Dalla Gens Julia
(testo di Giuseppe Marchese *)
Sembra, per certi versi, che a Giuliana il tempo
si sia fermato. La cittadina, col maestoso castello di Federico II,
che la protegge e le da un'identità, con le sue viuzze, le sue
case in pietra e i suoi monumenti, da l'impressione di emergere
dal lontano medioevo. Fino al 1185, sul monte dov'è adesso il
paese, sorgeva un casale, che apparteneva alla «gens Dulia» (da
qui il nome).
Proprio quell'anno l'imperatore Guglielmo il
Buono lo cedette, insieme ad altri casali, al vescovo di Monreale.
La sua identità urbanistica, invece, si sviluppa a partire dal XIV
secolo, quando Giuliana fu prima dei Ventimiglia e poi dei Peralta.
Nel 1543, l'imperatore Carlo V elevò la
cittadina al grado di marchesato. Nel 1640 il paese passò dai
Cordona ai Gioeni, fino al 1812, quando venne abolito il sistema
feudale.
Proprio con la rievocazione storica dello
«Status Julianae», avvenuta il 3 agosto 1997, l'intera comunità
giulianese ha provato a riappropriarsi della sua memoria, facendo
rivivere la solenne cerimonia che, nel 1543, l'elevò da Contea a
Marchesato.
«Paradigma della manifestazione - dice lo
storico giulianese Antonino Giuseppe Marchese - é stato senz'altro
il castello federiciano, appena finito di restaurare,
seppure parzialmente, dalla Soprintendenza ai beni Culturali ed
Ambientali di Palermo, nell'ambito degli interventi in favore dei
monumenti svevi, o ad essi correlati, operati dalla Regione
Siciliana in occasione dell'ottavo centenario della nascita di
Federico II di Svevia (1194-1994)».
Era stato inaugurato il 29 giugno '97, "a
cantiere aperto", questo singolare monumento dell'area corleonese,
che Federico II volle per il suo alto valore strategico. La città,
infatti, posta nell'estrema parte meridionale della provincia di
Palermo, rappresentava - col suo castello svettante sulla Rocca -
un ottimo osservatorio per dominare l'ampia vallata fino al mare
della costa agrigentina. Il corpo di fabbrica sottostante, invece,
dovette essere edificato nel seicento per ospitare un convento di
monaci olivetani, dipendenti dalla vicina abbazia di Santa Maria
del Bosco.
Non é solo il castello, ma l'intero centro
storico che fa ancora rivivere l'epoca normanno-sveva. "Centri più
modesti di Giuliana - dice l'architetto Vincenzo Anello -hanno nel
loro bagaglio di offerte al turista giostre, quintane, tenzoni,
cortei in costume d'epoca".
"In Italia... tanto retaggio storico verace ci
tiene al riparo dalle invenzioni hollywoodiane, per cui basta
volersi riappropriare di scorci di questo passato ancora attaccato
alle pietre che ci stanno accanto e riviverli per la gioia e
l'interesse di chi viene a trovarci e per il nostro amor proprio
di posteri."
Oltre al castello, a Giuliana si possono
ammirare tanti altri monumenti: i resti della costruzione araba,
chiamata «Cuba», l'ex monastero della SS. Trinità,
costruito nel 1655 dai monaci olivetani, la chiesa di San
Calogero (XVI secolo), la chiesa di San Nicolò di Bari,
chiamata anche Badia, l'ex chiesa degli Agonizzanti (XVII
secolo), la chiesa del SS. Rosario (XVII secolo), la chiesa del
SS. Crocifisso di impianto barocco e il santuario di Maria
SS. dell'Udienza.
Giuliana, infine, ha il legittimo orgoglio di
aver dato i natali ad artisti molto bravi, quali i Ferrami hanno
lasciato un'impronta nell'arte figurativa del XVI e del XVII
secolo, e il pittore raffaellesco Giacomo Santoro, detto Jacopo
Siculo, attivo in Umbria e nel Lazio valorizzato da una
recentissima monografia curata da Antonio Giuseppe Marchese.
Rievocazioni storiche: 3 agosto
Dal 1997, i Giulianesi hanno dato vita
alla rievocazione storica della nascita del marchesato. Scrive
Marchese: «Scenario della festa sono stati gli spazi urbani della
pittoresca cittadina medievale, all'uopo addobbati con oltre
duecento bandiere rosso-blu (colori del gonfalone municipale), ed
allietati dalle festose esibizioni degli sbandieratori del Rione
Ponzerà di Motta Sant'Anastasia. I tre principali assi viari che
confluiscono nella piazza della Repubblica, teatro clou della
manifestazione, e cioè la vie Palermo, Principe Colonna e la
salita castello, hanno visto sfilare i tre cortei storici dei
personaggi in costume dell'epoca rinascimentale, che hanno
riproposto in chiave storico-letteraria la cerimonia di elevazione
della terra di Giuliana da Contea a Marchesato, avvenuta per
privilegio dell'Imperatore Carlo V, dato a Magonza in data 12
agosto 1543, indirizzato al conte di Giuliana Alfonso II Cordona,
appartenuto ad uno dei più illustri casati siciliani di origine
spagnola».
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo