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a cura di Pietro Giordano


Il moderno abitato di Sambuca di Sicilia (m. 350 s.l.m. – ab. 8.000 ca.) trae origine da un abitato di età araba. Esso è disteso sulla sommità di un poggio,  chiamato fin dal 1921 Sambuca Zabut. Nella parte alta è il Castello, costruito da un emiro Zabuth e ceduto da Guglielmo II nel 1185 al convento di Monreale col nome di Rahal zabuth. Nel sec. XIX fu adibito a carcere e andò in rovina, ma si conserva il vecchio casale arabo, con i resti di una torre e l’intrigato tessuto dei vicoli ciechi e dei cortili, che rappresenta l’esempio l’esempio più integro di urbanistica islamica in Sicilia.

Tra il XIII ed il XIV secolo il paese si espande in direzione sud-ovest; risalgono a questo periodo alcuni portali ogivali tra cui quello trecentesco della chiesa della Concezione.

Nel ‘500 e nel ‘600 il paese è interessato da un rinnovamento edilizio che prosegue poi nei secoli successivi; vengono costruiti la maggior parte delle chiese, i conventi, l’ospedale, l’orfanotrofio, e si avvia l’apertura della “strada grande” (corso Umberto), portata a compimento nel XIX sec. Con l’edificazione di numerosi palazzi signorili.

Imboccato il corso Umberto I, si supera a destra il Teatro comunale (1850), a sinistra la via Guglielmo Marconi conduce alla chiesa della Concezione, con un bel portale trecentesco a colonnine e ornati a linee spezzate. Proseguendo sul corso, dopo la chiesa di S. Caterina, a sinistra, facente parte di un convento fondato nel 1515, si giunge in piazza della Vittoria, dove sorge la chiesa del Carmine, oggi santuario di Maria SS. Dell’Udienza, annessa la convento dei Carmelitani. Edificata nel 1530, e ampliata nel 1615, è stata interamente rimaneggiata e arricchita di stucchi nel sec. XIX: vi si custodisce la statua marmorea della Madonna dell’Udienza, attribuita ad Antonello Gagini , la chiesa possiede un crocefisso ligneo seicentesco.

Dopo la piazza della Vittoria il corso sale al Municipio  (chiamato anche “Palazzo dell’Arpa” per la forma dell’abitato), su due archi, che si sottopassa. Proseguendo diritti per via belvedere si raggiunge la piaza Navarro, da dove, per la via omonima, a sinistra, si accede al quartiere saraceno: vi si trova il Palazzo  Panitteri, all’interno del quale è allestito il cosiddetto “salotto sambucese”, un piccolo museo delle cere d’ambiente ottocentesco. In cima al quartiere saraceno è la Matrice vecchia, con un bel portale trecentesco.

A nord del paese, la frazione Adragna, già casale arabo, è oggi località di villeggiatura; presso la chiesa di S. Maria di Adragna (S. Vito) è un vetusto edificio, un tempo casino di caccia del marchese di Sambuca. Da Ad ragna una strada conduce a nord (7 km. ca.) all’importante zona archeologica di Monte Adranone.

A poca distanza dal centro urbano di Sambuca si trova il Lago Arancio, bacino artificiale di 36 milioni di m2 , che si sviluppa per ca. 2 km. nella valle del fiume carboni fin sotto il monte Arancio (m. 403 s.l.m.). Una strada a destra costeggia la riva del lago raggiungendo dopo 1,8 km., in corrispondenza di una stretta, la diga di sbarramento, ad arco, in calcestruzzo vibrato (alta m. 42, lunga al coronamento m. 137,70, spessa m. 11,8 alla base e m. 2,80 in sommità). Una condotta forzata di km. 2,6 scavata nella roccia collega il serbatoio alla centrale idroelettrica.

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