L’area
di Adrano fu abitata sin dalla preistoria, come testimoniano i
resti rinvenuti negli scavi condotti da Luigi Bernabò Brea e
Paolo Orsi, che hanno portato alla scoperta in contrada Mendolito
di nuclei abitati nel Mesolitico.
Di
notevole importanza è la necropoli rupestre con tombe scavate
nella roccia, alcune delle quali con cupola a tholos,
dai cui proviene molta ceramica riferibile alla cultura di
Castelluccio (ceramica con segni caratteristici bruni e neri su
fondo giallo – rosso, riferibile alla prima età del bronzo).
Secondo le testimonianze il centro siculo è stato fondato intorno
all’anno 1000 a.C., alle falde dell’Etna.
Dagli
scavi abbiamo appreso che le mura, che cingevano su tre lati
l’abitato, mentre il quarto lato era naturalmente difeso da un
burrone, sono databili alla metà del VI sec. a.C.
Nell’area
del villaggio siculo sono venuti alla luce un tempio e i resti di
un’abitazione, e nei pressi della porta sud è stata scoperta
una lunga iscrizione in lingua sicula.
Nel
400 a.C. fu fondata da Dioniosio I di Siracusa sulle pendici
dell’Etna la città greca di Adranon,
che deve il nome alla divinità sicula di Adranos, assimilabile al
dio greco Efesto, il cui tempio era, secondo gli antichi
scrittori, sorvegliato da mille cani sacri.
Adrano
fu occupata dai Romani nel 263 a.C., ma poco resta della facies
romana della città e le testimonianze archeologiche di maggior
pregio sono riferibili alle epoche precedenti.
Tra
questi sono da ricordare alcuni bronzetti provenienti sempre da
località Mendolito, databili tra l’VIII e il V secolo a.C., tra
cui il famoso Efebo di bronzo, risalente al pieno V secolo a.C. e
conservato nel Museo archeologico di Siracusa.
Tutto
il patrimonio di reperti archeologici provenienti da Adrano è
conservato presso il Museo Archeologico di Siracusa e il Museo
Preistorico Etneo (piazza Umberto I, allestito nel Castello
normanno di Adrano).
Nel
paese si possono vedere i resti della cinta muraria cittadina e il
cosiddetto torrione di Dionisio.