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Che bei tempi… o no ? Non possiamo dirlo ma credo proprio che guardare adesso questa strada  e il quartiere dove è incastonata, che durante la nostra gioventù era un brulichio di gente, è a dir poco penoso.

La Via Roma, nella nostra gioventù (parlo da 50enne),  era il nostro “centro commerciale” di oggi… si “scinneva” in Via Roma per fare il “passio”, per “abbordare” le ragazze e per “accattarisi” un “paru i scarpi” da Spatafora o Patania e un jeans americano, “u Wrangler” da Niceta ! Poi si cazzeggiava dentro la Standa a “taliari” l’intimo e nel reparto dei dischi 33 giri a sognare di “farisinni accattari unu pu’ compleanno” !

L’arteria che si estende dalla Stazione Centrale a Piazza Sturzo ha diverse facce, anche dovute alla realizzazione della stessa che si svolse tra il 1895 e il 1922, proprio per estendere le attività commerciali della già trafficatissima Via Maqueda di quei tempi… ma oggi la più deprimente, quella che non si meritava proprio questa fine, è proprio la più bella ovvero quella che va dalla Stazione a Via Vittorio Emanuele. Case primo novecento, prevalentemente in stile liberty favolose, androni spagnoleggianti, volte immense, soffitti e interni decorati con affreschi ! Scale in marmo siciliano e appartamenti di pregio. 

Passeggio di sabato mattino, un giorno cruciale per ogni tipo di commercio, e la strada è in uno stato pietoso, la crisi economica ha colpito le zone più belle del centro storico palermitano, proprio l’esatto contrario di quello che avviene nelle grandi città europee dove il centro storico è “protetto” e a dimensione umana, quello che dovrebbe rispecchiare la cultura di quel popolo, di quella gente

Centinaia di attività chiuse, i pochi negozi rimasti, vuoti, solo commesse da sole e impaurite, in attesa di clienti che non arrivano e turisti smarriti che si chiedono… ma dove siamo finiti ? Insomma come assistere all’inabissamento del Titanic ! Prima un negozio in Via Roma era simbolo di sicurezza economica e sociale.

Invece si è consentito a questa zona di deprimersi, abitata ormai più da extracomunitari che da palermitani, è stato fatto l’ennesimo errore di far concentrare tipologie di cittadini in zone determinate della città rendendo queste zone praticamente quasi invivibili pur essendo l’integrazione e l’accoglienza il senso più pieno della palermitaneità. 

Come fatto per lo Zen, per il Cep, per Borgo Nuovo o Borgo Vecchio per i palermitani, si sta creando la “Qasba degli stranieri” che abbraccia un raggio enorme della città che fa come epicentro la stazione centrale, e così etnie diverse si sono spartite zone enormi di territorio. Dalla Cala a Via Lincoln Asiatici, dal Corso Tukory al Policlinico Africani, all’Albergheria indiani, pakistani ecc.ecc. 

La città quindi è un cubo di rubrik che non ritornerà mai più alle sue regole di simmetria di partenza… si è fatto male tutto, dall’accoglienza alla distribuzione degli spazi commerciali, dalla ricettività alla ristorazione.

Ormai i turisti che girano per strada non capiscono dove sono, dove vanno, cosa stanno vedendo… è questa la Palermo che gli amministratori ci hanno lasciato, gli stessi che oggi si ritengono Paladini dell’accoglienza e della solidarietà ! Ma di Paladini hanno solo le sembianze intesi come Burattini !

In effetti questa non è accoglienza, integrazione e solidarietà ma solo un nuovo strisciante schiavismo del 21° secolo !

Foto e testo, Giorgio De Simone (FB: Palermo Tour) per palermoweb.net

p.s. ndr 24/10/2016 : la storica STANDA non c’è più sostituita dall’ennesimo triste supermercato che è architettonicamente parlando un pugno alla pancia… inoltre nuova batosta per i pochi commercianti rimasti è arrivata ad ottobre 2016, quando è stata instaurata la ZTL nella quale la Via Roma dalla Stazione Centrale a Via Cavour fa parte integrante.

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