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          Se pensate 
          che l'esperienza abbia un peso anche nella subacquea, allora dovete 
          credermi se vi confesso che  praticando questa entusiasmante attività 
          da tanti anni ho imparato a divertirmi seguendo alcune piccole regole 
          su cui adesso vi invito a riflettere.   
          Immergetevi 
          in pochi. 
           
           
          Sott'acqua meno si è e più ci si diverte. Non bisogna esagerare 
          scendendo sotto il livello della coppia, ma trovarsi in un gruppo di 
          8/10 subacquei contemporaneamente non aiuta il divertimento. Pensate 
          poi se il gruppo è al seguito di una guida, magari in una riserva: se 
          si è in pochi tutti possono seguire le indicazioni mentre in un 
          "plotone" i primi due o tre riescono a vedere ma gli altri possono 
          solo immaginare o si fanno raccontare quando salgono in barca. In 
          fondo poi anche scegliere i compagni giusti è segno di esperienza e un 
          buon metodo per svagarsi meglio. 
          Non 
          cercate la profondità ad ogni costo.   
          Riconosco che le prime immersioni profonde sono motivo di 
          soddisfazione oltre che un traguardo guadagnato. Ma col tempo si 
          impara che si va in profondità solo se c'è una ragione che lo rende 
          necessario quale può essere la presenza di un relitto o di situazioni 
          che si possono osservare solo a certe quote. La profondità in sé non 
          dà felicità, anzi più spesso diverte di più una lunga immersione su 
          bassi fondali senza difficili calcoli o il computer che ti dice di 
          salire. 
          Non abbiate fretta. 
           
           
          Andare piano non vuol dire essere cattivi subacquei ma saper fare le 
          cose ragionando. A partire dalla vestizione quando dimenticare 
          qualcosa significa spesso dover rinunziare all'immersione magari per 
          non aver guardato il manometro dell'aria che segnava solo 50 atm o 
          aver trascurato di "sentire" eventuali perdite da una rubinetteria 
          difettosa. Prendete quindi il tempo che vi serve e se sapete di essere 
          lenti, poco male, basta iniziare un po' prima degli altri per non 
          sentirsi la pressione addosso. Sott'acqua poi vale la regola che ci si 
          adegua alla velocità del più lento, ma vale anche la regola che chi va 
          piano vede più cose e con un ritmo lento anche i risparmi di aria sono 
          maggiori e si gusta più ogni esplorazione dei  fondali. 
          
           
          Occhio all'assetto. 
           
           
          I risparmi d'aria a cui prima si accennava sono anche il risultato di 
          una padronanza dell'assetto a cui ognuno dovrebbe tendere per sapersi 
          muoversi senza peso in ogni circostanza, dalla immersione in parete 
          all'esplorazione in grotta, dalle visite ai relitti alle soste di 
          decompressione. Vanno raffinate le tecniche che si imparano già nei 
          corsi di primo livello fino al punto di sapere compiere un "hovering" 
          in automatismo, bilanciando la spinta del gav e il volume dei polmoni 
          in modo ottimale. Non si deve pensare che sia una cosa per istruttori 
          o per "sfigati"; al contrario deve divenire bagaglio indispensabile di 
          ogni sub, qualunque siano i motivi per cui ci si immerge. 
          Riducete la zavorra al minimo. 
           
          Si diceva della sensazione di libertà; ebbene non essere 
          sovraccarichi, ovvero raggiungere la giusta pesata, riduce la fatica, 
          diminuisce il consumo d'aria, aumenta la durata dell'immersione. E' 
          chiaro che molto dipende dal tipo di muta che si usa e 
          dall'attrezzatura che si ha con sé ma vale la pena modificare se il 
          caso la quantità di pesi che si utilizzano per godersi un'immersione 
          in tutto relax. 
          Sappiatevi orientare. 
           
           
          Quante volte vi siete chiesti come ha fatto l'istruttore o la guida a 
          ritrovare la cima dell'ancora da cui eravate partiti? Sviluppare 
          quindi la capacità e il senso di orientamento è fondamentale per 
          sentirsi più tranquilli e per far questo occorre da un lato migliorare 
          la propria capacità di osservazione, dall'altro fare sempre più 
          frequentemente uso della bussola in modo da imparare a consultarla 
          come oggi si fa con gli onnipresenti, indispensabili  telefonini. 
          
           
          Preparatevi 
          a ciò che vedrete. 
          Sott'acqua le cose si complicano rispetto alla terra ferma dove bene o 
          male sappiamo riconoscere le cose che osserviamo. Forse sappiamo 
          identificare alcuni pesci ma certo per tutto il resto  siamo di fronte 
          a forme di vegetazione, di fauna, in breve a un ecosistema completamente sconosciuto. Allora un buon briefing 
          dell'istruttore o della guida fa le differenza: una mappa di 
          riferimento, i diversi ambienti ben segnalati, le zone più 
          interessanti e magari anche gli eventuali pericoli evidenziati prima 
          di mettere la testa sott'acqua rendono più piacevole, più costruttiva 
          l'immersione, aumentano la capacità di partecipazione e stimolano lo 
          spirito di ricerca. E a quest'ultimo riguardo ricordiamo che molto sta 
          anche a noi  se sapremo trovare cose interessanti, nel senso che 
          dovremo imparare cosa cercare a seconda dei luoghi; ad esempio non 
          dovremo aspettarci di trovare gorgonie rosse in un punto in cui non ci 
          sono segni di corrente ovvero sbirceremo tra le lamiere di un relitto 
          certi o quasi di trovare dei gronchi e o delle mustie.   
          Sapere cosa 
          cercare significa anche sapersi orientare sui diversi organismi che si 
          incontrano e distinguere quelli banali, individuabili dappertutto, da 
          quelli più rari oppure le cui abitudini li rendono più difficili da 
          osservare. 
          Non c'è 
          nulla di trascendentale come vedete nelle strade appena suggerite ma 
          state certi che non tenerne conto rischia di trasformare le vostre  
          immersioni in esperienze scialbe e soprattutto poco stimolanti. 
          Viceversa se a distanza di settimane dalle vostre prime scoperte 
          sarete ancora lì ogni fine settimana con l'ansia di rimettervi la 
          muta, allora avrete capito come va coltivata questa meravigliosa 
          passione. |