IL CARRO TRIONFALE DEL 382°
FESTINO DI SANTA ROSALIA
Il Carro trionfale, alto 11 metri e largo 5, manterrà intatta
la struttura delle due precedenti edizioni: la parte del telaio, quella
meccanica, resterà invariata; mentre lo scafo è dipinto d'oro. Il carro di
quest'anno coniuga pittura e scultura: lo scafo, infatti, non avrà soltanto
motivi decorativi scolpiti, come negli anni passati, ma anche parti dipinte, con
motivi ispirati al '700 e al Barocco siciliano e orientale.
Esso, inoltre, sarà come un palcoscenico in movimento ed in continua evoluzione:
nello scafo è raffigurato un teatrino di palazzo, proprio per restituire il
senso dello spettacolo itinerante. La nuova sovrastruttura scenica è realizzata
in travi e piani di abete.
La novità maggiore del Carro, però, è costituita da un sistema di pistoni
idraulici grazie al quale la struttura verrà completamente ribaltata, in modo da
consentire lo svelamento della Santa: questo movimento consisterà nel
ribaltamento della parte frontale e di quelle laterali per mettere maggiormente
in luce la statua di Santa Rosalia, realizzata in resina e sorretta da glorie di
angeli. La grande struttura apparirà, così, come un diorama del '700.
Come nelle due ultime edizioni del Festino, anche quest'anno
(2006) il Carro sarà trainato da ventiquattro marinai.
LO SPETTACOLO DEL 14 SERA
Uno spettacolo visionario e poetico, ricco di umori popolari e
ancestrali, dove storia e cronaca saranno ridotte all'essenziale, dove il
racconto evocherà, piuttosto che descrivere, e dove la parola antica sarà
accompagnata da un'accesa e moderna gestualità, all'interno di un impianto
scenografico che ricreerà le architetture barocche sotto il segno di un bianco
dominante, fra botole nascoste e meccanismi scenici continuamente sorprendenti.
Le caratteristiche principali del Festino di quest'anno sono
costituite dal dialetto palermitano di Franco Scaldati e dalle coreografie
acrobatiche di Daniel Ezralow, con i suoi ventiquattro formidabili ballerini. Un
poeta-drammaturgo siciliano ed un maestro della danza internazionale forniranno
l'anima allo spettacolo del 14 luglio (inizio alle 21), promosso dal Comune e
diretto da Davide Rampello, che anche quest'anno si snoderà in due tempi: il
primo - e più corposo - sul piano del Palazzo Reale, il secondo dinanzi alla
Cattedrale.
Con un'altra sostanziale novità: ci saranno soltanto due
protagonisti, il Narratore (Franco Scaldati) ed il Medico (Vincenzo Ferrera),
che parleranno due diverse lingue. Il secondo interpreterà il testo italiano di
Luca Masia (la lingua della ragione); il Narratore parlerà quel "siculo-palermitano"
di tono aurorale (la lingua del sentimento della memoria) tradotto appositamente
da Scaldati sul testo dell'autore.
I due atti
La scena del piano del Palazzo Reale è costituita da un
enorme gazebo, dapprima velato da un drappo nero e dove, fra balli corali e
giochi d'ombre cinesi, si muoveranno danzatori, trapezisti e mangiatori di
fuoco, e dove emergeranno alcuni uomini-statue, raffiguranti pezzi degli
scacchi, a segnare il disegno del destino. Il questa scena si sviluppa un
vibrante dialogo tra il Narratore (Scaldati) e il Medico (Ferrera): l'uno ad
evocare, in dialetto, le nefaste atmosfere della peste, male senza tempo, oscuro
e inesorabile; e l'altro, in italiano, a cercare di indagarne le pustole, di
trovarvi rimedio; l'uno a viverla come colpa che può essere riscattata solo con
la fede; l'altro a scoprire l'impotenza della scienza e della ragione di fronte
al flagello. Con il trionfo finale di Rosalia, dunque del miracolo dell0amore,
che riporta Palermo (gli uomini) ad una stagione di speranza.
Accanto al Narratore e al Medico, altri due personaggi "minori" corredano lo
spettacolo: la Prostituta, personificazione del peccato redento (Elisa
Parrinello); ed il Bambino (Giorgio Campisi), innocenza violata dai topi
appestati che invadono la città-prigione. Al termine, il Carro inizia la propria
discesa in direzione della Cattedrale, e su di esso i personaggi che hanno
animato la prima parte. Deposto il corpo della Prostituta malata sul Carro
trionfale, nel frattempo apparso, la scena della Cattedrale appare come
un gigantesco armadio, circondato da altri quattro più piccoli. Questi ultimi,
attraverso una serie di suggestioni sceniche, sveleranno, ad uno ad uno, il loro
contenuto. Ospiteranno, mediante quattro statue viventi, i quattro elementi
della natura, l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ovvero Annunciazione,
Battesimo, Purificazione e Natività; ma anche i quattro Mandamenti di Palermo (Albergheria,
Castellammare, Capo e Kalsa), che, a loro volta, richiamano gli ordini
allegorici dei Quattro Cantoni di piazza Vigliena: le quattro stagioni e le
quattro sante protettrici della città (Cristina, Oliva, Ninfa e Agata), prima
dell'avvento di Santa Rosalia.
E mentre il Carro trionfale, d'improvviso, si "sfoglierà", in un crescendo
luministico e musicale, trasformandosi in un raffinato teatrino da cui emergerà
la statua di Santa Rosalia, il Medico e la Prostituta, ormai guarita dalla
peste, entreranno nel grande armadio centrale: quello che rappresentava la città
infetta, adesso è un tabernacolo rivestito d'oro, nel quale si celebra la
rinascita della vita.
Le musiche
La colonna sonora, realizzata da Mario Saroglia, punterà sul
forte contrasto tra differenti stili musicali, attingendo dal repertorio
classico e barocco, ma legandolo a sonorità attualissime e spingendosi fino alla
musica elettronica e sperimentale.
Ai Quattro Canti e alla Marina
Terminato lo spettacolo, il Carro, trainato dai marinai in
costume, preceduto da tamburinai, si muoverà lungo il Cassaro verso i Quattro
Canti, dove il Sindaco salirà a deporre l'omaggio floreale dinanzi ai piedi
della statua di Santa Rosalia, pronunciando la frase rituale Viva Palermo e
Santa Rosalia!, sotto una piccola pioggia di fuochi d'artificio, di coriandoli e
petali di rosa.
Il Carro proseguirà, poi, il suo cammino lungo la parte finale del Cassaro,
rischiarato da fiaccole e "padelle romane", passerà sotto Porta Felice,
allestita come una galleria luminosa a tre arcate in stile barocco, con luci
gialle e bianche, e girerà per il Foro Italico, fermandosi dinanzi a palazzo
Forcella-De Seta. In chiusura gli strepitosi giochi di fuoco al Foro Italico
illumineranno a festa il cielo sopra Palermo. Per lo spettacolo pirotecnico,
curato anche quest'anno dalla ditta La Rosa, verranno utilizzati 10 mila tubi di
lancio, disposti lungo il Foro Italico e su un'apposita piattaforma a mare. Per
allestire i fuochi, dall'11 luglio, lavoreranno 20 persone.
Corollari del Festino
Anche quest'anno, il periodo del Festino sarà costellato da
spettacoli di musica folk e popolare sul tema di Santa Rosalia, ad opera di
autori e gruppi palermitani cultori dell'argomento. Il progetto 2006 s'intitola
Il tempio nei mercati ed intende riavvicinare i palermitani ai luoghi che erano
i principali centri produttivi e commerciali della città, per riscoprirne la
storia e il legame con la fede popolare che tanti importanti monumenti ci ha
lasciato.
Così, dal 3 al 14 luglio, i
concerti si svolgeranno in otto splendide chiese barocche, scelte tra le tante
che si trovano all'interno dei tre principali mercati storici della città: la
Vucciria, il Capo e Ballarò. Anche questo è un modo per legare la città alla sua
Patrona.