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LE CONFRATERNITE


Le confraternite nascono in Sicilia, a detta del Mongitore (storico palermitano), per imitazione della città di Roma dove ne vengono fondate molte, la più antica risale al 1264 sotto il titolo del Gonfalone. Sotto il regno degli aragonesi a Palermo cominciano a fondersi alcune Unioni con il titolo di Confraternite, costruiscono le loro chiese per permettere di far riunire i fratelli per gli esercizi spirituali, seguono delle regole, chiamate " capitoli ", e poiché i loro esercizi spirituali miravano alla penitenza, fin dall’inizio nelle pubbliche processioni si vestivano di sacco.

Con gli austriaci cominciano a fondersi le Compagnie, unioni di secolari, che pur vestendo di sacco, con i loro capitoli, erano meglio ordinate e decorose e si radunavano con più frequenza. Le chiese che edificavano prendevano il nome di Oratori. Nello stesso tempo nascono le Congregazioni , non vestivano il sacco e facevano gli esercizi sotto la direzione spirituale di un religioso e venivano fondate nelle case dei Regolari. Alcune fondavano oratori distinti, altri nei chiostri religiosi. Alcune nazioni particolari, dice sempre il Mongitore, come Napoletani, Pisani, Milanesi, Genovesi,Calabresi, Catalani, hanno costruito per loro uso chiese particolari. In ultimo le Maestranze , i cui componenti appartenevano ad una stessa arte, edificavano le loro chiese.

Il patrimonio culturale - religioso è affidato alle Confraternite sin dal XIV secolo. Gli aderenti appartengono a tutti i ceti sociali e hanno un ruolo determinante nella gestione della morte e quindi del cadavere. Legati da sentimenti di pietà erano dediti all’assistenza di malati, moribondi, prigionieri.

Ogni Confraternita ha il suo "Santo Protettore", al quale è dedicato un altare, in molti casi viene eretta una chiesa, la cui costruzione e manutenzione diventa un punto di orgoglio per ciascuna di esse.

La Confraternita si regge da sola con lasciti donazioni e contributi vari. Inizia da subito la gara per abbellire la sede e curare la sua funzione, tantissimi artigiani ed artisti, sin dal XIV secolo, sono invitati a creare e costruire tutto ciò che serve per abbellire la chiesa o l’oratorio. Vengono commissionate statue, crocifissi, dipinti, affreschi, stucchi, cori, sagrestie, reliquari, marmi policromi, etc. Le confraternite hanno subito molte traversie nei secoli, poiché i sovrani del tempo vedevano in esse i luoghi dove potevano insorgere idee sovversive tanto che nel 1842 viene proibita la formazione di nuove confraternite. Nel 1862 Vittorio Emanuele II, con decreto del 3 agosto, legava le confraternite alle Opere Pie.

Nel 1929 con il Concordato tra Chiesa e Stato le confraternite diventano associazioni religiose dipendenti totalmente dall’autorità ecclesiastica con lo scopo esclusivo o prevalentemente di culto. Si è assistito al crescere di alcune Confraternite ma anche all’estinzione di altre, ma ne sono sorte tante altre anche ai nostri giorni. Oggi le Confraternite della diocesi di Palermo sono ben 171.

Negli ultimi decenni dello scorso secolo c’è stato un certo assopimento di questa realtà ma grazie ad un grande evento svoltosi a Palermo nel maggio 1993, il ‘ IV Cammino delle confraternite d’Italia’, voluto fortemente dal Cardinale Salvatore Pappalardo con la preziosissima guida di Monsignore Mirabella, si è assistito al risorgere di esse. Il patrimonio edilizio esistente per la maggior parte è gestito dalle Confraternite e non gode di ottima salute, nel corso degli anni questi luoghi, altari o chiese hanno subito dei cambiamenti, sono state fatte delle opere di ristrutturazione che hanno in alcuni casi migliorato l’ambiente, in altri, stravolto e devastato.

Poco conosciuti, questi edifici conservano ancora intatta la concezione e la cultura della morte e tutto sembra ancora avvolto nel mistero. Reale e immaginario si fondono insieme e sembrano raccontare, a chi entra, una lunga favola con tappe obbligate e spaventose.



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