Villa Di Napoli o semplicemente Villa Napoli è un edificio che ha visto una profonda trasformazione sia sua che di tutto il territorio circostante.

Nasce dalle rovine della Cuba Soprana che dominava tutta la campagna dell’agro palermitano. Sorta nel ‘500 dalla trasformazione della Torre Alfaina questo edificio così come lo vediamo è del ‘700 rivisto e ampliato dalle varie proprietà che si sono succedute, dai “Ventimiglia” ai “Napoli” passando per i “Galletti”  e “Rao/Torres”. Oggi è proprietà della Regione Siciliana che negli anni 2000 l’ha ristrutturata. Ancora oggi purtroppo non è nella sua migliore condizione perchè non ha trovato una giusta collocazione come meriterebbe nel panorama monumentale palermitano. 

Si arriva dal Corso Calatafimi da un palazzo con un passaggio di fronte la Via Gino Marinuzzi oppure dalla Via Giuseppe Arcoleo. 

E’ visitabile solo di mattina e la prima domenica del mese gratuitamente. 

L’edificio è particolarmente interessante sia dal punto di vista architettonico che monumentale, contiene una cappella con coretto ligneo e una bell’affresco con Santa Rosalia la cui realizzazione, come alcuni affreschi delle stanze nobili, è attribuita al noto pittore palermitano Vito D’Anna, attivo nel ‘700, considerato il più raffinato e sensibile interprete del rococò palermitano e tra i maggiori pittori siciliani.

Oltre all’edificio è possibile visitare il bel giardino settecentesco di pertinenza che oltre a tanti punti interessanti come un bacino d’acqua, fontane e muri antichi, insiste la spettacolare Cubola o Piccola Cuba, un edificio quadrangolare aperto da tutti i lati con al centro una probabile vasca che serviva ai giochi d’acqua alla fine dei canali irrigui. L’edificio è sormontato da una tipica Cubola rosso vivo tutt’oggi in ottime condizioni. 

Nel giardino è presente uno degli alberi monumentali più grandi di Sicilia, una Ficus macrophylla dalla chioma spettacolare che copra gran parte della zona nord del giardino, visibile anche dalla contigua Via Michele Titone.

Questo angolo, che si è miracolosamente salvato, di una Palermo che non c’è più, può dare solo l’idea di come doveva essere questo rigoglioso territorio prima dell’aggressione antropica che ha devastato tutta questa zona con palazzoni anonimi e invasivi costruiti più nell’ottica della massimizzazione del profitto rispetto al mantenimento del paesaggio originale. 

Foto e testi per ©PalermoWeb di Giorgio De Simone