titolo

immagine

378° festino di S.Rosalia...

Santa Rosalia ritroverà la “sua” Palermo
Articolo tratto da Informa Palermo di Maggio 2002

È partito con largo anticipo il programma dei festeggiamenti in onore della patrona, affidato a Rodo Santoro. Maggiore attenzione alla tradizione e recupero del carro trionfale del ’74 Il 378° Festino di Santa Rosalia, in programma dal 12 al 15 luglio, sarà una festa che recupererà la tradizione senza concessioni a spettacoli effimeri, estranei alla cultura palermitana. La direzione artistica è stata affidata a Rodo Santoro, architetto e studioso della storia di Palermo. Santoro è stato responsabile della realizzazione e della scenografia dei Festini del ’74, ’75, ’81, ’82 e ’85, oltre che artefice del carro trionfale realizzato sul modello di quello settecentesco di Paolo Amato.

Il Festino 2002 vorrà essere una vera e propria “festa di popolo”, nella quale il dato spettacolare sarà incentrato sulla ripresa dei significati storici legati alla vita della Santuzza. Il che avverrà – come sempre – lungo il Cassaro, attraverso i Quattro Canti di Città, fino alla Marina, dove si concluderà con i tradizionali fuochi d’artificio.

«Questo Festino – spiega l’assessore alla Cultura, Bartolo Sammartino – deve rappresentare un prestigioso biglietto da visita in grado di essere un momento di particolare attrazione per i visitatori. Anche per questo motivo è nostra intenzione promuovere il programma del Festino nel mercato turistico europeo e presso i principali tour operator. L’attenzione  che l’Amministrazione comunale sta dedicando al Festino 2002 è testimoniata dal fatto che l’incarico della direzione artistica è stato conferito già lo scorso mese di marzo, e dunque, con largo anticipo rispetto agli anni passati, per evitare la fretta degli ultimi giorni.  Su quello che vedranno i palermitani nella loro festa più amata, abbiamo intervistato Rodo Santoro.

Architetto Santoro, quale sarà il tema centrale di questa edizione del Festino? 
«Lo spirito sarà quello di ripristinare le modalità sperimentate nel corso degli anni ’70, che riprendevano, a loro volta, la tradizione settecentesca: oltre al carattere più propriamente religioso, la tradizione civica sarà richiamata attraverso il coinvolgimento delle antiche maestranze palermitane. L’intento è, appunto, quello di ripristinare i riferimenti culturali più propriamente palermitani, che nelle ultime edizioni del Festino sono stati trascurati e sostituiti da sperimentazioni e spettacoli estranei alla cultura della nostra città».

Che novità ci saranno?
«Al centro del Festino 2002 sarà il carro trionfale, quello che io stesso avevo realizzato nel 1973, in occasione dell’edizione del ’74, e che stiamo provvedendo a ripristinare. In quel periodo erano state costruite anche altre macchine sceniche, andate distrutte nel corso degli anni ’80: erano due carri, per così dire minori, che rimandavano anch’essi alla tradizione settecentesca, quando il carro trionfale era, appunto, preceduto da altri più piccoli, che simboleggiavano alcune tappe della vita di Santa Rosalia o si riferivano a particolari avvenimenti vissuti dalla città. Anche i bei costumi, realizzati dalla sartoria del Teatro Massimo per i Festini dagli anni ’70 fino ai primi anni ’90, sono andati perduti. Erano suddivisi in differenti tipologie e dai colori diversi: in tutto 120 abiti. C’erano i costumi rossi dei cavalieri; i “picchieri” del Senato avevano un costume di colore verde; così come verde era la divisa dei tamburinari; mentre i costumi della fanfara, i cui suonatori sedevano sopra il carro, erano di colore violetto. Anche questi costumi riprendevano la tradizione del primo ’700 ed è un peccato che si siano deteriorati. Qualche anno fa, il Comune li depositò all’interno della serra di Villa Trabia, dove i topi e l’umidità li resero inservibili».

Tanti giovani palermitani non hanno memoria del carro trionfale degli anni ’70: lo può descrivere e parlarci degli interventi di cui ha bisogno?
«Il recupero del carro non è un’operazione facile, perché anch’esso risulta danneggiato. Sarà, quindi, una vera e propria ricostruzione, che si baserà sui disegni originali che sono rimasti in mio possesso. Ed è questa la ragione per cui preferisco parlare non di restauro classico, ma di un restauro ricostruttivo: in pratica, la struttura metallica è pressoché intatta e necessita di un semplice restauro; la parte esteriore in legno, invece, è ormai fradicia e va ricostruita. Il carro rappresentava una sorta di galeone con grandi ruote, trasportato da buoi negli anni ’70 e da cavalli negli anni ’80; e con uno scafo interamente in legno rivestito di un colore dorato; la statua della santa, in legno a rilievo, era posta sulla sommità; tra le numerose decorazioni, erano scolpiti i cosiddetti Prigioni, statue con volti mostruosi che personificavano alcuni mali che avevano afflitto la Sicilia, incatenati al carro di Santa Rosalia in modo da essere debellati. La parte interna del carro era a gradoni e ospitava quaranta musici».

Può fornirci qualche anticipazione sul programma del Festino ?
«Posso dire che il carro, seguito da altri quattro carri minori, sarà al centro di un particolarissimo spettacolo che terrà fede agli antichi schemi della festa, quelli religiosi e quelli civici. In programma anche varie manifestazioni collaterali, ma non quella eccessiva teatralizzazione che ha contrassegnato le più recenti edizioni del Festino. Posso anticipare che lo schema generale del Festino 2002 è quasi pronto, ma i dettagli del programma saranno definiti nelle prossime settimane».

Ecco invece come è andata...>>


|BACK

|HOME

|FEEDBACK |PRIVACY |

1999-2015©Copyright PalermoWeb.COM

info@palermoweb.com

 PalermoWeb NEWS - Reg.Trib. Pa. n.26-17/09/07 - Direttore: Rosalinda Camarda