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Madonie: ESCURSIONISMO

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QUALI ITINERARI ESCURSIONISTICI E PERCHÉ

Gli itinerari proposti sono stati individuati basandosi essenzialmente sulle indicazioni fornite dalle associazioni CAI, CAS, LEGA AMBIENTE, LIPU, WWF e con la collaborazione dell'Azienda Foreste Demaniali, da esperti quindi in grado di suggerire i percorsi più interessanti e suggestivi. 

In particolare sono stati evidenziati itinerari di tradizionale escursionismo montano, mulattiere e, dove possibile, le regie trazzere, cioè le antiche vie di comunicazione tra i vari centri abitati e ancora oggi ricche lungo i loro percorsi, di emergenze architettoniche di notevole bellezza, a testimonianza di un'antica cultura e tradizione agropastorale. Itinerari quindi, non solamente di interesse paesaggistico ambientale, ma anche di interesse storico, espressione fisica di antichi mestieri, itinerari come luogo di memoria collettiva.

L'Ente Parco delle Madonie, per esigenze di salvaguardia e tutela ambientale, potrebbe comunque porre vincoli e limitazioni alla visita di alcune aree di particolare fragilità ambientale. Pertanto i sentieri proposti e descritti in questo sito potrebbero essere sottoposti a modifiche.


GLI ITINERARI

Gli itinerari proposti possono essere distinti in tre gruppi:
traversate, escursioni e passeggiate.

Le traversate, le più numerose, sono costituite da itinerari molto lunghi, con tempi medi di percorrenza per la sola andata di 4/5 ore e con dislivelli talvolta notevoli. Per le traversate generalmente occorre pernottare nel punto di arrivo, soprattutto se non si dispone di mezzi propri, in quanto per essere effettuate richiedono una intera giornata. Sono rivolte a coloro che desiderano fare del «Trekking» di più giorni. 

Le escursioni sono un pò meno impegnative ed in alcuni casi ripercorrono parte di una traversata, permettendo comunque di raggiungere una mèta di particolare interesse.

Le passeggiate infine sono molto brevi (1 ora circa per la sola andata), con percorso evidente e minimi dislivelli, quindi un primo contatto per tutti con la montagna e la natura senza rischi e senza stancarsi troppo.

Tutti gli itinerari sono descritti a partire dai paesi e dai relativi accessi stradali e comunque da località accessibili sia ad automobilisti che a coloro che utilizzano mezzi pubblici.

La parte introduttiva riassume brevemente le caratteristiche fondamentali di ogni percorso. Al nome della vetta, della località o del rifugio mèta della gita seguono sommarie indicazioni sul percorso. Vengono poi indicate: la lunghezza del percorso, la quota di partenza, quella minima raggiunta e quella di arrivo, il tempo di percorrenza. Quest'ultimo è naturalmente un tempo medio, che non comprende le soste, ed è riferito ad un escursionista allenato per l'itinerario che intende compiere, valido solo per il percorso di andata.

La descrizione vera e propria dell'itinerario da le indicazioni relative al percorso da seguire, soprattutto nei tratti dove questo è più difficile. Viene poi indicato se si tratta di un itinerario segnato o non segnato e, nel caso, si indicano i colori e le modalità della segnaletica.

I termini destra e sinistra sono riferiti al senso di marcia, quando invece sono utilizzati in senso orografico ciò viene esplicitamente detto; in molti casi si da anche la direzione rispetto ai punti cardinali.

Alla fine della descrizione, in alcuni casi, si riportano anche alcune informazioni utili per chi percorre questi itinerari a cavallo o in mountain-bike.


CARTE, ORIENTAMENTO, OSSERVAZIONE

Le carte topografiche, in scala 1/50000 e 1/25000 dell'Istituto Geografico Militare(IGM), consentono di ricavare una lettura esatta del territorio, occorre tuttavia precisare che si tratta di materiale cartografico spesso non aggiornato da diversi anni, per cui risultano segnati sentieri ormai di difficile identificazione, mentre non sono riportate le numerose strade, piste, recinzioni e costruzioni sorte negli ultimi anni. È in corso di realizzazione, da parte dell'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana (vedi sito) , la nuova carta tecnica regionale in scala 1/10.000 che permetterà l'aggiornamento delle vecchie carte.

L'uso delle carte I.G.M. è però indispensabile, in quanto riportano fedelmente la conformazione del territorio, e risultano molto attendibili nella toponomastica. 

Le carte topografiche in scala 1:50.000 di riferimento sono:

Carta d'Italia: n° 596 Capo Plaia, n° 597 Cefalù, n° 609 Termini Imerese, n° 610 Castelbuono; 

quelle in scala 1:25.000:
Fogli: 260 IV SO Pizzo Carbonara, 260 IV SE San Mauro Castelverde.

Per l'orientamento sulla carta e sul terreno è utile la bussola, indispensabile in inverno quando la neve e la nebbia rendono impossibile l'orientamento con punti di riferimento quali campanili, cime montuose, direzioni di strade, torrenti etc.

Altrettanto utile, può risultare un altimetro di tipo barometrico, naturalmente per un corretto funzionamento occorre tarare in loco lo strumento in corrispondenza di una quota conosciuta; nel caso in cui durante il giorno si dovessero avere bruschi cambiamenti di tempo, occorre ritarare l'altimetro.

Infine da non dimenticare, per le nostre osservazioni, un binocolo e una buona macchina fotografica. 

La carta scenografica (tipo 3d) realizzata con metodi e tecnologie molto avanzate, riproduce il territorio con un notevole grado di precisione pur nei limiti della «prospettiva a volo di uccello», e ne consente una immediata e facile lettura anche ai meno esperti.

Si consiglia inoltre ai meno esperti, per le prime esperienze di alta montagna, di rivolgersi a guide autorizzate o effettuare le gite organizzate dalle associazioni ambientalistiche (WWF Sicilia Nord Occidentale o Cai Palermo)

COME COMPORTARSI

Le «regole di comportamento» sono quelle dettate dal semplice buon senso, e nel pieno rispetto di quel bene comune che è la natura. Tuttavia ricordiamo alcune di queste semplici regole: rispettiamo gli ambienti naturali da noi visitati per chi li visiterà dopo di noi. 

Non lasciamo mai i sentieri contrassegnati: oltre a non danneggiare l'ambiente, eviteremo il rischio di perderci o ritrovarci in situazioni pericolose.

Proteggiamo la natura: non disturbiamo gli animali, non tocchiamo le piante e i fiori, non danneggiamo la foresta, lasciamo ogni cosa come è e dove è. 

La natura è di tutti e per tutti: la quiete e il silenzio sono beni preziosi, non provochiamo suoni, grida, schiamazzi o rumori. 

Non abbandoniamo i rifiuti, ma riportiamoli indietro o utilizziamo (la dove esistono) gli appositi contenitori ed evitiamo con cura di sporcare le acque. 

Gli alberi sono un bene prezioso: non accendiamo fuochi e non abbandoniamo mozziconi accesi che potrebbero provocare incendi.

COME VESTIRSI E COSA PORTARE CON SE

Si raccomanda soprattutto l'uso di scarpe adatte, ad esempio un paio di buoni scarponi in pelle e cuoio con suola scolpita in gomma; questi sono robusti flessibili e impermeabili, pur assicurando al tempo stesso una buona traspirazione. È importante che la scarpa arrivi a contenere anche la caviglia per evitare eventuali slogature; durante l'acquisto si raccomanda di prestare molta attenzione alla scelta del numero giusto, prevedendo lo spessore di un calzino di cotone e di un calzettone di lana. Per quanto riguarda i pantaloni, questi debbono essere robusti ma soprattutto comodi, per permettere ogni tipo di movimento. Camicia di cotone, maglione ed eventualmente una giacca a vento, completano l'abbigliamento. Relativamente alla stagione, possono essere utili un cappello, occhiali da sole, un paio di guanti. Per la pioggia si consiglia una grande robusta mantella di tela cerata aperta sui lati tipo poncio messicano. Per completare l'attrezzatura occorrono: uno zaino di capienza sufficiente, con tasche laterali, una borraccia, un coltello plurimo ed una torcia elettrica. Inoltre ogni gruppo di escursionisti dovrebbe essere provvisto di un piccolo pronto soccorso (alcool, cerotti, bende, fascia elastica, tintura di iodio, siero antivipera, laccio emostatico). L'organizzazione di trekking, soprattutto per percorsi di più giorni è ovviamente rivolta a persone che hanno già un minimo di esperienza, si lascia quindi alla valutazione personale la scelta dei materiali necessari al pernottamento e all'alimentazione.

QUANDO

I periodi consigliati sono la primavera e l'autunno, per le passeggiate comunque va bene una qualsiasi bella giornata durante tutto l'anno. Per quanto riguarda le escursioni e le traversate delle alte Madonie, si sconsiglia il periodo invernale.

PER L'EQUITURISMO

I centri di equiturismo offrono la possibilità di effettuare passeggiate a cavallo nei dintorni, di breve durata ed anche per i principianti. Si possono percorrere a cavallo anche gli itinerari riportati nelle carte, ad eccezione di alcuni tratti particolarmente ripidi e scoscesi. Tali itinerari in quota richiedono una buona pratica della equitazione e un discreto allenamento fisico, alcuni tratti pericolosi devono essere percorsi con il cavallo «alla mano». Inoltre tutti i paesi madoniti dispongono di maniscalchi, sellai e negozianti di foraggio.

PER LA MOUNTAIN BIKE

Un'altro modo per esplorare le Madonie è quello di percorrere questi itinerari in «bicicletta da montagna». Si consigliano quelli più impegnativi solo ai ciclisti allenati, mentre i percorsi di media difficoltà e facili, possono essere intrapresi anche da chi si accosta per la prima volta alla Mountain Bike.

Per quanto riguarda le avvertenze e le attrezzature, oltre a quanto già scritto, si raccomanda di portare: lo spallaccio, che consente brevi spostamenti con la bici a spalla, il borsello portachiavi, la camera d'aria, il kit di riparazioni, la pompa. Si consiglia di calzare scarpe da trekking leggere in goretex. Si ricorda inoltre di dare sempre la precedenza a chi è a piedi, essere molto prudenti nelle discese ripide, chiudere i cancelli o i varchi al pascolo, portare la Mountain Bike a spalla sui percorsi accidentati.

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