Una rocca tra i colori del mediterraneo
(testo di Federico Di Giacinto *)
Il paese si estende a pochi metri dal mare, dove
il colore verde argentato dei grandi campi di carciofi si
mescola con l'oro sabbioso della spiaggia lungo la quale,
qua e là, fa capolino una selvaggia e insistente macchia
mediterranea.
Il nome fa riferimento ad un piccolo villaggio a
poche centinaia di metri dal Castrum Roccellae, fortificazione
araba costruita sulla costa con funzione d'avvistamento e
segnalazione, così come tutte le altre torri disseminate
lungo il litorale. Come ricorda il Lo Bue nel suo interessante
libro, il termine Roccella deriva dall'arabo Sahral al Harir, rupe
di ferro, oppure, secondo un'ipotesi meno verosimile, ma
ugualmente suggestiva, da Qasr alHadido Qasar al Gadid, castello
di ferro.
Il Castello fu distrutto durante una
delle tante incursioni arabe finalizzate alla conquista delle
città costiere ed in particolare di Cefalù: la data probabile
della capitolazione, sulla scorta di quanto riferisce l'Amari,
potrebbe essere compresa tra il maggio 856 e l'aprile 857.
A dispetto delle avverse vicende, la rocca fu
ricostruita più volte. Ancora oggi, nonostante la crudeltà del
tempo e l'incuria degli uomini, il visitatore che percorre le
soleggiate spiagge tra Campofelice e Cefalù ritrova i resti e i
ruderi degli antichi tenimenti della Roccella a mare: pietre
levigate dal vento e bruciate dal sole che raccontano, ancora,
storie misteriose...
Il paese, per l'imbarcadero naturale che si
trova sulla spiaggia, costituì per molto tempo un punto di
riferimento tra la costa e i vicini paesi delle Madonie; la
particolare mitezza del clima, poi, consentì lo sviluppo delle
attività agricole e dell'allevamento del bestiame.
Nell'ultimo decennio lo sviluppo economico della
cittadina si è notevolmente incrementato, ad opera di piccole
aziende agricole e manifatturiere. Il turismo, favorito sia dalle
bellezze naturali che dalla posizione strategica tra la fiorente
Cefalù e l'accesso alle Madonie è certamente destinato a crescere
in armonia con i centri vicini.
Tra le feste religiose, oltre a quelle legate a
periodo pasquale, si ricordano quella di Santa Rosalia, il 4
settembre, e quella di San Giuseppe, il 19 marzo, durante la
quale, assieme alla tradizionale vampa, rito comune in quasi tutta
l'isola, si celebra il tradizionale "votu dili virgineddi".
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo