Circa 300 mila euro di progetti immediati per il restyling dell’area archeologica dove nascono la nuova biglietteria, i servizi, un bookshop, una caffetteria, i sistemi di videosorveglianza. E un belvedere che renderà il sito anche un punto di riferimento per gli amanti della natura e del trekking. Nel frattempo si studia l’area nei dettagli per lanciare il bando internazionale per il restauro del Teatro, atteso da 30 anni.

Non si può più dimenticare Eraclea Minoa. Non si può più ignorare la devastante copertura di tubi Innocenti che nasconde uno dei teatri greci più affascinanti del Mediterraneo. Sono trentanni, ormai, che il sito è negato ai visitatori che si trovano di fronte un’intelaiatura assurda che non ha più alcuna ragione di esistere. Anche perché è diventata pericolosa: non soltanto non protegge più il teatro ma è diventata un rischio sia per i visitatori che per i custodi, visto che alcuni pannelli si sono staccati e sono stati scaraventati dal vento a diverse decine di metri di distanza. Bisogna quindi intervenire, e in fretta, ridisegnando il sito, rileggendolo anche come un tutto composito che guarda anche al lato green, al paesaggio straordinario che lo abbraccia, a quel mare blu che sembra proteggerlo da vicino. Eraclea Minoa fa parte dei 40 siti gestiti, valorizzati e salvaguardati dal Parco archeologico della Valle dei Templi che ha deciso di impegnare risorse proprie – circa 300 mila euro – in attesa di lanciare il bando internazionale per il restauro completo dell’area archeologica. Che, ricordiamolo, non è soltanto il famoso teatro greco, costretto sotto l’ormai vetusto “relitto” della copertura, ma anche uno straordinario complesso di case del quartiere adiacente, con affreschi, mosaici e una delle cortine murarie tra le più interessanti della Sicilia occidentale: l’antica Heraclea citata da Erodoto e da Cicerone, fondata dai coloni greci di Selinunte nel VI secolo a.C. passata dalle mani dei Romani, coinvolta in una serie di guerre e progressivamente abbandonata prima del I secolo d.C.

“La nostra Sicilia – sottolinea l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – ha una prepotente bellezza accresciuta anche da importanti aree archeologiche, ma queste, purtroppo, non sempre sono state tenute in condizioni dignitose e, talvolta, luoghi unici al mondo sono stati poco valorizzati. Uno di questi è Eraclea Minoa che, dopo decenni, è pronta per rinascere a nuova vita, grazie a questi primi interventi che saranno in grado di migliorarne la fruizione. Da assessore, ma ancor prima da siciliano innamorato della nostra terra, sono orgoglioso che la cultura, che deve essere per la Sicilia il biglietto da visita, riparta anche da luoghi che devono tornare ad avere la centralità che meritano”.

“Il teatro greco di Eraclea Minoa è in un pessimo stato di conservazione. – conferma il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – Ma è soltanto il più evidente tra i problemi che affliggono l’intera area archeologica, oggetto di restauri che, nonostante le migliori intenzioni e le più audaci intuizioni progettuali, non hanno fatto altro che ledere la già delicata conservazione del sito. Purtroppo, in assenza di un progetto complessivo di musealizzazione-protezione, il teatro è rimasto sotto l’ombrello della copertura di cantiere che doveva essere un intervento-tampone per avviare i lavori e invece è ancora lì, dopo trent’anni. Oggi non è più possibile aspettare”. Pericoloso, oltre che un biglietto da visita pessimo: bisogna prendersi cura non soltanto del teatro, ma di tutte le superfici lapidee, su cui non è stata fatta alcuna manutenzione dagli anni Novanta ad oggi.

Il Parco ha deciso quindi di intervenire su più versanti, “rileggendo” il sito nel suo complesso, anche come un unicum dal punto di vista naturalistico. Un progetto che sarebbe già dovuto partire lo scorso febbraio, ma è stato ritardato dal primo lockdown. Se da un lato sono stati già sostituiti alcuni dei pannelli della copertura, mettendola in sicurezza – lavori costati 8.763 euro -, dall’altro il Parco è al lavoro, con CoopCulture concessionaria dei servizi aggiuntivi, per la sistemazione dell’intera area, la realizzazione dei nuovi bagni, il rifacimento delle biglietterie e dei desk di accesso, che verranno forniti di un bookshop e di una caffetteria con area ristoro (impegnati 170mila euro). Il Parco sta coinvolgendo i suoi archeologi per il completo riallestimento dell’Antiquarium che ospita reperti importanti, e per i nuovi materiali a supporto della visita. E siccome Eraclea Minoa gode di una posizione magnifica, affacciata sulla marna bianca che guarda il Mediterraneo, il progetto comprende anche l’allestimento di un percorso che condurrà ad un nuovo belvedere, da cui godere del panorama e, seguendo il sentiero, molto amato dagli sportivi, raggiungere la spiaggia sottostante. E, visto che Eraclea Minoa è ancora oggetto di scavi clandestini, con 35 mila euro si è anche provveduto al sistema di videosorveglianza dell’area, finora mai pensato o realizzato. “CoopCulture ha sempre costruito le sue attività in stretto rapporto con il territorio – interviene il direttore generale Letizia Casuccio -. Crediamo nel coinvolgimento, nella didattica, ma anche in servizi efficienti e in un luogo di lavoro attrezzato per noi e per chi visita. E in questi tempi in cui i siti sono drammaticamente chiusi, investire su un luogo millenario ci sembra il modo più bello di rispondere a chi non pensa che la Cultura sia necessaria per vivere”.

Questo nell’immediato, perché nel frattempo si sta procedendo ai rilievi fotogrammetrici, all’analisi e consistenza del terreno (studio di fattibilità progettuale del rilievo, ortofotopiano e 3D del teatro greco: 44.430 euro; analisi chimico – fisico e studio del microclima sul materiale lapidea del Teatro: 20 mila euro). Per definire al meglio di “progetto Eraclea”: non si può lanciare un bando internazionale, se prima non si conosce perfettamente lo stato del luogo, sopra e sotto. I tempi non sono lunghissimi: il bando doveva essere lanciato a maggio scorso, ma il Covid ha bloccato (e rimandato) la giornata internazionale di studi che doveva portare all’avvio dell’iter, dopo un confronto tra studiosi, archeologi, architetti paesaggisti, esperti di tecnologie per l’elaborazione di modelli 3D.

“È necessario compilare uno storico degli interventi già effettuati e da qui partire per lo studio dello stato dell’area, molto degradata – riprende Sciarratta -. Soltanto dopo si potrà parlare di valorizzazione e di un nuovo sistema di copertura definitivo, della riprogettazione dell’antiquarium e del restauro delle Insule. Ma anche di impianti tecnologici adeguati, di parcheggi, aree ristoro: insomma, Eraclea Minoa è un sito di importanza eccezionale e va trattato come tale”. Completato lo studio sul sito e dopo il confronto tra gli studiosi – a cui sta già provvedendo il Parco – si potrà lanciare il concorso internazionale per la progettazione, restauro e valorizzazione del Teatro di Eraclea Minoa, che dovrà essere finanziato con fondi adeguati.

CoopCulture ha anche elaborato un progetto di public engagement per l’area archeologica e l’Antiquarium di Eraclea Minoa, con un’attività gratuita che mira al coinvolgimento della comunità locale di Cattolica Eraclea e Montallegro, e soprattutto, delle scuole. Progetto che sarà avviato non appena sarà possibile frequentare di nuovo i siti culturali.

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