Archivio Link Utili
Chi Sono Sicilia Palermo
HomePW Info Salute Private

Benvenuti su PalermoWeb Salute
In questa sezione:



Lo scompenso cardiaco


Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante e potenzialmente letale, in cui il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue nell’organismo. Ciò accade di solito perché il muscolo del cuore, responsabile dell'azione di pompaggio, si indebolisce nel tempo o diventa troppo rigido. Questo provoca un accumulo di liquidi nel polmoni e nei tessuti, con il conseguente danneggiamento dei principali organi.

I sintomi principali sono:
• affanno;
• ridotta tolleranza allo sforzo;
• affaticamento;
• dispnea;
• edema (polmonare e/o a carico degli arti inferiori);
• spossatezza;
• ritenzione di liquidi.

Il paziente con scompenso cardiaco alterna fasi acute a fasi croniche:

• la fase acuta è una condizione potenzialmente pericolosa per la sopravvivenza, caratterizzata da rapida insorgenza e/o aggravamento di sintomi e segni di scompenso cardiaco, che richiede un intervento medico immediato e un ricovero ospedaliero in urgenza;
• la fase cronica è una condizione peggiorativa con sintomi di entità variabile, quali dispnea e spossatezza, che possono influire sulla tolleranza all’attività fisica, e ritenzione di liquidi, che porta a congestione polmonare ed edema periferico. Tali sintomi tendono a peggiorare con l’età e con il susseguirsi degli episodi acuti.

A provocare l’insorgenza dello scompenso cardiaco è generalmente un evento cardiovascolare (es. infarto miocardico) o una patologia pregressa (cardiomiopatia, endocardite, miocardite, malattia delle valvole cardiache etc.), che modificano la struttura cardiaca. In taluni casi la causa rimane ignota.

Secondo i risultati di uno studio del National Health and Nutrition Examination Survey, i principali fattori di rischio per lo scompenso cardiaco sono rappresentati da:
• fumo di sigaretta (16%);
• ipertensione arteriosa (10%);
• obesità (8%);
• sedentarietà (9%);
• diabete mellito (3%).

Sono fattori controllabili mettendo in atto sane abitudini di vita, alimentazione corretta e praticando attività fisica regolare.

Dato l’andamento progressivo della malattia e il graduale intensificarsi dei sintomi, è fondamentale una diagnosi tempestiva, che permetta di prevenire e rallentare il decorso della patologia. Riscontrare distintamente il quadro dei sintomi nella pratica clinica, specialmente nelle fasi iniziali della malattia, permette di vivere bene e a lungo ma non è sempre facile: per diagnosticare chiaramente la condizione sono necessari dati obiettivi, ed esami strumentali se necessario.

Tra le indagini strumentali maggiormente indicative ci sono:

• anamnesi;
• esame obiettivo (il medico può rilevare gonfiore della vena giugulare, degli arti inferiori, rantoli polmonari, cardiomegalia, segni di edema polmonare acuto, epatomegalia, battito irregolare ecc.);
• indagini strumentali: il controllo ematico dei livelli di peptide natriuretico tipo B (BNP) o del frammento N terminale del proBNP (NT proBNP), controlli ematici di routine, elettrocardiogramma, radiografia del torace, e ecocardiografia (esame di elezione).

I numeri dello scompenso cardiaco nel mondo

• Oltre 26 milioni di persone negli USA e in Europa soffrono di scompenso cardiaco, e questa cifra è in aumento.
• 1 persona su 5 sopra i 40 anni svilupperà scompenso cardiaco nel corso della sua vita.
• Lo scompenso cardiaco è la prima causa di ospedalizzazione nelle persone sopra i 65 anni:
- 1 paziente su 25 non sopravvive al primo ricovero in ospedale con scompenso cardiaco come diagnosi primaria;
- 1 paziente su 10 muore entro 30 giorni dal ricovero;
- Fino al 30% dei pazienti morirà entro un anno;
- La metà di tutti i pazienti sarà morta entro 5 anni dalla diagnosi;
• Lo scompenso cardiaco provoca 2-3 volte il numero di decessi dovuti a tumori avanzati come quello all’intestino e al seno.
• Circa 1 persona su 3 confonde i sintomi di scompenso cardiaco con i normali segni dell’invecchiamento.
• Meno di 1 persona su 10 è in grado di identificare tre sintomi comuni di scompenso cardiaco,tra i quali dispnea grave, gonfiore alle caviglie, rapido aumento di peso e difficoltà di movimento.
• Quando insorgono i sintomi di scompenso cardiaco, 1 persona su 4 lascia passare una settimana o più prima di consultare un medico, oppure non chiede affatto assistenza medica.
• Ogni anno lo scompenso cardiaco costa all’economia mondiale più di 100 miliardi di Euro, una cifra destinata a raddoppiare entro il 2030.

I numeri dello scompenso cardiaco in Italia*:

• Oltre 1 milione di persone in Italia soffre di scompenso cardiaco (prevalenza 1,7%).
• 1 paziente su 10 non sopravvive al primo ricovero ospedaliero (mortalità ospedaliera 9,8%).
• 3 pazienti su 10 moriranno entro un anno dopo la prima ospedalizzazione (mortalità a un anno 26,2%).
• Il 56,6% dei pazienti viene ri-ospedalizzato entro un anno dalla prima ospedalizzazione.
• Il costo annuale a carico del sistema sanitario nazionale è di 635 milioni di Euro.
• Il costo medio annuo del paziente con scompenso cardiaco è di circa 11.800 Euro, di cui l'85% rappresentato dai costi di ospedalizzazione.

*dati studio ARNO

Ambrosy AP et al. J Am Coll Cardiol 2014;63:1123–33. doi: 10.1016/j.jacc.2013.11.053
Go et al, Heart Disease and Stroke Statistics−−2014 Update: A Report From the American Heart Association, Circulation 2014, 4;129:e28-e292
Lloyd-Jones DM et al, Lifetime risk for developing congestive heart failure: the Framingham Heart Study. Circulation 2002; 106:3068–72
Healthcare Cost and Utilization Project 2009 (http://www.hcup-us.ahrq.gov/reports/factsandfigures/2009/pdfs/FF_2009_exhibit2_4.pdf)
Forman et al. Influence of age on the management of heart failure: Findings from Get With the Guidelines–Heart Failure (GWTG-HF). Am Heart J. 2009;157:1010-1017
Weintraub et al. Acute heart failure syndromes: emergency department presentation, treatment, and disposition: current approaches and future aims: a scientific statement from the American Heart Association. Circulation. 2010; 122:1975-1996
Loehr LR, Rosamond WD, Chang PP, Folsom AR, Chambless LE. Heart failure incidence and survival (from the Atherosclerosis Risk in Communities study). Am J Cardiol. 2008;101(7):1016-1022
Lloyd-Jones et al. Heart disease and stroke statistics--2010 update: a report from the American Heart Association. Circulation. 2010;121:e46-215
Stewart et al. More ‘malignant’ than cancer? Five-year survival following a first admission for heart failure Eur J Heart Fail. 2001;3:315322
Remme WJ, et al. Public awareness of heart failure in Europe: first results from SHAPE, European Heart Journal 2005;26:2413-2421
TNS UK Limited, marzo 2014. Indagine condotta su 11.000 europei di età pari o superiore a 50 anni, sponsorizzata da Novartis
Neumann et al. Heart failure: the commonest reason for hospitalization in Germany—medical and economic perspectives. Dtsch Arztebl Int. 2009;106:269–75
Berry et al. Economics of chronic heart failure. Eur J Heart Fail. 2001;3:283291
Stewart et al. The current cost of heart failure to the National Health Service in the UK. Eur J Heart Fail. 2002;4:361371
Cowie et al, Improving care for patients with acute heart failure: before, during and after hospitalization, 2013. Oxford Pharmagenesis

RITORNA ARCHIVIO SEZIONI


 PalermoWeb - Reg.Trib. Pa. n.26-17/09/07 - 1999-2020©Copyright PalermoWeb - Direttore: Rosalinda Camarda - Horsting Aruba