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Avventure a largo di Capo Gallo

Avevamo anticipato che le sorprese subacquee del tratto di mare tra il faro di Capo Gallo e Punta Barcarello non si esauriscono "viaggiando" solo sotto costa ed eccoci qui a svelare due altre entusiasmanti esperienze che è possibile vivere allontanandosi solo di pochi metri, si fa per dire, dalla scogliera. La prima immersione consigliata è quella effettuabile a una batimetria che da 25 m. scende sino a 36 m.

Tra i pescatori della zona il luogo è meglio conosciuto come "Il Fosso" e per raggiungerlo è indispensabile un'imbarcazione in quanto dista dalla costa circa 250 m. Una volta identificato il punto esatto di esplorazione, conviene ancorare l'imbarcazione sul bordo est del fosso ricordando che il luogo è abbastanza ridossato dai venti di levante (predominanti nella stagione estiva) ed offre più appigli all'ancora. In caso di venti da nord, anche le escursioni assistite da guide subacquee sono sconsigliabili e le esperienze di diversi anni insegnano - si perdoni il riferimento personale - che forzare la mano solo per mantenere il programma annunciato ai propri "clienti" può essere assai rischioso.

L'unica precauzione è quella di segnalare con l'apposita bandiera la presenza di sub agli innumerevoli dipartisti in rotta da Mondello a Sferracavallo e viceversa. La visibilità, specie a inizio estate, è ottima per la quasi assenza di correnti. Il fondale comincia a degradare a -25, quindi si affronta una parete che si arresta a -36. Non è raro in questo tratto di mare incontrare saraghi.

La vegetazione è abbastanza variegata e sulla parete nord per i fotografi è possibile imbattersi in qualche ramo di gorgonia. Con molta cautela è possibile fotografare splendidi spirografi sul fondo o imbattersi in qualche esemplare di "pinna nobilis".

Come in tutto il resto della costa è inoltre facile fare qualche incontro con polpi, murene e, per chi ha l'occhio allenato, non è difficile notare qualche grosso esemplare di scorfano.

Altrettanto esaltante ma certamente più impegnativa la seconda escursione che questo tratto di mare offre ai subacquei più esperti ai quali in ogni caso si consiglia di pianificare con cura ogni particolare della discesa.

Il sito proposto è una bellissima orlata denominata "L'orlata delle corvine" anch'essa a poco meno di 300 metri dalla costa di Barcarello.

Il gradino ha inizio alla profondità di -30 e prosegue con un salto di circa 16 m. fino raggiungere un fondale di sabbia a -46 m. Alla base della parete, tra gli anfratti di roccia dove la vegetazione è fiorente e si fa ammirare per i variegati cromatismi, è facile imbattersi in diverse varietà di pesce tra cui saraghi, occhiate e murene. Ma la prerogativa del posto è l'incontro con alcune corvine che potrà effettuarsi soltanto se si conoscono le abitudini di questo elegantissimo pesce.

Condizione indispensabile per ammirarne le sinuose evoluzioni è dotarsi di illuminatori di potenza adeguata in grado di scrutare nell'oscurità delle tane dove questi pesci si muovono più di consueto. Riuscire poi a riprendere queste creature con telecamere o con apparecchiature fotografiche non è impresa da poco data la loro naturale diffidenza; motivo per cui la pazienza e l'immobilità diverranno le armi migliori per assicurarsi immagini nitide e ravvicinate. Non si dimentichi in ogni caso che la profondità ha il suo prezzo e che a -45 le permanenze sono necessariamente brevi; quindi non ci si lasci trascinare dai pur comprensibili entusiasmi e si rispettino i tempi di sicurezza per non avere amare sorprese in emersione. Torniamo per questo a sottolineare l'opportunità di affrontare queste esperienze non prima di avere abituato con gradualità il nostro fisico all'aumento di atmosfere ed avere testato la piena efficienza delle attrezzature. 

Non ultimo la scelta dei compagni e delle guide va fatta tendendo nel giusto conto la relativa esperienza e la professionalità senza esitare a rimandare, se il caso, la scoperta di questa splendida realtà sommersa a tempi e occasioni migliori. Intesi quindi e anche stavolta arrivederci a presto; restate in onda e di queste notizie niente "acqua in bocca" ma parlatene perché si diffonda la conoscenza di un sesto continente "dietro l'angolo" tutto da scoprire e da difendere. Io resto come sempre "a esposizione" per dettagli e compagnia.

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