Un piccolo centro di risorse
(testo di Nuccio Benanti *)
Aliminusa è un centro agricolo nelle Madonie
occidentali. Nel parco urbano a valle del paese è possibile
trascorrere intere giornate a contatto con la natura e apprezzare
l'aria salubre del luogo.
Sul luogo sono presenti infatti anche le infrastrutture
necessarie. Questa zona delle Madonie occidentali racchiude in se
paesaggi molto variegati. Si passa dai campi coltivati a frumento
agli appezzamenti adibiti alla coltivazione dei carciofi, dalle
aree pascolative spoglie ai boschi fitti e quasi impenetrabili,
composti da piante tipiche della macchia mediterranea.
Sul territorio comunale ricade infatti parte della
riserva
naturale del bosco della Favara e bosco Granza, con una innumerevole diversità di ambienti che offrono alla fauna
adeguati rifugi.
In paese è possibile acquistare direttamente dai produttori
ottimi prodotti caseari. Infatti, oltre alla coltivazione del
frumento e dei carciofi, è molto praticato anche l'allevamento.
Un'altra forma di reddito è costituita Artigianato artistico,
riferito in particolare ai ricami sui
tessuti.
Aliminusa nasce come borgo feudale per volere di Gregorio
Bruno, che nel 1635 ottenne la "licentia populandi". Il centro
abitato si sviluppò in maniera molto regolare attorno al "baglio",
la residenza dei conti Luna.
Oltre al seicentesco edificio signorile, rivestono particolare
interesse dal punto di vista architettonico anche la Chiesa
Madre, costruita alla fine del XVIII secolo, dedicata a
Sant'Anna.
La solennità di Sant'Anna, patrona di Aliminusa, si
celebra il 26 luglio in maniera molto discreta, con le funzioni in
chiesa e la processione serale. Nei giorni che vanno dal 22 al
24 agosto si svolge invece la festa popolare dedicata a
Santa Rosalia, a San Calogero e alla Madonna del Rosario. In
loro onore annualmente viene allestito un ricco calendario con
manifestazioni religiose, ricreative e folcloristiche, occasione
di richiamo per numerosi visitatori.
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo