La ricerca continua, attraversando il 
      Cassero verso il mare e spingendosi oltre la Porta Felice si può svoltare 
      a sinistra per raggiungere l’ingresso turistico del porto in Via Emerico 
      Amari, all’interno nell’anno 2000 è stato posto un cippo commemorativo che 
      originariamente si trovava all’inizio del Molo Nord e recluso fin 
      dall’ottocento ai visitatori per la presenza del bacino di carenaggio.
      
      Il cippo costruito nel 1590 per ricordare 
      l’avvenuta costruzione del molo nuovo e il suo progettista fu l’ingegner 
      Mariano Smeriglio architetto del Senato palermitano, posto su un possente 
      basamento reca in alto l’aquila reale, su uno dei lati è lo stemma del 
      Viceré Garcia de Toledo, fautore dell’opera, in un altro lato che guarda 
      verso il monte Pellegrino si trova un rilievo marmoreo in cui è effigiato 
      un uomo anziano con tanto di corona che afferra un serpente.
      Al dire il vero la lastra sembra 
      riutilizzata anche perché non si sa la sua provenienza l’unica cosa certa 
      è da ritenersi il più antico rispetto agli altri, nella posizione 
      originale il cippo per diverso tempo ebbe di fronte la sua replica che 
      stava nella conca della terza fontana del molo tra il cippo e la chiesa 
      dei Mercedari, nel 1687 la statua fu trasferita nella fontana a piazza 
      della Fieravecchia. 
		Attraversando il lungomare “Foro Italico”, l’antica 
      passeggiata, che dal popolo è stata e sarà sempre chiamata la Marina, dove 
      si svolgevano parate e feste, si giunge nel piano di Sant’Erasmo, un tempo 
      in questo piano brullo il Tribunale dell’Inquisizione per più di tre 
      secoli aveva collocato i suoi tragici roghi, nel 1778 s’impianto il primo 
      giardino pubblico di Palermo e, prese il nome da Giulia D’Avalos, moglie 
      del Viceré Marcantonio Colonna di Stigliano.
      
		
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