di Rosalinda Camarda Signorino
Nella splendida cornice di Villa Igea, ieri 12 ottobre 2024, Pucci Scafidi ha accolto la stampa per festeggiare i cento anni della fotografia a marchio Scafidi, e per inaugurare la mostra “Frame of Sicily”, con il patrocinio dalla Fondazione Federico II, Villa Igiea Roccoforte Hotel, Firriato, Cantine Florio e Flamant.
Dodici gli scatti esposti dell’autore che saranno visionabili fino all’11 novembre prossimo.
Per l’occasione è stato presentato uno short movie d’immagini di Giusto, Nicola e Pucci Scafidi. Scatti che hanno visto tre generazioni a confronto: Giusto il capostipite, ritrattista della Palermo che fu felicissima; Nicola, reporter di fama mondiale, grazie anche alla foto di Salvatore Giuliano e non solo e Pucci, cantore delle bellezze della Sicilia e delle sue Isole minori.
La scelta del luogo non è assolutamente casuale, il capostipite Giusto è stato il fotografo fra i tanti, di Franca e Vincenzo Florio, gli allora proprietari di Villa Igea. Luogo, che dopo anni e anni di vicissitudini è tornata, finalmente, grazie all’acquisto di Rocco Forte ad avere il lustro che merita.
Una serata affascinante e piena di forti emozioni, quella di rivedere proiettata la nostra città, la Sicilia, raccontata in questi cento anni da scatti e obiettivi diversi.
Incontriamo Pucci Scafidi e “scattiamo verbalmente” delle domande.
-Che ricordi ha di suo nonno, di suo padre?-
“ Del nonno ho pochissimi ricordi, tranne quello di una persona molto austera, come si diceva una volta, una persona tutta d’un pezzo. Ma sicuramente un grande ritrattista. Del mio papà, invece ho un ricordo nitido e bellissimo. Ho lavorato fianco a fianco per quasi venti anni ed è stato il mio vero maestro. Ed io oggi, da appena trentacinque anni, quest’anno un altro compleanno trentacinque anni di professione. Con le mie foto e con uno stile diverso dal loro cerco di portare il bello della nostra terra in giro per il mondo. Questa sera inauguro la mia mostra che si chiama Frame of Sicily che è un bel pezzo di Sicilia raccontata a modo mio. Ho piacere di ringraziare sicuramente Villa Igea Roccoforte che comunque è la padrona di casa di questa serata, che ci ha ospitato e ha reso possibile questo evento”
-Mi può parlare di questa sua innovazione ultima, la fotografia materica?-
“Tradizione e innovazione. Questa innovazione, materia che metto all’interno delle mie fotografie mi è venuta in mente perché vengo dalla pellicola. Con mio padre, stampavo in bianco e nero e quando proiettavamo un negativo su un foglio di carta, andavamo, e me lo aveva insegnato mio padre e a sua volta a lui mio nonno, a mascherare alcune parti del fotogramma. In maniera totalmente diversa, io oggi, applico delle resine della materia prima di andare in stampa, per poi evidenziare alcune parti del fotogramma. Questa tecnica, quella della materia, prende forma e colore all’interno delle mie fotografie rendendola in qualcosa che si può oltre che vedere anche toccare.
-Questa tua innovazione alla tradizione, sei l’unico, chiaramente ad usarla?-
“Intuizione, nessuna scoperta. Ad oggi sì, domani possibilmente l’applicheranno i miei colleghi. Ma io sono assolutamente contento perché c’è spazio per tutti: E’ la fotografia che comanda io non vado a svilire la foto, cerco di evidenziare alcune parti del fotogramma che è una cosa diversa. Mi auguro solamente che si attengano a questo.