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La grande Rosa Balistreri


Sara a Licata "Suite per Rosa Balistreri"


Eugenio Bennato, presente al concerto

 

Non ho conosciuto personalmente la grande interprete della musica popolare siciliana Rosa Balistreri… avevo sentito parlare di lei quando ancora non cantavo, avevo ascoltato qualche canzone , nulla di più, ma lei mi era rimasta dentro, con quella voce, con la sua rabbia, quel mondo evocato dalle parole del suo canto. La cercai per tanto tempo e pur vivendo nella stessa città non mi riuscì di incontrarla. 

La vidi una sera in televisione durante un “salotto” condotto da un noto quanto ironico presentatore che quasi mise in ridicolo quell’anziana e bizzarra “cantante folk del sud”… questo fatto mi indispose, provai imbarazzo per lei, un certo non so ché di pena… ma non appena cominciò a cantare, un brivido mi corse lungo la schiena, emozioni indefinibili mi fecero comprendere la grandezza di Rosa, della sua personalità, della sua unicità ancora oggi insuperate.

Ho imparato a conoscerla ascoltando e cantando le sue canzoni,  assimilandole, facendole mie, cantandole nei miei concerti; sensazioni arcaiche, intense mi vengono suggerite dalla sua voce, quella voce che affonda nelle radici di un canto senza tempo, che è il frutto logico, dei disagi di una vita difficile.

Le devo molto pur non avendola mai conosciuta: ho cantato nella sua Licata,  le canzoni che lei cantava; un atto d’amore, di rispetto,  per una grande artista che tanti paragonano ad Amalia Rodriguez, e di cui forse ancora oggi non si comprende appieno l’importanza.

Io le ho dedicato questo mio pensiero oltre che un ricordo: 

C’ERI TU, CU LA TO’ VUCI
LA TO’ RAGGIA, LU TO’ DULURI
LU TO’ JOCU, A DUCIZZA, L’AMURI….

E C’ERI TU, CULONNA D’ORU,
AQUILA RIALI, FIRUTA, CADUTA, PERSA,
VASCEDDU CU L’ANTINNI RUTTI,
PERSU A LU MARI FRA TIMPESTI E VENTU.

E C’ERI TU, MELI SPANNUTU,
ROSA CIAURUSA, FOCU DI SULI
ACQUA DI MUNTI, RUSIDDA DI MILLI CULURA…

N’ARRISTO’ SULU A TO’ VUCI
A SITA E A LAMA DI LI TO’ PAROLI,
U SCURU E U LUSTRU DI LI TO’ CANZUNI…
Sara Cappello

Il canto ed il ricordo di Rosa Balistreri:  la cantatrice di Sicilia, come la definì il suo amico Ignazio Buttitta, era una donna del popolo, non bella, non sofisticata, ma con una voce rara, inimitabile, inconfondibile a volte selvaggia e struggente, appassionata e piena di tenerezza e dolcezza.

Sempre in bilico fra la sua ingenuità ed un’apparente spregiudicatezza che la facevano etichettare come disinvolta e sregolata, Rosa nascondeva timidezze e teneri sentimenti, lei che aveva avuto una vita povera e piena di sofferenze: aveva provato la fame, la violenza, la solitudine, l’emarginazione, il sopruso e riversava nel suo canto la disperazione, la speranza, la gioia, la grinta dando voce al sentimento degli oppressi, degli ultimi, calpestati nei loro diritti. Infaticabile è stata la sua opera di recupero del grande patrimonio in musica della Sicilia, che ha lasciato a tutti come prezioso dono ed eredità.
 


Una copertina per Rosa...>>

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