Il sacrificio dei Cairoli d'Italia
(testo a cura dell'Amministrazione Comunale *)
Torretta sorge su un lieve declivio alle falde
del Monte Canalicchi ed è uno dei comuni dei quali si conosce con
certezza l'anno della sua fondazione: 1599
Tutti gli studiosi concordano nel ritenere che
il fondatore del Casale di Torretta sia stato il nobile Arrigo
Traina quale il 29 agosto 1636 viene investito dalla baronia dei
falconieri e Casale di Torretta .
Al di sopra della fama del fondatore che
certamente ha anche tanti meriti nei confronti degli abitanti
della Torretta di quel tempo sta per i torretesi il legittimo
orgoglio del fatto che la cittadina lega il suo nome a quello del
Tomasi di Lampedusa autore de "Il
Gattopardo"
Non meno importanza veste per la cittadinanza la
famiglia Di Benedetto che ha dato i suoi natali a Luigi,
Raffaele, Carmelo, Pasquale, Salvatole figli di Giovanni Di
Benedetto e Maria Filippa Miqnano, eroi che hanno sacrificato la
loro vita per l'Unità d'Italia durante i moti del 1860, famiglia
quella di Di Benedetto, che la storia ha battezzato "I Cairoli
d'Italia".
Nella villa Brigandi, in c.da Onrioles,
tra il 1859 e il 1860 si riunivano i capi che guidarono la rivolta
contro i borboni.
Ai lati del portone di ingresso sono poste due
lapidi di marmo con la seguente scritta: "In questa villa nei
giorni del terrore tra il 1859-1860 convenivano i capi che
guidarono i valorosi carinesi a combattere le schiere borboniche,
in Palermo, e qui si costruissero dodici mila pacchi di cartucce
che furono bruciate nelle pugne della riscossa".
Torretta è una ridente cittadina raggiungibile a
mezzo di un'ottima rete stradale che la collega con Palermo,
Capaci, Carini, Montelepre, dove si respira un'aria
particolarmente salubre e pura e dove si possono apprezzare ancora
i prodotti genuini dell'agricoltura e della zootecnica locale.
Di rilevante interesse è il patrimonio artistico
di questo comune, costituito dal santuario della Madonna delle
Grazie del XVII secolo e dai tesori d'arte in esso custoditi.
Oltre ai vari preziosi cimeli di San Giuseppe Maria Tomasi dei
Principi di Lampedusa (che a Torretta trascorse parte della
gioventù nel monumentale Palazzo omonimo di famiglia del '400) vi
e l'Ermellino Cardinalizio, sei bolle del Papa Clemente XI
e una del Papa Pio VII, l'urna con l'insigne Reliquia del
braccio destro di S. G. Maria Tomasi, traslata da Roma a Torretta,
per Decreto della Sacra Congregazione dei Riti dal 17 novembre
1948.
Scrigno di arti applicate, lo storico santuario
di Torretta contiene anche, un pregevolissimo reliquiario col
Crocifisso in legno, a grandezza naturale, donato nel 1756 dal
Principe di Lampedusa Giulio II Tomasi, pronipote di S. G. Maria
Tomasi; la statua lignea del patrono San Calogero, opera del
Bagnasco; grandi tele del Mangani e una del Testa. La chiesa
santuario di Santa Maria di tutte le Grazie, misura m.
30x10,50x28, e nella sua struttura ripete le caratteristiche
dell'arte romanica: è stata affrescata nell'anno 1954 dal
Bellavista.
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo