Alle foci dell'Eleuterio
(testo a cura di Nuccio Benanti *)
Ficarazzi è situata alle foci dell'Eleuterio,
lungo la strada statale 113. Ha una superficie di soli 3,6
chilometri quadrati e si estende su una fascia di litorale che
guarda da un lato il porto di Palermo, dall'altro la coda di
aspra. Come tutte le cittadine di mare, presenta zone ricche di
panorami, con un lungomare suggestivo e molti angoli da esplorare.
Inoltre, la presenza dell' antico castello e la vicinanza con
Solunto favoriscono ulteriormente le presenze di turisti e
visitatori.
Intorno al 1100 a.c, i Greci di stirpe dorica
invasero l'isola di Creta e molti Cretesi-Micesi, non volendo
soggiacere al dominio dei conquistatori, scelsero la libertà
attraverso l'esilio. Molti di essi si spinsero sulle spiagge
occidentali della Sicilia, fondando nuove città. Furono i Greci a
dare il nome al vicino fiume "Eleutheros", che significa libero,
immune, in onore del loro dio "liberatore" Giove.
Il territorio comunale, inserito nel settore "E"
della Conca d'oro, è prevalentemente agricolo, coltivato ad
agrumi, frutta e ortaggi. Dopo essere state introdotte dagli arabi
le nespole di qualità rinomata, le piantagioni di arance,
mandarini e limoni (i "giardini", come vengono chiamati nel luogo)
si sono diffuse grazie all'abbondante presenza di acqua e ad una
singolare accoppiata di condizioni climatiche e di composizione
chimica del terreno. L'altro settore trainante dell'economia
locale è il terziario.
Attorno al castello, considerato il
monumento più importante del luogo, nacque e si sviluppò il primo
nucleo abitativo di Ficarazzi. La prima torre fu costruita nel
1468 per volontà del viceré Pietro Speciale.
Solo successivamente, nel XVIII secolo, con
l'aggiunta di nuovi corpi, l'edificio assunse l'aspetto di un
fortilizio. Il principe Luigi Giardino fece a sua volta
ristrutturare il castello ideando la scalinata rettilinea. Nel
periodo d'oro della famiglia Naselli, con la costruzione dì ampi
saloni, terrazze, balconate e un sontuoso portale di pietra, il
complesso edilizio perderà ogni funzione difensiva, divenendo
palazzo residenziale.
Sul piano architettonico Ficarazzi è
particolarmente ricca. Vanno menzionate il baglio
Quattrociocchi, sul retro del castello e risalente al XVI
secolo, e villa de Cordova, un piccolo complesso
settecentesco posto sulla strada consolare che si ripartiva subito
dopo il ponte sull'Eleuterio.
Nella frazione di Ficarazzelli è possibile
ammirare la settecentesca villa Merlo che appartenne a
Giuseppe Merlo, marchese di santa Elisabetta, mentre nella piazza
municipale esiste ancora m antica torre di cui manca la
sopraelevazione.
Verso la prima metà del Settecento venne
edificata la chiesa Madre di Sant'Atanasio. All'interno del
monumento viene conservato il crocifisso delle Grazie, una
pregevole opera in legno del XVI secolo, attribuita a Fra' Umile
da Petralia. Il prezioso simulacro, patrono del paese, è chiamato
dai ficarazzesi "delle grazie" in segno di riconoscenza per le
intercessioni e le guarigioni operate nel corso dei secoli. La
matrice è lunga circa trenta metri, larga circa quindici e alta
circa venticinque. Il prospetto presenta un portale in pietra
d'aspra, una finestra circolare con decorazioni in calce ed un
orologio installato cento anni fa. Definiscono il prospetto il
castelletto, le campane, e la guglia in rame costruita solo di
recente. La navata è molto ampia ed è delineata ai lati da
cappelle, quella a destra è dedicata alla madonna del Carmelo, a
sant'Anastasio, il cui altare è stato privilegiato in perpetuo da
Pio VI, a Sfrancesa) d'Assisi e all'Addolorata. Altre cappelle si
trovano a sinistra e sono dedicate a S.Giuseppe ed al Crocifisso
delle Grazie.
Quest'ultimo è considerata dagli abitanti del
luogo la più importante della chiesa perché contiene appunto il
miracoloso simulacro. La parrocchia di S. Girolamo è invece a
Ficarazzelli il secondo nucleo religioso del luogo, fuori dal
centro abitato invece immerso negli agrumeti esiste ancora un
tratto di acquedotto cinquecentesco. La realizzazione
dell'acquedotto nasce da un'esigenza funzionale alla lavorazione
dello zucchero, l'antico Castello infatti inizialmente era uno
zuccherificio. Nel 700 quest'ultimo fu trasformato dai Giardina in
villa. Contrada Canneto appartiene al territorio di
Misilmeri, tuttavia è frequentata in prevalenza dai ficarazzesi e
da questi sentita come territorio proprio.
L'Amministrazione comunale è particolarmente
impegnata nel tentativo di creare ogni presupposto di
miglioramento delle condizioni di vivibilità all'interno della
cittadina per non restare solo geograficamente a due passi dal
capoluogo, pur mantenendo integra la propria identità
territoriale. Particolare interesse alla crescita psicofisica dei
ragazzi mediante la stipula di convenzioni con società sportive
locali e del comprensorio. Si sono indirizzati i giovani verso la
pratica di molteplici attività sportive, si sono potenziate le
infrastrutture con l'apertura di un complesso di campi di calcetto
e di tennis. Il paese è attrezzato anche di una grande palestra
polivalente ed ha in cantiere un'altra struttura sportiva più
piccola.
La "sagra del Pane e dello Sfincione", in
programma all'inizio di settembre, rappresenta un momento di
rilevante importanza nell'ambito delle iniziative che
l'Amministrazione Comunale organizza per favorire lo sviluppo
turistico del Comune. Partendo da uno dei prodotti cardine
dell'economia artigiana locale, l'appuntamento annuale diviene
così un'occasione per fare conoscere al visitatore alcune
caratteristiche di questa laboriosa cittadina, ricca di risorse e
di bellezze naturali.
Lo Sfincione per la sua genuinità e la
sua fragranza inconfondibile si eleva sovrano fra la vasta schiera
dei prodotti tipici locali. Si tratta di un alimento preparato dai
fornai locali seguendo i metodi del passato: l'impasto è ottenuto
utilizzando farina di grano duro e di grano tenero, il condimento
impiegando prodotti freschi e naturali. Conosciuta è la
particolare maestria dei fornai di Ficarazzi nella produzione del
pane che viene fornito anche a moltissimi cittadini di Palermo e
dintorni. Annualmente la sagra è un'ottima occasione per
richiamare numerosi visitatori a Ficarazzi, una vetrina per fare
conoscere al turista gli aspetti storici, monumentali e culturali
che caratterizzano questi luoghi. E' piacevole ammirare per le vie
del centro, tra ali di folla che fanno festa, i tradizionali carretti siciliani con i quadri della grande epopea
cavalleresca: Rolando a Roncisvalle, lo sbarco di Rodomonte in
Francia, Angelica a Parigi, e, come per magia, gli stessi eroici
personaggi ritornino a vivere nelle rappresentazioni dell'Opera
dei pupi, massima espressione dello spettacolo popolare
siciliano.
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo