
Da un casale quattrocentesco
(testo di Nuccio Benanti *)
Campofelice di Fitalia è un piccolo Comune
adagiato sul pizzo di Mezzaluna che da qualche anno è diventato
bosco, ed è raggiungibile dalla scorrimento veloce
Palermo-Agrigento. Siti importanti per paesaggio e storia sono la
montagna del "Morabito" e Rocca Busambra dove presso le immediate
vicinanze si trovano tracce di insediamenti protostorici, dell'
VIII sec. a.c, relativi alla cultura di S. Angelo Muxaro e di età
ellennistica. Tra i ritrovamenti anche tombe di età ellennistica e
medievale.
Il nucleo originario si è formato nella prima
metà del XIX secolo attorno all'antico casale di Fitalia: un
gruppo di abitazioni quattrocentesche, che distano poche centinaia
di metri dall'attuale centro abitato, nel borgo sono ancora
presenti i ruderi dell'antica residenza feudale del principe
Naselli e della chiesa di fan Nicola. Qui è ancora possibile
ammirare gli ambienti tipici delle prime costruzioni: selciati,
piccole abitazioni, prati fioriti; un angolo "a misura d'uomo",
in perfetta simbiosi con la natura.
L'agricoltura è la fonte primaria di reddito del
luogo. Le aziende agricole, quasi tutte a conduzione familiare,
sono distribuite su un territorio di circa 35 chilometri quadrati
e dedite alla cerealicoltura e, in minima parte, agli allevamenti.
La ricotta, il pecorino e la salsiccia locali
sono particolarmente apprezzati.
I prodotti tipici coincidono con quelli della
tradizione mediterranea: salsiccia fresca ed asciutta, la
carne di vitello e di maiale, i formaggi pecorini
e caciocavallo, la ricotta fresca o asciutta e
salata, l'olio d'oliva, il vino, frutta e ortaggi.
Apprezzabile anche la produzione di dolci. Particolarmente
appetibili i "cucciddata "(buccellati) di fichi,
mandorle o zuccata e biscotti vari confezionati secondo
antiche ricette.
Durante il soggiorno a Campofelice c'è la
possibilità di fare delle escursioni. E' consigliabile che
vengano fatte a piedi o in bicicletta, sia perché le
distanze sono modeste e sia per trarne il maggior beneficio dall'aria
salutare e pulita: il borgo di Fitalia, la montagna
del Morabito, pizzo Mezzaluna e rocca Busambra.
San Giuseppe è il patrono di diversi centri
della provincia palermitana, fra questi figura anche Campofelice
di Fitalia. Il Patriarca, avvocato delle cause impossibili,
protettore dei poveri, di chi soffre la fame e il freddo viene
festeggiato il 19 marzo e il 23 agosto.
In passato le persone benestanti allestivano
nelle loro case mense ricche di pietanze, le "tavulate",
che venivano consumate dai poveri del luogo, invitati per
l'occasione. Tuttora in paese la tradizione del banchetto per la
festa di San Giuseppe è molto sentita.
Anche se vanno diminuendo le case dove i devoti
vanno a recitare per un giorno il ruolo della Sacra Famiglia: San
Giuseppe, Maria e Gesù. Continua a conservarsi anche l'antica
devozione della preparazione della "pasta di San Giuseppe":
i bucatini conditi con le lenticchie. Alimento votivo che
assume in questa festa un significato sacrale a cui la ricorrenza
allude essendo legata al simbolismo del rinnovamento della natura.
Inoltre, la preparazione del pasto a base di lenticchie, come in
tutte le feste di origine agricola, ha anche un valore
propiziatorio teso ad assicurare dei buoni raccolti e prosperità.
Ad agosto, i momenti culminanti della festa
patronale sono costituiti invece da due processioni: quella
mattutina degli ex-voto, condotti a piedi scalzi o in groppa di
cavalli bardati a festa, e quella serale, quando i devoti seguono
in preghiera la "vara" del Santo per le vie del paese.
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo