Castelbuono:
"capoluogo" delle Madonie.(*)
Castelbuono deve le sue origini ai Ventimiglia,
Signori della Contea di Geraci, i quali, agli inizi del 1300,
decidono di costruire un castello sul poggio dominante l’antico
casale di “Ypsigro”.
A pochi chilometri dal mare, Castelbuono si è
sviluppata ai piedi delle Madonie in una piacevolissima vallata
abitata già nel neolitico e ricca di memorie greche, romane, arabe e
bizantine.
Suggeriamo di iniziarne la visita dal piano della
Madrice Vecchia per poi risalire sino al poderoso Castello,
posto in cima al colle San Pietro.
Sul piano prospetta la Chiesa Madre Vecchia,
consacrata nel 1494, al cui interno, tra le altre opere d'arte, sono
il grandioso ciborio marmoreo, della fine del Quattrocento,
probabile opera di Giorgio da Milano ed una bella statua della
Madonna degli Angeli, attribuita ad Antonello Gagini.
Dalla piazza si procede lungo la Via Sant'Anna
sino al ben conservato Castello del "buon aere", da cui
deriva il nome stesso della cittadina.
Luogo di una fastosa vita di corte, il maniero
medievale, a pianta regolare con torri squadrate, fu costruito a
partire dal 1316 da Francesco I di Ventimiglia; all'interno è la
tardo secentesca Cappella Palatina, decorata da raffinati stucchi di
scuola serpottinana, cui si accede da un bel cortiletto con logge.

Numerose le altre chiese da visitare: la
Madrice Nuova, che conserva opere di Antonello da Messina,
Giuseppe Velasquez, Vito D'Anna e di scuola di Pietro Novelli; la
tardo medievale Chiesa di San Francesco, impreziosita dal
portico di Francesco Laurana, che immette nell'interessante Cappella
funeraria dei Ventimiglia, la Chiesa di Sant'Antonio Martire,
al cui interno è uno dei più preziosi Crocifissi di Fra' Umile da
Petralia; quella, ancora, di Santa Maria Assunta, in stile
romanico - gotico, connotata dal bel portico risalente al XVI
secolo.
La città ospita il più importante dei musei del
Parco, intitolato al naturalista castelbuonese Francesco Mina
Palumbo, i cui studi hanno fornito un rilevante contributo alla
conoscenza dell'ambiente naturale delle Madonie. Vi sono esposte
varie e interessantissime collezioni - botaniche, geologiche,
naturalistiche - e vi è illustrato il ciclo di produzione della
manna.
Essendo Castelbuono posta in un felice contesto
ambientale, numerosissime sono le escursioni e le passeggiate
da qui programmabili, come quella (in automobile, dalla statale 286,
dir. Geraci Siculo) a Piano Sempria (1310 m s.l.m.) ed al vicino
Piano Pomo che ospita uno straordinario, fitto popolamento
ultracentenario di Agrifogli giganti che non ha riscontro, in tale
consistenza, in alcuna parte d'Europa.
Da Castelbuono ci si immette nella s.p. 9 per
raggiungere Isnello.
Un breve tratto di strada, questo, che riserva
grandi suggestioni paesaggistiche poiché si snoda lungo il
bellissimo versante nord-orientale del massiccio del Carbonara.
Lungo il percorso si potrà ammirare la più estesa
sughereta delle Madonie e poco dopo, immerso nel bosco, uno dei
luoghi più suggestivi, la chiesa dell'Annunziata, meritevole di
un'escursione.
Dieci giorni di festeggiamenti per a Matri
Sant'Anna
A Matri Sant'Anna. È così, in questo modo
affettuoso, e per nulla affettato, che i castelbuonesi si rivolgono
alla propria Santa patrona.
In suo onore, nel mese di luglio vengono
organizzati solenni festeggiamenti i quali culminano il giorno
ventisette con una suggestiva processione nel corso della quale le
sacre reliquia di Sant'Anna vengono portate in giro per le vie
principali del centro abitato.
L'arrivo della reliquia di Sant'Anna a
Castelbuono si deve alla famiglia dei Ventimiglia. Nel 1242,
infatti, Guglielmo, conte di Ventimiglia Ligure, per motivi
politici, fu costretto a vendere tutte le sue proprietà e a lasciare
la Liguria. Abbandonata la sua terra, egli si trasferì nella città
di Palermo dove poteva contare sull'appoggio della potente famiglia
di Federico II di Svevia, imparentata con sua moglie.
Prima di partire, il conte Guglielmo aveva
ricevuto in dono, dal Duca di Lorena, suo grande amico, il teschio
di Sant'Anna che fu, così, portato a Palermo e lì custodito per
lungo tempo. Quando, alcuni anni dopo, uno dei figli di Guglielmo,
Arrigo, sposò Isabella, contessa di Geraci, la reliquia fu
trasferita nel castello di questo paese e due secoli dopo, ancora
una volta, trasferita e portata nel castello di Castelbuono, nuova
dimora della famiglia Ventimiglia, dov'è custodita ancora oggi.
Negli anni a venire il teschio fu integrato,
nelle parti mancanti, con del bronzo modellato e posto in un'urna
realizzata con argento e vetro e sormontata da un busto raffigurante
Sant'Anna. Nel 1605 la reliquia venne trafugata, proprio da un
monaco, e ritrovata solo dieci anni dopo e per caso. Al
ritrovamento, come è naturale che sia quando si è particolarmente
devoti ad un santo, seguirono nove giorni di solenni festeggiamenti;
è proprio da questi festeggiamenti che si è originata la romena di
Sant'Anna e occasione per cui Sant'Anna fu proclamata patrona di
Castelbuono.
Dal 17 al 23 si svolge la cosiddetta nuvena di
Sant'Anna. In questi stessi giorni una sua statua viene portata
in giro per tutte le vie del paese, dalle più grandi alle più
piccole; al seguito del simulacro v'è un corteo composto da diversi
fedeli a piedi scalzi e da numerosi bambini, quest'ultimi con i
cuoppi, una sorta di lanterne realizzate con carta trasparente e dai
diversi colori.
E il 25 di luglio che si entra nel vivo delle
manifestazioni: nel pomeriggio si svolge una cerimonia nel corso
della quale viene aperto il cancello dov'è custodito il sacro
teschio di Sant'Anna. Le chiavi del cancello, tre in tutto, sono
conservate, durante tutto l'anno, presso il Comune. L'apertura del
cancello spetta tuttavia ad un mastro artigiano del paese che
apertolo, distribuisce la bambagia che avvolge il teschio.
Il 27 di luglio, nell'ora serale si svolge la
processione, di sicuro una delle più lunghe e partecipate
dell'intera Sicilia, che prende il via dal castello per farvi
ritorno dopo aver attraversato tutte le vie principali del paese. La
reliquia di Sant'Anna è preceduta da tutte le confraternite del
paese che si dispongono in ordine secondo l'anno di fondazione,
dalla più giovane alla più antica, ovvero quella del SS. Rosario,
che ha l'onore di stare vicino alla santa. Seguono il simulacro
numerosi devoti a piedi scalzi, la banda musicale e l'intera
popolazione, Dopo aver attraversato le principali vie di
Castelbuono, il simulacro rientra nel castello. Qui si "affaccia" da
una finestra e dopo aver benedetto il popolo, viene ricollocata in
una nicchia chiusa da un cancello in attesa della festa dell'anno
successivo.
Nell'ambito della festa patronale si svolge il 26
luglio, il rinomato Giro Podistico
Internazionale di Castelbuono,
dal 1912, la corsa su strada più
antica d'Europa.
Le altre feste religiose a Castelbuono:
-
Venerdì Santo: Processione del Cristo Morto
-
24 Giugno: San Giovanni
-
1^ domenica di agosto: Giostra del
Ventimiglia
-
14 Settembre: Santissimo Crocifisso
-
Natale: Novene, mostre, concerti per le vie
del paese
* tratto dall'opuscoli
turistici della Provincia di
Palermo