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PANORMUS - LUOGHI

Il quartiere ebraico di Palermo

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Tutto il quartiere ebraico, nei secoli, fu scompigliato: nel 1600 la realizzazione della via Maqueda mutò l’aspetto civico della parte occidentale, a levante un altro taglio, praticato per la realizzazione della via Roma, nel 1922, distrusse la continuità interrompendo diverse strade che da monte portavano verso valle, strade in cui operavano antichi artigiani ancora presenti nei vicoli del vecchio ghetto ebraico.



La Via Roma vista da Piazza San Domenico

Il taglio della via Roma fu, tra l’altro, realizzato a circa 200 metri dal luogo in cui si presume sia esistita la sinagoga, determinandone probabilmente, nel tempo, la distruzione.

Di recente il Comune di Palermo, in collaborazione con la “Charta delle Judeche”, cioè la Federazione tra i comuni che ospitano comunità ebraiche, il cui presidente è Titta Lo Jacono, ha istallato delle targhe stradali di colore bruno e bianco in cui si legge in tre lingue (italiano, arabo ed ebraico) il nome della strada.

Tali targhe sono state apposte agli angoli delle vie che delimitavano il perimetro di quello che poteva essere il ghetto nella nostra città, con i relativi annessi sino al 1492.

In questo modo si ha la possibilità di seguire l’itinerario ebraico sopra descritto, seguendo il quale si recepisce il forte sentimento di tolleranza e di civile convivenza delle tre religioni presenti a Palermo.


Altro contributo sugli Ebrei a Palermo >


Bibliografia: Il testo integrale della monografia, corredato da foto e cartine planimetriche, è consultabile presso l’Archivio Storico Comunale di Palermo alla seguente segnatura:
I – B - 60, Aut. Carlo Di Franco – La Giudecca di Palermo – Palermo 1995

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