Ustica,
              il cui nome deriverebbe dal latino ustum,
              bruciato, o dal greco osteodes,
              ossario, in riferimento alle ossa di 6000 mercenari cartaginesi
              lasciati morire sulle sue rive, è un’isola a nord di Palermo.
              
              In
              base alle attuali conoscenze, risulterebbe abitata sin dal
              Neolitico (4000 a.C.), come attestano i reperti rinvenuti nella
              grotta di San Francesco Vecchio e nella grotta Azzurra.
              
              All’età
              del Bronzo (1400-1200 a.C.) appartengono resti di notevole
              importanza rinvenuti presso il villaggio dei Faraglioni, che ci
              mostra una cinta fortificata a forma di ferro di cavallo,
              all’interno della quale erano racchiuse le capanne, la cui
              sistemazione regolare ci induce a supporre l’esistenza di una
              comunità molto bene organizzata.
              
              Negli
              scavi sono state recuperate delle ceramiche decorate a fasce
              rettilinee incise e i grandi pithoi
              usati per gli inumati.
              
              Riguardo
              alle epoche più recenti abbiamo, per l’età ellenistica alcune
              cisterne per la raccolta delle acque piovane e mosaici a tesserae
              bianche e nere.
              
              In
              seguito all’occupazione dei Romani l’abitato venne spostato
              nel luogo in cui è rimasto fino ai nostri giorni.
              
              Nell’isola
              è stata, inoltre, scoperta una necropoli tardo-romana, di cui
              fanno parte anche 4 ipogei paleocristiani.
              
              Nella
              Torre di Santa Maria, che risale al XV secolo, sono visibili
              antichi oggetti di recupero.
              
              L’isola
              oggi è zona naturalistica protetta.