Importante monumento architettonico racchiude, nella stratificazione degli stili prodotta dai molteplici rimaneggiamenti, gran parte della storia della città.
Posta nella più antica area sacra di Palermo dove già i fenici, i romani, i bizantini e gli arabi avevano elevato i loro luoghi di culto, si affaccia su un vasto piano sistemato dall’arcivescovo Simone di Bologna nel 1452 dove sorgeva una chiesa bizantina che gli arabi avevano trasformato in moschea ed i normanni avevano restituito al culto cristiano.
Fu l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, ministro di Guglielmo II a promuovere sul posto la costruzione della Cattedrale nel 1184. Dopo appena un anno, nel 1185, la chiesa veniva consacrata ed intitolata a Maria Assunta.
Descrizione della Cattedrale
La facciata principale, su via Bonello, chiusa tra due alte e slanciate torri a bifore e colonnine, conserva l’aspetto datele tra il XIV ed il XV secolo, con un coronamento orizzontale ad archi intrecciati.
Sul fronte meridionale che si apre sulla piazza avanza, tra due torrette, un ampio portico, magnifico esempio di gotico fiorito catalaneggiante, eretto nel 1429-30 da Antonio Gambara, a tre alte arcate ogivali e con timpano ornato da motivi fioriti.
Nel corso dei secoli aggiunte e restauri hanno molto modificato l’edificio originario. Ma l’intervento più radicale e distruttivo fu quello operato da Ferdinando Fuga tra il 1771 ed il 1809 quando fece edificare una cupola gigantesca secondo il gusto dell’epoca che però era assolutamente priva di ogni legame con l’architettura fatimita dell’edificio. Fece, inoltre, distruggere le pareti laterali allo scopo di ricavarvi 14 cappelle, sostituire il soffitto ligneo ed imbiancare tutto l’interno già privato, due secoli prima, dei mosaici originari.
Completamente trasformato con fredda architettura neoclassica, l’interno della Chiesa è a croce latina, a tre navate divise da pilastri.
Nella navata destra vi sono custodite le famose tombe imperiali e reali.
Già collocate in posizione privilegiata nella precedente basilica, furono qui riunite in occasione del restauro di fine ‘700.
Sì tratta del sarcofago di Costanza d’Aragona (morta nel 1222), moglie di Federico II, della tomba di Enrico VI (morto nel 1197) della tomba di Federico II (morto nel 1250); l’urna racchiude anche le spoglie di Pietro II d’Aragona (morto nel 1342).
Al muro di sinistra si trova il sarcofago di Guglielmo duca di Atene (morto nel 1338), figlio di Federico II d’Aragona; in secondo piano la tomba di Ruggero II (morto nel 1154) ed a destra la tomba dell’imperatrice Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero II e madre di Federico II (morta nel 1198).
A destra del presbiterio si trova la Cappella di S. Rosalia nel cui altare, entro una fastosa urna d’argento, stanno le reliquie della Santa, patrona della città.
Tra le sculture primeggiano il Fonte Battesimale con le figure doloranti di Adamo ed Eva dei fratelli Pennino, la statua marmorea della Madonna di Libera Infermi di Francesco Laurana. Nella Cappella del Sacramento, al termine della navata di sinistra, si trova un grande ciborio a forma dì tempietto, eseguito in lapislazzuli nel 1663. Originari dell’epoca normanna sono il trono règio, il candelabro e parti del pavimento mosaicato.
La Sala del Tesoro
Vi si accede a destra dell’anti sagrestia. Nelle sue vetrine si trovano paramenti sacri, paliotti, calici ed estensori, mitria, un breviario miniato del XV secolo, la tiara d’oro di Costanza d’Aragona rinvenuta nella sua tomba; ed ancora oreficerie varie, smalti bizantini, ricami ed oggetti rinvenuti nelle tombe reali.
A sinistra una cripta con i sarcofagi dei vescovi e dei re normanni.
La Meridiana
Progettata dall’astronomo Giuseppe Piazzi, fu realizzata durante i lavori di rifacimento della Cattedrale ed inaugurata il 4 giugno 1801 per la festa del Corpus Domini.
La Meridiana, posta nel pavimento davanti l’altare maggiore, è costituita da una fascia metallica lunga m. 21,812 a partire dal piede dello gnomone ricavato in una navata laterale.
Ai lati della Meridiana, in un riquadro di marmo policromo, sono raffigurati i dodici segni zodiacali.
Il centro dell’immagine solare sullo zodiaco della Meridiana è segnalato da una piccola inclusione in metallo diverso ed attraverso i tempi di permanenza del sole nelle diverse costellazioni viene determinato, mediante tavole astronomiche, il tempo d’ingresso del sole nei vari segni zodiacali.
Vista dai tetti della cattedrale
Dal 2015 fa parte della World Heritage List patrimonio dell’ Unesco
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