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 Parchi e riserve in Sicilia

ID: 21
Denominazione Riserva: Riserva Naturale Orientata "Lago Soprano"
Provincia: CALTANISSETTA
Ente Gestore: Provincia Regionale di Caltanissetta
Sede Riserva:  
Tel / fax: tel 0934534413.111 fax 0934.583556
e-Mail:  
web:  
Direttore:  
Referente: Dott.ssa Giulia CortinaSig Spilla
Descrizione: Testi di Valerio Cimino (WWF) - Il centro Sicilia è piuttosto povero di risorse idriche. In questo contesto la presenza di un lago naturale come il lago Soprano di Serradifalco (detto anche "Cuba") assume un valore e un significato particolare. Il lago è sito a poca distanza dall'abitato di Serradifalco, ha una superficie di 15 ha e una profondità massima di 2,5 metri. Ha un notevole valore paesaggistico: sembra una gemma incastonata in un territorio arido e brullo su cui si staglia Serradifalco. Questo lago faceva parte di un insieme di zone umide costituite da un lago Soprano, posto a nord-est di Serradifalco (510 m s.l.m.), un lago Medio a nord-ovest (450 m s.l.m.) e un lago Sottano ad ovest (410 m s.l.m.). L'attuale lago Soprano o "Cuba" corrisponde al vecchio lago Medio. La sua idrologia è particolare: non vi sono nè immissari nè emissari. Il lago risulta alimentato da una sorgente in superficie, da alcune sorgenti sotterranee e dalle acque meteoriche. L'origine del lago Soprano è piuttosto controversa ma due cartoline che raffigurano dei militari in barca sul lago inviate nel luglio del 1907 ne fanno risalire la formazione almeno ai primi anni del secolo. La Fauna Gli animali più numerosi sono la Folaga (Fulica atra) ed il Moriglione (Aythya ferina) che vi nidificano da anni. Altri uccelli tipici degli ambienti lacustri e presenti al lago Soprano sono l'Alzavola (Anas crecca), la Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis) ed il più raro Svasso piccolo (Podiceps nigricollis). Le zone fangose sono l'habitat preferito dai limicoli come la Pantana (Tringa nebularia), la Pittima reale (Limosa limosa), il Gambecchio (Chalidris minuta), i Piro-piro (Tryngites spp.). Le canne ospitano i nidi di vari uccelli: la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), l'Usignolo di fiume (Cettia cetti), il Tarabusino (Ixobrychus minutus), il Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) ed il Porciglione (Rallus aquaticus). Oggi è più possibile, grazie al divieto di caccia, osservare Aironi cenerini (Ardea cinerea), Nitticore (Nycticorax nycticorax), Codoni (Anas acuta), Volpoche (Tadorna tadorna), Morette tabaccate (Aythya nyroca), Marzaiole (Anas querquedula) e Mestoloni (Spatula clypeata). Sono occasionalmente presenti anche specie tipicamente marine come Gabbiani oppure rare come la Spatola (Platalea leucorodia). L'area ospita le poche specie di mammiferi comunemente presenti nelle campagne circostanti come il Topo selvatico, il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), la Donnola (Mustela nivalis), il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), la Lepre appenninica (Lepus corsicanus) e la Volpe (Vulpes vulpes). Nelle acque del lago nuota la Natrice dal collare (Natrix natrix) di un uniforme colore scuro con un "collare" bianco vicino al capo. Si nutre principalmente di Rane verdi (Rana esculenta s.l.) e Rospi (Bufo bufo). Se viene disturbata può fischiare e dare colpi con la bocca chiusa, morde raramente. A volte può fingersi morta rivoltandosi sul dorso con la lingua penzolante. Di notte si può facilmente scorgere il Geco o Tarantola muraiola (Tarentola mauritanica) che si nutre di insetti. Ha le dita munite di cuscinetti adesivi. Nell'acqua vive la Testuggine palustre (Emys orbicularis), un rettile che, fino a qualche tempo fa, si riteneva non più presente. Lungo le rive è possibile vedere il Grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa), un ortottero con le zampe anteriori molto sviluppate ed adattate a scavare i cunicoli sotteranei dove si rifugia. Le acque del lago ospitano anche una miriade di esseri microscopici: si tratta di uno degli aspetti meno conosciuti ma non per questo meno affascinante e degno di nota. Fra questi esseri il più vistoso è la Dafnia (Daphnia spp.), o Pulce d'acqua che deve il nome al suo movimento quasi a saltelli e alla forma tondeggiante del suo corpo. La Flora La flora del lago è continuamente danneggiata ed alterata dall'intervento umano. L'associazione vegetale prevalente è lo Scirpo-fragmiteto mediterraneo. La specie più diffusa è la Cannuccia di palude (Phragmites australis) che costituisce la fascia più esterna. Si tratta di una pianta comune negli ambienti palustri. Il suo rizoma ha proprietà medicinali mentre il fusto può essere usato per imballaggi e stuoie. Ha la capacità di filtrare e depurare le acque. Forma delle macchie piuttosto fitte: un ottimo rifugio per la nidificazione di varie specie. Segue la fascia a Lisca maggiore o Buda (Typha latifolia) la cui spiga femminile bruna, cilindrica e compatta è caratteristica ed è spesso utilizzata a scopi decorativi. Sul lago galleggia la Lenticchia d'acqua spugnosa (Lemna gibba) che può arrivare a coprire dal 20 al 100% della superficie lacustre. In estate si rileva la presenza del Glino-heliotropieto, un'altra associazione vegetale, che è caratterizzato dall'Eliotropio peloso (Heliotropium supinum), una Boraginacea dai fiori bianchi, dal Brignolo ovato (Crypsis schoenoides) e dalla Menta poleggio (Mentha pulegium). E' un'associazione tipica dei bacini artificiali siciliani. La tutela e l'uso La vicinanza all'abitato ha determinato, da una parte, l'elevato impatto dell'uomo sul lago, e dall'altra l'interesse per la sua tutela. Sul lago ricadono i vincoli idrogeologico e paesaggistico nonché il divieto di caccia. Il lago è stato inserito dalla Società Botanica Italiana tra i "Biotopi di rilevante interesse vegetazionale e meritevoli di conservazione" e dal Genio Civile nell’ elenco delle acque pubbliche. Nel 1978, però, l'Amministrazione comunale ne decise la bonifica. Solo dopo anni di impegno le Associazioni ambietaliste, tra cui il WWF, sono riuscite ad impedirne la distruzione. Nel 1985 la sezione WWF di Caltanissetta ha presentato una "Proposta di gestione della riserva naturale orientata del lago Soprano di Serradifalco" corredata da uno studio del biotopo molto dettagliato e da varie proposte pratiche. Una edizione ampliata è stata pubblicata nel Gennaio 1988. Tra gli interventi suggeriti per salvaguardare il lago ricordo il ripristino paesaggistico, il mantenimento del livello idrico ed il ripristino dell’ ecosistema. Oggi il lago rischia ancora di scomparire in quanto sono stati giustamente eliminati gli scarichi fognari ma non è stato fatto nulla per addurre a questo bacino lacustre l’acqua necessaria al suo mantenimento. L’istituzione della riserva consentirà la salvaguardia del lago e la fruizione pubblica mediante capanni e sentieri naturalistici con un effetto positivo sull'economia locale.

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