Il moderno abitato di Sambuca di Sicilia (m. 350
s.l.m. – ab. 8.000 ca.) trae origine da un abitato di età araba.
Esso è disteso sulla sommità di un poggio, chiamato fin dal 1921
Sambuca Zabut. Nella parte alta è il Castello, costruito da
un emiro Zabuth e ceduto da Guglielmo II nel 1185 al convento di
Monreale col nome di Rahal zabuth. Nel sec. XIX fu adibito a carcere
e andò in rovina, ma si conserva il vecchio casale arabo, con i
resti di una torre e l’intrigato tessuto dei vicoli ciechi e dei
cortili, che rappresenta l’esempio l’esempio più integro di
urbanistica islamica in Sicilia.
Tra il XIII ed il XIV secolo il paese si
espande in direzione sud-ovest; risalgono a questo periodo alcuni
portali ogivali tra cui quello trecentesco della chiesa della
Concezione.
Nel ‘500 e nel ‘600 il paese è
interessato da un rinnovamento edilizio che prosegue poi nei secoli
successivi; vengono costruiti la maggior parte delle chiese, i
conventi, l’ospedale, l’orfanotrofio, e si avvia l’apertura della
“strada grande” (corso Umberto), portata a compimento nel XIX sec.
Con l’edificazione di numerosi palazzi signorili.
Imboccato il corso Umberto I, si supera a
destra il Teatro comunale (1850), a sinistra la via Guglielmo
Marconi conduce alla chiesa della Concezione, con un bel portale
trecentesco a colonnine e ornati a linee spezzate. Proseguendo sul
corso, dopo la chiesa di S. Caterina, a sinistra, facente
parte di un convento fondato nel 1515, si giunge in piazza della
Vittoria, dove sorge la chiesa del Carmine, oggi santuario di
Maria SS. Dell’Udienza, annessa la convento dei Carmelitani.
Edificata nel 1530, e ampliata nel 1615, è stata interamente
rimaneggiata e arricchita di stucchi nel sec. XIX: vi si custodisce
la statua marmorea della Madonna dell’Udienza, attribuita ad
Antonello Gagini , la chiesa possiede un crocefisso ligneo
seicentesco.
Dopo la piazza della Vittoria il corso
sale al Municipio (chiamato anche “Palazzo dell’Arpa” per la
forma dell’abitato), su due archi, che si sottopassa. Proseguendo
diritti per via belvedere si raggiunge la piaza Navarro, da dove,
per la via omonima, a sinistra, si accede al quartiere saraceno: vi
si trova il Palazzo Panitteri, all’interno del quale è
allestito il cosiddetto “salotto sambucese”, un piccolo museo delle
cere d’ambiente ottocentesco. In cima al quartiere saraceno è la
Matrice vecchia, con un bel portale trecentesco.
A nord del paese, la frazione Adragna,
già casale arabo, è oggi località di villeggiatura; presso la chiesa
di S. Maria di Adragna (S. Vito) è un vetusto edificio, un tempo
casino di caccia del marchese di Sambuca. Da Ad ragna una strada
conduce a nord (7 km. ca.) all’importante zona archeologica di Monte
Adranone.
A poca distanza dal centro urbano di
Sambuca si trova il Lago Arancio, bacino artificiale di 36
milioni di m2 , che si sviluppa per ca. 2 km. nella valle del fiume
carboni fin sotto il monte Arancio (m. 403 s.l.m.). Una strada a
destra costeggia la riva del lago raggiungendo dopo 1,8 km., in
corrispondenza di una stretta, la diga di sbarramento, ad arco, in
calcestruzzo vibrato (alta m. 42, lunga al coronamento m. 137,70,
spessa m. 11,8 alla base e m. 2,80 in sommità). Una condotta forzata
di km. 2,6 scavata nella roccia collega il serbatoio alla centrale
idroelettrica.