L'unificazione forzata al Borgo "Sicciara"
(l'odierna Balestrate) avvenuta
nel 1820 con Decreto di Re Ferdinando I di Barbone, venne
sicuramente mal digerita dagli abitanti di questo centro marinaro,
che sorge su un promontorio con vista sullo splendido golfo di
Castellammare. Finalmente, nel 1954, dopo ben 134 anni, arrivò la
tanto agognata autonomia e Trappeto poté costituirsi in comune,
avviando quel cammino che oggi l'ha portato ad essere uno dei più
interessanti centri turistici del palermitano. (Foto: la spiaggia
della "ciammarita")
La storia di Trappeto, comunque, è strettamente
legata con quella del vicino paese di Balestrate. I territori sui
quali in seguito sarebbero sorti i due comuni, insieme ad altri
limitrofi, nel 1307 furono, infatti, acquisiti al demanio regio da
Federico II d'Aragona.
Singolare il modo usato per delimitarli, "dal
lido del mare in terra per un tiro di balestra", come scrive
Domenico Tuzzo. Quelle terre furono chiamate "'delle balestre" e
il toponimo sarebbe servito poi a dare il nome a Balestrate,
originariamente chiamato "Sicciara"
Le origini di Trappeto, comunque risalgono al
1480 in seguito alla sdemanializzazione di quelle terre, avvenuta
nel 1456. Francesco Bologna che le aveva avute concesse in feudo
da Re Alfonso d'Aragona, per sfruttare lo zucchero delle
cannamele, vi costruì un opificio destinato
all'estrazione e alla raffinazione dello zucchero di cannamela, il
"Trappetum Cannamelarum", da cui la borgata prese il nome.
Accanto all'opificio fu affiancata una torre
fortificata di avvistamento arabo-normanna.
Solo nel 1680, però, il barone di San Lorenzo,
nuovo padrone di quelle terre, intraprese una vera e propria opera
di colonizzazione, con la costruzione della chiesa dell'Annunziata
e delle prime case, tutte abitate da pescatori. Pesca ed
agricoltura, intatti, rappresentano da secoli le principali
risorse produttive del borgo.

Nell'ultimo trentennio, invece, sfruttando il
privilegiato contesto ambientale, costituito da mare e campagna,
il paese e diventato un centro prevalentemente turistico, tanto
che i suoi abitanti, da poco più di tremila, diventano oltre
15mila nel periodo estivo. Non a caso, il comune è impegnato nel
potenziamento dei servizi di accoglienza turistica e nella
promozione dell'immagine, anche attraverso l'importante strumento
del consorzio con gli altri comuni che si affacciano sul Golfo di
Castellammare. (Foto: spiaggia di San Cataldo)
Trappeto, però, e costretto a combattere con i
guasti che nel corso degli anni un indiscriminato abusivismo e il
conseguente inquinamento ambientale hanno provocato al territorio.
Il paese è anche ricordato per l'attività sociale e di lotta non
violenta svoltevi dal sociologo triestino Danilo Dolci, che
vi ha costruito il Centro studi di "Borgo di Dio". Adesso, è in
corso una trattativa per l'acquisto dell'immobile da parte del
Comune, per farne un centro culturale.
* tratto dall'opuscolo
turistico della Provincia di
Palermo