Sacro e profano s’intrecciano nelle celebrazioni della Pasqua; il Giovedì Santo dopo la lavanda dei piedi, si è soliti organizzare come in un giardino incantato (riferendosi ai giardini d’Adone) il rituale Sepolcro che i devoti usano ornare in onore di Cristo con “ciuri di sepulcru” che, fioriscono appunto nel periodo in cui ricade la settimana Santa.

E’ consuetudine d’alcune famiglie devote di offrire un addobbo per il sepolcro della chiesa più vicina o prestabilita, e questa diventa la loro principale preoccupazione nei giorni della Quaresima.

Ad occuparsene principalmente sono le donne: esse hanno cura di preparare certi piatti particolari dove si metteranno in bella mostra la ceramica più gradevole e pregiata usata come contenitore.

Per allestire questi piatti le donne preparano il recipiente nel cui fondo distendono della stoppa od ovatta su cui si sparge del grano o legumi (in special modo delle lenticchie) o per lo meno dei semi di scagliola. Questi sono riposti al buio, avendo cura di tanto in tanto di spruzzarvi sopra dell’acqua. Una volta germogliati si presenteranno in forma di pallidi e fitti filamenti di diverso colore, dal verde al rossastro secondo il tipo di elemento utilizzato, e successivamente saranno ornati con nastri di seta colorata.

Nelle vecchie sedi parrocchiali del centro storico si fa a gara per allestire il miglior sepolcro, affinché la gente la sera della contemplazione dia inizio al giro dei “sepolcri” nelle chiese più importanti: tre, cinque o sette, sempre e in ogni modo in numero dispari, affinché la propria coscienza sia appagata.

E’ consuetudine iniziare il giro con quello che organizzano le suore domenicane del monastero di S.Caterina dove il bianco della purezza esalta la bellezza dei marmi mischi che adornano la chiesa.

Ancora una volta si ripete l’antico rito della vita che si sovrappone alla morte.

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