Recarsi a
Pollina vuol dire assistere ad uno spettacolo: la struttura, la
posizione panoramica ed il senso di dominio che ne scaturisce
per quella angolazione di veduta, così ampia, da costa a costa,
l'estesa visione del mare, la musica del vento, il profumo del
sale, i misteri delle nebbie che a sera salgono, il percorso che
bisogna fare per giungervi tra la natura.
Quando vi si
arriva, si è accolti da antiche case arrampicate tra le rocce,
da minuscole chiesette, da stradine lastricate di pietra. A
Pollina si percepisce il passato e dalla sua posizione di
dominio si vorrebbe vedere anche un sereno futuro.
Questa
piccola pubblicazione nasce dal desiderio di promuovere Pollina
e Finale nella loro interezza, con l'occhio attento al turismo
"colto" ed attento anche ai bisogni umani: al turismo
del "conoscere".
il
Sindaco
In
vetta a un'erta rupe solitaria,oltre 750 metri a breve distanza
dalla costa, sul versante settentrionale delle montagne, Pollina
è uno dei comuni più pittoreschi del Parco delle Madonie,
grazie alla sua posizione panoramica e al particolare tracciato
urbano, con le piccole case che s'affastellano e s'addossano le
une sulle altre, quasi a cercare riparo e protezione
dall'immenso spazio che tra cielo, mare e terra si estende
tutt'intorno. Pollina, a 94 chilometri da Palermo, conta poco più
di tremila abitanti, ma il numero aumenta considerevolmente
durante la bella stagione: numerosi sono infatti i villeggianti
che vi si stabiliscono per via dell'aria salubre e della
posizione favorevole che consente di fruire contemporaneamente
di mare e montagna.
Fa parte di Pollina
anche la frazione rivierasca di Finale, sviluppatasi intorno a
una delle torri di avvistamento che servivano per avvisare la
popolazione locale di eventuali pericoli provenienti dal mare.
Cenni storici
Secondo alcuni
storici, Pollina sarebbe la moderna erede della città greca
di Apollonia, consacrata al dio della luce, della poesia e
della divinazione, ma non vi sono documenti o reperti
archeologici che possano avvalorare questa tesi.
Nella
tradizione popolare la fondazione di Pollina è un gesto
d'amore: Donna Pollina, principessa normanna, si innamora del
visir arabo Ayub; il loro amore è violentemente contrastato
dalle famiglie e perciò sono costretti a scappare inaugurando
la tradizione della fuitina. Fuggono di terra in terra
cercando un posto che sia sicuro e nello stesso tempo bello e
romantico, adeguato al loro amore. Dopo tanto vagare
s'innamorano di questo pizzo sulla cui cima costruiscono un
imponente e imprendibile castello.
In effetti, le
prime notizie certe sono molto più tarde del periodo greco e
risalgono al 1082, anno in cui il casale di Polla viene citato
fra le proprietà della diocesi di Troina. Passata in seguito
alla diocesi di Cefalù, venne da quest'ultima ceduta alla
famiglia Ventimiglia, signora in pratica di tutto il
comprensorio madonita, nel 1321.
Itinerario>
Testi ©
forniti dell'Amministrazione
Comunale