e la vita di una comunità che ancora oggi ama vivere, ritrovarsi e riconoscersi nel rito, nella festa e in una vita quotidiana serena, piacevole e civile. Da visitare il Teatro Greco che, in posizione panoramica, domina la valle dell'Anapo.

A ridosso del teatro sono i resti del Tempio di Afrodite, a sud-est le Latomie dette dell' Intagliata e dell'Intagliatella. Ai piedi del colle che ospita la cavea del teatro, altre latomie conosciute come Templi Ferali. Più in basso, un percorso contrassegnato da bassorilievi scolpiti nel calcare, chiamati dalla gente del posto "santoni", in realtà emozionante testimonianza del culto di Cibele, l'antica grande dea madre del mondo mediterraneo ed orientale. La città attuale si sviluppa tra chiese barocche (di rilevo S. Sebastiano, S.Paolo e la Chiesa dell'Annunziata) vicoli e cortili di sapore medioevale, palazzi padronali dove il barocco siciliano s'incrocia con l'ottocento borbonico e un più recente liberty. Di particolare interesse una visita alla Casa-museo: dovuta al lavoro appassionato del rimpianto etnologo Antonino Uccello, conserva importanti testimonianze della civiltà materiale e del folclore ibleo e siciliano. Nei dintorni, S. Lucia di Mendola: sito greco-romano e paleocristiano in un paesaggio rurale e boschivo di querce secolari, carrubi e ulivi.

BUSCEMI, BUCCHERI, CASSARO, FERLA, SORTINO

Raro esempio di paese-museo, Busce-mi propone un itinerario che, sviluppandosi attraverso i luoghi autentici del lavoro contadino, é come una finestra sul mondo rurale ibleo. Nel paese non mancano peraltro presenze di bella architettura barocca. Buccheri é il comune più alto della provincia di Siracusa (820 M. slm). In una zona boschiva, collocato lungo le pendici del monte Lauro, il paese, che mantiene tracce medioevali, é abbellito da chiese ed edifici settecentesci. I boschi, le cave (la "stritta" in particolare), un panorama che spazia fino all'Etna, la presenza di strane costruzioni (le neviere e i rifugi dei pastori) fanno del territorio di Buccheri un luogo ideale per escursioni in un ambiente ancora perfettamente integro. Vicino Buccheri, Casmene. Sito archeologico greco, si raggiunge percorrendo la strada Buccheri - Giarratana. Cassaro prende il suo nome da "qasr" (in arabo, castello). Il sito dell'antico fortilizio arabo, situato nel punto di confluenza dei fiumi Anapo e Calcina-ra, si trova ai piedi del borgo attuale. Da Cassaro si può raggiungere la Necropoli di Pantalica. Consigliabili escursioni lungo il percorso della vecchia ferrovia che collegava il paese con Palazzolo Acreide e Buscemi. Borgo di origine medioevale, Feria deve il suo impianto attuale alla ricostruzione barocca (ben evidente nelle sue chiese) seguita al terremoto della fine del 600. Fuori paese: Castel di Lega (costruzione rupestre preistorica), Villa Braida (antica residenza nobiliare), Grotta di S. Anna (parte di un complesso di sepolcri bizantini). Da Feria si raggiunge la sommità della Necropoli di Pantalica dove é situato l'Anaktoron, "il castello del principe" dell' insediamento protostorico.

Sortino, oggi paese di marcata impronta settecentesca, con palazzi e belle chiese, deriva probabilmente il nome dal destino dei suoi antichi abitanti: gli "sciuttini", coloro che sono "scruti" (usciti), prima in epoca bizantina, poi araba, dal vicino sito preistorico di Pantalica che, come la riserva naturale della Valle dell'Anapo, si raggiunge da Sortino.

PANTALICA

I Costruita da popolazioni insediate in Sicilia prima dell'arrivo dei Greci, é la più grande necropoli del bacino del Medi-terraneo.

Oltre 5000 tombe a grotticelle artificiali, scavate in profondi costoni rocciosi la rendono simile a un favo di api.

Le tombe sono divise in cinque gruppi da assegnare essenzialmente a due dei quattro periodi nei quali si suole dividere la tarda età del bronzo. Al primo periodo (XIII - XI secolo a.C.) appartengono l'imponente necropoli nord e quella nord-ovest. Al terzo periodo (IX - VIII secolo a.C.) le necropoli sud, Filiporto e Cavetta. L'unica testimonianza di costruzione non rupestre del complesso é data dai resti dell' Anaktoron, probabilmente una reggia fortificata.

Pantalica, insediamento pre-greco durato 2000 anni, ha avuto una fase bizantina durante la quale è stata luogo di culto ed insediamento urbano. Di quest'ultimo periodo restano tre quartieri e le relative chiese rupestri. La presenza araba segna la fine della civiltà di Pantalica, da allora essa sarà conosciuta solo come la città dei morti.

LA VALLE DELL'ANAPO

Località di rara bellezza (oggi area demaniale d'interesse naturalistico) attraversata dal fiume Anapo, comprende una parte della Necropoli di Pantalica. Per le visite ci si avvale di un servizio gratuito che trasporta i visitatori accompagnandoli lungo i 13 Km. dell'area protetta.

VERSO SUD

Da Siracusa, percorrendo la statale 115 (l'antica via Elorina) si raggiungono Avola, Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo: la zona sud della provincia di Siracusa. Le terre fertili dei giardini di agrumi, delle mandorle, del vino. Il

mare delle antiche tonnare e delle spiagge sottratte al cemento, della macchia mediterranea, della luce intensa e trasparente del sud estremo della Sicilia. I luoghi selvatici, incantevoli e perturbanti, di Cava Grande e Castelluccio. Lo splendore barocco di Noto.

AVOLA

Conosciuta per l'eccellente qualità della sua mandorla "pizzuta", é nota anche per la pianta esagonale del suo centro storico.

Città agricola di 35.000 abitanti, vivace ed operosa, é stata interamente ricostruita nel sito attuale dopo il terremoto del 1693. Avola si presenta, nel suo centro storico, aperta e spaziosa "città nuova di geometrica armonia, di vie dritte, d'ariose piazze, d'architettura di luce e fantasia", come ha scritto Vincenzo Consolo.

In costante incremento demografico, Avola si é però sviluppata di recente in modo alquanto disordinato. Nei dintorni, testimonianze che vanno dalla preistoria all'età moderna: il vecchio sito, Avola Antica, sul monte Aquilone, la riserva naturale di Cava Grande del Cassibile con tutto il suo patrimonio naturalistico, storico e antropologico, i resti di una villa romana sul lungomare del paese. La marina vecchia e la tonnara.

Rinomata la pasticceria ed interessanti alcuni aspetti della gastronomia locale.

Intense e molto sentite alcune feste religiose, in particolare la festa di S. Sebastiano.

NOTO

E' una delle città più belle della Sicilia ed offre un panorama architettonico unico al mondo per l'unità e l'armonia di uno stile barocco dal carattere solare e floreale, reso di naturale evidenza dal colore rosato della pietra utilizzata per costruire la città. Noto va visitata con cura, lentamente. Ogni suo angolo, ogni pietra, superato l'impatto emozionante con le scenografiche espressioni della sua architettura maggiore (la Cattedrale con la scalinata, S. Domenico, Palazzo Ducezio, Palazzo Nicolaci, per citare gli esempi più noti), riserva delle sorprese. Ogni cosa, anche la più minuta, conserva una sua grazia "barocca" e comunica dell'attenzione con la quale si volle ricostruire la città nel sito attuale dopo il devastante terremoto del 1693. Interessante anche la città "minore" dei quartieri popolari, in particolare l'Agliastrello.

Importanti le tradizioni culturali e religiose di Noto: molto sentito il culto di S. Corrado, patrono della città, al quale si dedicano due feste solenni, in febbraio ed agosto. A maggio la sagra della "Primavera Barocca" e l'Infiorata. In estate manifestazioni culturali di rilievo internazionale. Buona la gastronomia, di eccellente qualità la pasticceria. Nei dintorni immediati di Noto, in direzione Nord, nel silenzio di cave alberate, l'Eremo di S. Corrado fuori le mura e il Santuario di S. Maria della Scala. Vicino, numerose ville padronali. Verso il mare, Noto Marina, zona balneare con spiagge e hotel. Il restante vasto territorio é assai ricco di patrimonio archeologico e naturalistico. Di rilievo le stazioni preistoriche di Finocchito e Castelluccio (sito principale di una importante civiltà della prima età del bronzo) e le rovine di Noto Antica (testimonianze che vanno dalla preistoria al XVII secolo). In direzione di Pachino, la Villa Romana del Tellaro con preziosi mosaici. Sul mare, il sito greco di Eloro e la riserva naturale di Vendicari: splendide spiagge, scogliere, macchia mediterranea e fauna, terrestre e marina, protette.

ROSOLINI

Rosolini, al centro di ben coltivati terreni, si presenta come un grosso borgo agricolo d'aspetto ottocentesco. Piacevole una visita alla piazza centrale del paese (Piazza Garibaldi) che ogni sera diviene il principale luogo d'incontro dei suoi abitanti. Un appuntamento con la religiosità ed il folclore locale é "la cavalcata", il giorno di S. Giuseppe.

Da Rosolini si raggiunge Cava d'Ispica: impressionante sovrapposizione di necropoli pre-greche, catacombe, ipogei bizantini e abitazioni rupestri che vanno dalla preistoria fino quasi ai giorni nostri.

PACHINO, MARZAMEMI, PORTOPALO

Al confine estremo dell'Europa, Pachino, Marzamemi e Portopalo si raggiungono deviando dalla statale 115, all'altezza di Noto, per la strada provinciale n. 19.

Pachino é da sempre, nella Sicilia sud orientale, la città delle vigne e del vino. Oggi vi si pratica anche un'agricoltura moderna orientata verso l'esportazione. La campagna circostante, densa di odori, avvolta in una luce già africana, é molto bella. E' consigliabile perciò percorrere le strade poderali intorno , paese.

La città non presenta aspetti monumentali di rilievo, tuttavia una visita alla piazza e al mercato, la vivacità e gli odori quasi orientali delle botteghe, le caratteristiche mediterranee e qualche richiamo maltese della sua architettura spontanea, i suoni "arabi" degli ambulanti, i caffè, rendono una visita a Pachino estremamente piacevole. Nei dintorni, siti archeologici di rilievo (le Grotte Corruggi e Calafatimi del mesolitico e neolitico, "i Cugni" di Calafarì-na, la Basilica di S. Lorenzo Lo Vecchio) e belle spiagge.

Da Pachino si raggiungono le vicine Marzamemi e Portopalo. Marzamemi é un paesino di pescatori di bellezza "metafisica"costruito intorno a una vecchia tonnara. I prodotti della lavorazione del tonno si possono acquistare presso alcune imprese artigiane del luogo. Da Marzamemi, percorrendo una bella strada litoranea, si raggiunge Portopalo. Portopalo deve il suo fascino al mare, al porto e alle attività legate alla pesca. Il paese, cresciuto in modo spontaneo, ha comunque una sua bellezza, un sapore marcatamente mediterraneo. Al porto, ogni sera al tramonto, il mercato all'asta del pesce. Nei pressi di Portopalo l'Isola di Capo Passero, la punta estrema della Sicilia sud orientale.

Sull'isola, interessante flora di palme nane ed un fortilizio svevo-aragonese.

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