In considerazione della grande affluenza di pubblico registratasi – ad oggi più di 25.000 visitatori (+36% nell’ultimo semestre) – la mostra “Gli Etruschi a Palermo” è stata prorogata fino al 31 gennaio 2015.
L’esposizione è ospitata nella suggestiva cornice del settecentesco “Real Albergo dei Poveri” http://goo.gl/v6f9z0 in C.so Calatafini, 207 a Palermo (Tel. 091.422314)
L’ingresso è gratuito; gli orari d’apertura sono: mar-dom ore 9-13; 15-19.
Video presentazione mostra http://goo.gl/aJbvWy
Questo temporaneo allestimento consente di rendere fruibile al pubblico una delle più importanti raccolte di materiali etruschi esistenti in Italia, la Collezione Casuccini, che comprende circa 10.000 reperti e offre una testimonianza completa e omogenea della produzione artistica dell’antica Clusium. Nel XIX secolo essa costituiva a Chiusi un vero e proprio museo: il “Museo Casuccini”, fondato da Pietro Bonci Casuccini e aperto al pubblico nel 1829 con i materiali rinvenuti nel corso degli scavi condotti nelle sue vaste proprietà. Acquistata nel 1865 dal Regio Museo di Palermo, allora in via di costituzione, la Collezione Casuccini è conservata dal 1869 nell’attuale sede del Museo Archeologico “Antonino Salinas”. Si può ben dire, quindi, che essa rappresenta una parte significativa del patrimonio archeologico della Sicilia, sia per la qualità di molti dei suoi reperti, sia dal punto di vista storico-culturale, per le ragioni ideali che portarono al suo arrivo a Palermo.
La mostra presenta, nella sezione introduttiva, documenti d’archivio e alcuni libri editi tra il XVIII e il secolo scorso, appartenenti alla biblioteca del Museo Salinas, che si riferiscono alla “scoperta” dell’arte etrusca. Da qui, il percorso espositivo si snoda in sequenza cronologica.
Esso prende avvio dalla testa di canopo, testimonianza delle prime usanze funerarie dell’Etruria settentrionale interna. L’itinerario prosegue con la scultura funeraria arcaica, le ceramiche figurate importate dalla Grecia e altre prodotte in Etruria.
Spiccano la kylix bilingue del Pittore di Andokides e l’oinochoe in bucchero pesante raffigurante il mito di Perseo e Medusa. La sezione arcaica si chiude con i reperti rinvenuti nel tumulo di Poggio Gaiella, che la tradizione associa al re Porsenna: si segnalano l’imponente monumento circolare a gradini e la statua-cinerario nota come Plutone.
Dopo alcune testimonianze di età classica, sono esposti gli specchi finemente incisi e altri oggetti in bronzo e in avorio. Segue un’ampia selezione di materiali di età ellenistica, con i sarcofagi decorati a rilievo e le numerose urne in alabastro, travertino e terracotta.
L’esposizione si chiude con una sezione dedicata al Museo Archeologico di Palermo, alla storia della sua formazione, alla figura di Antonino Salinas e ai lavori di restauro che interessano attualmente l’edificio, video http://goo.gl/HLY7ix
l Museo Salinas, il cui nucleo originario si era formato a partire dal 1814 come Museo dell’Università di Palermo, contiene uno straordinario patrimonio culturale che copre un periodo compreso tra il paleolitico e l’età moderna.
A seguito del restauro dell’edificio, attualmente in corso, è stato progettato un nuovo ordinamento scientifico delle raccolte archeologiche e artistiche, con l’intento di illustrare con chiarezza il processo di formazione del Museo – nato dall’aggregazione di collezioni diverse per natura e provenienza – e di offrire una panoramica ampia e cronologicamente accurata della storia della Sicilia occidentale attraverso le sue testimonianze archeologiche più importanti.