Apr 02 2021
Il 7 aprile come ogni anno è la giornata mondiale della salute
Nel 1948 la prima Assemblea mondiale della salute (World Health Assembly) decide di istituire una giornata dedicata della salute in tutto il mondo. Dal 1950 la giornata mondiale della salute (World Health Day) si celebra dunque il 7 aprile, per ricordare la fondazione dell’Oms avvenuta il 7 aprile 1948.
Ogni anno viene scelto per la giornata un tema specifico, che evidenzia un’area di particolare interesse per l’Oms.
La giornata è un’occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione.
La giornata mondiale della salute non è quindi un evento che si riduce ai lavori di un giorno, ma è ogni volta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.
L‘OMS ha lanciato un invito a tutti i paesi a lavorare insieme per garantire che, entro i primi 100 giorni dell’anno, la vaccinazione degli operatori sanitari e degli anziani sia in corso in tutti i paesi del mondo. La campagna, dal titolo #VaccinEquity, invita i paesi e le compagnie farmaceutiche alla solidarietà per raggiungere questo traguardo, prima del 7 aprile 2021, Giornata mondiale della Salute. Quest’azione mira non solo a contrastare la pandemia, ma soprattutto le crescenti disuguaglianze che si trovano alla base di molte sfide globali in ambito sanitario, in cui i paesi ricchi hanno una posizione privilegiata.
Secondo l‘OMS, già prima della pandemia da COVID-19 molti paesi stavano fronteggiando molte sfide sul piano della salute, tra cui la carenza di personale competente soprattutto. La pandemia ha ulteriormente ridotto la disponibilità e la capacità degli operatori sanitari di garantire continuità ai servizi essenziali, sia a causa di numeri insufficienti sia per la mancanza di equipaggiamento e attrezzature adeguate. I vaccini consentirebbero quindi di aumentare la capacità di risposta alla pandemia di questi paesi, andando a tutelare l’azione del personale sanitario qualificato, oggi più essenziale che mai.
https://www.who.int/campaigns/annual-theme/year-of-health-and-care-workers-2021
fonte: internet
Mar 25 2021
Al Giglio di Cefalù riprende l’ortopedia
Covid: riprende venerdi’ attività di ortopedia dopo casi di pazienti positivi, tutte le altre attività proseguono regolarmente
CEFALU’ – Riprenderà venerdi’ 26 marzo l’attivita’ del reparto di ortopedia della Fondazione Giglio di Cefalù dopo alcuni casi di pazienti positivi al Covid-19.
In totale i pazienti di ortopedia riscontrati positivi al coronavirus sono stati 14 e tutti trasferiti negli ospedali con reparti covid.
Il reparto di ortopedia è stato quindi sanificato e messo in sicurezza per riprendere l’attivita’ di ricovero che “viene svolta – sottolinea la Fondazione Giglio – sotto stretta osservazione sanitaria con una unità di crisi appositamente costituita. Non escludiamo, purtroppo, nonostante i tamponi negativi in ingresso, che un paziente sia entrato in contatto con il virus il giorno prima dell’ingresso in struttura”.
Tutte le attivita’ sanitarie del Giglio sono regolarmente in corso.
Nov 16 2012
Meningite da meningococco B: parere positivo del CHMP per il vaccino made in Italy
Novartis riceve il parere positivo del CHMP per il vaccino che aiuta a prevenire la malattia da meningococco B, la principale causa di meningite in Europa
• La malattia meningococcica da sierogruppo B (MenB) spesso non viene diagnosticata correttamente e può uccidere nell’arco di 24 ore o causare gravi disabilità permanenti1,2
• Al momento dell’approvazione, il vaccino contro il meningococco di tipo B sarà il primo vaccino ad ampia copertura contro MenB indicato per proteggere tutte le fasce di età, inclusi i lattanti
• L’approvazione del vaccino contro il meningococco di tipo B conferma la posizione di riferimento di Novartis a livello globale nella lotta alla malattia meningococcica
Siena, 16 novembre 2012 – Novartis ha annunciato oggi che il Comitato per i Farmaci per uso umano (Committee for Medicinal Products for Human Use, CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha adottato parere positivo per il vaccino a quattro componenti contro il meningococco B [rDNA, adsorbito] per l’immunizzazione attiva di soggetti di età pari o superiore ai 2 mesi contro la malattia meningococcica invasiva causata da N. meningitidis di gruppo B. Al momento dell’approvazione, questo sarà il primo vaccino ad ampio spettro autorizzato, in grado di contribuire a proteggere tutti i gruppi di età contro il meningococco di tipo B (MenB)3, inclusi i lattanti la fascia a maggiore rischio di infezione4.
«Siamo orgogliosi dell’importante traguardo raggiunto nell’ambito dello sviluppo di vaccini contro una malattia che fino a oggi sembrava invincibile» ha affermato Rino Rappuoli, responsabile mondiale della Ricerca di Novartis Vaccines and Diagnostics. «Per oltre due decenni, insieme ai miei colleghi ricercatori e clinici ci siamo impegnati per sviluppare un vaccino in grado di prevenire la malattia da MenB. La nostra determinazione è stata alimentata dalle testimonianze di pazienti che hanno provato l’esperienza devastante della meningite e dalle famiglie che hanno perso i loro cari a causa di questa malattia». «Il lavoro di centinaia di donne e uomini presso il nostro Centro Ricerche ha fatto sì che Siena fosse riconosciuta come una delle capitali mondiali dell’immunizzazione» prosegue Rappuoli. «La ragione di questo successo è l’avere costantemente mantenuto la ricerca scientifica alla base del processo che avrebbe portato a vaccini sempre più innovativi. Senza l’innovazione, infatti, non sarebbe stato possibile raggiungere quei livelli che oggi hanno attratto e stanno attraendo a Siena giovani professionisti da tutto il mondo, che saranno il motore dei futuri traguardi».
Il vaccino Novartis contro il meningococco B è il primo vaccino sviluppato usando un pionieristico approccio scientifico (la reverse vaccinology), partendo dal genoma del batterio5. Tale approccio innovativo costituisce la base per una nuova generazione di vaccini grazie ai quali sarà possibile prevenire altre malattie.
I vaccini attualmente disponibili contro la meningite meningococcica proteggono contro i sierogruppi A, C, Y e W135, ma non contro MenB, responsabile fino al 90% dei casi di malattia meningococcica in alcuni paesi europei6. La malattia meningococcica da MenB spesso non viene diagnosticata correttamente, può uccidere in 24 ore o causare gravi disabilità permanenti1,2. Circa 1 soggetto su 10 di coloro che contraggono la malattia meningococcica muore, nonostante un trattamento adeguato2. Fino a uno su cinque di coloro che sopravvivono alla malattia soffrirà di disabilità permanenti quali danni cerebrali, perdita dell’udito o amputazione degli arti5. I tassi più alti di malattia da MenB si verificano nel primo anno di vita, con un picco ai sette mesi di età7.
«La meningite è una patologia drammatica che, oltre al decesso, può causare sordità, ritardo psicomotorio, paralisi cerebrale. Il periodo di maggior rischio è in prevalenza nei primi cinque anni di vita, perché nel bambino il sistema immunitario è immaturo, e insorge nuovamente nell’adolescente e nel giovane adulto, soggetti che fanno vita di comunità», dichiara Susanna Esposito, Direttore della Clinica Pediatrica I presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica. «La vaccinazione è considerata l’unico intervento preventivo efficace e fino a oggi esisteva un gap nella possibilità di prevenire le forme da meningococco da sierogruppo B, che rappresentano attualmente più della metà dei casi. Questo nuovo vaccino rappresenta un enorme progresso perché permetterà di prevenire la meningite di sierogruppo B nelle diverse fasce di età».
Si attende ora il pronunciamento della Commissione Europea che solitamente comunica la decisione finale nei tre mesi successivi al parere espresso dal CHMP. A partire da quel momento, l’eventuale approvazione sarà valida in tutti i paesi dell’Unione Europea (UE) e della Comunità Economica Europea (EEA). Ogni singolo Paese membro valuterà il regime di classificazione e rimborso e determinerà l’eventuale inclusione del vaccino nei programmi di vaccinazione nazionale. Novartis è impegnata a rendere disponibile quanto prima il vaccino a quattro componenti contro il meningococco B e sta già dialogando con le autorità competenti per un inserimento del prodotto nei calendari di vaccinazione nazionale il prima possibile.
I profili di tollerabilità e immunogenicità del vaccino a quattro componenti contro MenB sono stati definiti attraverso un ampio e completo programma di studi clinici, tra cui ampi studi di fase II e III che hanno coinvolto oltre 8.000 lattanti, bambini, adolescenti e adulti8,9,10,11,12,13. A partire dai due mesi di età, il vaccino multicomponente contro il meningococco B può essere somministrato secondo diverse schedule di vaccinazione che possono integrarsi con il calendario delle vaccinazioni di routine.
«Accogliamo con profonda soddisfazione questa notizia particolarmente significativa per genitori e medici. Per la prima volta nella lotta contro la malattia meningococcica, si intravede una potenziale soluzione nella protezione contro questa malattia» ha affermato Bruce Langoulant, Presidente e membro del CoMO, (Governing Council of Confederation of Meningitis Organisations) e padre di una bimba sopravvissuta alla meningite. «Molti membri e sostenitori del nostro Comitato sono stati colpiti personalmente dalla meningite e hanno visto i loro cari soffrire degli effetti devastanti di questa malattia».
Il vaccino a quattro componenti contro il meningococco B [rDNA, adsorbito] è il risultato di oltre vent’anni di ricerca d’avanguardia nello sviluppo dei vaccini5. MenB è stato un bersaglio particolarmente difficile da raggiungere in quanto la capsula esterna del batterio non viene soddisfacentemente riconosciuta dal sistema immunitario come antigene, rendendo particolarmente impegnativo lo sviluppo di un vaccino efficace fino ai recenti sviluppi scientifici14.
Successivamente all’approvazione nel 2010 del vaccino coniugato contro i sierogruppi A, C, W-135 e Y, l’approvazione attesa del nuovo vaccino contro MenB pone Novartis come azienda di riferimento nella lotta contro la malattia meningococcica. Novartis sarà presto in grado di offrire vaccini per aiutare a proteggere contro tutti e cinque principali sierogruppi meningococcici (A, B, C, W-135 e Y) che causano la maggioranza dei casi di meningite nel mondo15.
Novartis
Novartis fornisce soluzioni terapeutiche in grado di far fronte alle esigenze, in continua evoluzione, dei pazienti e della società. Con sede a Basilea, in Svizzera, Novartis offre un portafoglio diversificato per meglio rispondere a queste esigenze: farmaci ad alto contenuto di innovazione, prodotti per la cura dell’occhio, farmaci generici a costi competitivi, vaccini preventivi e dispositivi diagnostici, prodotti per automedicazione e specialità veterinarie. Novartis è la sola azienda al mondo a detenere una posizione di riferimento in tutte queste aree. Nel 2011, le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 58,6 miliardi di dollari, mentre circa 9,6 miliardi di dollari (9,2 miliardi di dollari escluse le svalutazioni e gli ammortamenti) sono stati investiti in Ricerca & Sviluppo. Le società del Gruppo Novartis contano circa 127.000 collaboratori e operano in oltre 140 Paesi del mondo. Ulteriori informazioni sono disponibili nei siti www.novartis.com e www.novartis.it.
Riferimenti bibliografici
1. Thompson MJ, et al. Clinical recognition of meningococcal disease in children and adolescents. Lancet 2006;367:397-403.
2. Organizzazione Mondiale della Sanità. Meningite meningococcica. Scheda N. 141. Aggiornamento dicembre 2011. Disponibile all’indirizzo: http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs141/en/. Ultimo accesso: 16 novembre 2012.
3. Donnelly J, et al. Qualitative and quantitative assessment of meningococcal antigens to evaluate the potential strain coverage of protein-based vaccines. Proc Natl Acad Sci USA 2010;107:19490-5.
4. Rosenstein NE, et al. Meningococcal disease. N Engl J Med 2001;344:1378-88.
5. Rappuoli R. Reverse vaccinology, a genome-based approach to vaccine development. Vaccine 2001;19:2688-91.
6. Health Protection Agency. Meningococcal Reference Unit isolates of Neisseria meningitidis: England and Wales, by serogroup & epidemiological year, 1998/99-2008/09. 17 agosto 2010. Disponibile all’indirizzo http://www.hpa.org.uk/web/HPAweb&HPAwebStandard/HPAweb_C/1234859711901. Ultimo accesso: 16 novembre 2012.
7. Cohn, A. et al. Changes in Neisseria meningitidis disease epidemiology in the United States, 1998-2007: Implications for prevention of meningococcal disease. Clin Infect Dis 2010;50:184-91.
8. Santolaya ME, et al. Immunogenicity and tolerability of a multicomponent meningococcal serogroup B (4CMenB) vaccine in healthy adolescents in Chile. Lancet 2012;379:617-24.
9. Gossger N, et al. Immunogenicity and tolerability of recombinant meningococcal serogroup B vaccine administered with or without routine infant vaccinations according to different immunization schedules: A randomized controlled trial. JAMA 2012;307:573-82.
10. Vesikari T, et al. Immunogenicity of an investigational, multicomponent, meningococcal serogroup b vaccine in healthy infants at 2, 4, and 6 months of age. Presented at IPNC, Sept 11-16, 2010; Banff, Canada. Poster #180.
11. Findlow J, et al. Multicenter, open-label, randomized phase II controlled trial of an investigational recombinant meningococcal serogroup B vaccine with and without outer membrane vesicles, administered in infancy. Clin Infect Dis 2010;51:1127-37.
12. Snape MD, et al. Immunogenicity of two investigational serogroup B meningococcal vaccines in the first year of life: a randomized comparative trial. Pediatr Infect Dis J 2010;29:e71-9.
13. Prymula R, et al. Catch-up vaccination of healthy toddlers with an investigational multicomponent meningococcal serogroup B vaccine (4CMenB) – exploration of a two-dose schedule. Presentato alla European Society of Paediatric Infectious Diseases; 7-10 giugno 2011; L’Aja, Paesi Bassi.
14. Giuliani MM, et al. A universal vaccine for serogroup B meningococcus. Proc Natl Acad Sci USA 2006;103:10834-9.
15. Organizzazione Mondiale della Sanità. Position paper sulla meningite meningococcica. Weekly epidemiological record No. 44, 2002, 77, 329-40. Disponibile a: http://www.who.int/immunization/wer7740meningococcal_Oct02_position_paper.pdf.
Mag 17 2012
Il trifoglio del gorilla batte il cancro !!
Contrastare il cancro mangiando come i gorilla: trifoglio e soia. E’ questo il risultato di una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’università della California.
Le abitudini alimentari del primate, infatti, sarebbero in grado di aiutare il corpo umano a prevenire i tumori dipendenti dagli estrogeni come il cancro al seno e quello al colon retto. Lo studio è stato pubblicato sull’American Journal of Physical Anthropology.
Studiando i primati e la loro dieta ci si è resi conto che queste scimmie mangiando forti quantità di soia e trifoglio rosso, contenenti fito-estrogeni, sembrano essere ben protetti dalle tipologie di tumore sopracitate.
Commenta Katharine Milton, coordinatrice della ricerca:
I fito-estrogeni vegetali presenti in queste piante funzionano come l’ormone sessuale femminile: gli estrogeni sono potenti sostanze chimiche, che se prodotti in quantità eccessive possono interferire con la fisiologia riproduttiva ma che nelle dosi giuste presentano effetti positivi.
In realtà gli effetti benefici degli estrogeni provenienti dalle piante erano già stati studiati in passato, ma nessuno fino ad ora aveva provato a vedere se fossero esistite in natura altre forme di vita simile all’uomo (primati) che ne facevano uso. Studiando la dieta dei gorilla di montagna e dei gorilla rossi in un parco nazionale in Uganda, gli scienziati non solo hanno scoperto che la dieta dei suddetti animali è fortemente basata su alimenti contenenti fito-estrogeni, ma la capacità di queste scimmie di riuscire a sconfiggere le forme tumorali attraverso la loro particolare alimentazione possa rappresentare un punto d’inizio nella messa a punto di terapie preventive nei confronti del cancro.
Ovviamente, come ci tengono a sottolineare gli studiosi, la sola assunzione di fito-estrogeni non basta a debellare lo sviluppo del cancro sebbene sia in grado di mettere in atto una forte protezione, come d’altronde già provato su modello umano in passato. A queste sostanze devono aggiungersi stili di vita sani ed equilibrati caratterizzati da una dieta corretta e dalla giusta quantità di attività fisica.
Apr 30 2012
I vaccini ? Ti allungano la vita !
I vaccini non proteggono solo i bambini, ma se ben usati possono allungare e migliorare la vita anche degli adulti.
Lo ricorda l’Oms in occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione.
“Dai bambini agli anziani l’immunizzazione previene malattie debilitanti, disabilità e morti da malattie prevenibili – ricorda l’Oms – i benefici delle vaccinazioni si stanno estendendo agli adolescenti e agli adulti, e forniscono protezione contro malattie potenzialmente letali come l’influenza, la meningite e alcuni tumori come quello cervicale e quello del fegato”.
In Italia, contrariamente alle vaccinazioni infantili che ci vedono ai primi posti in Europa, per quelle dedicate agli adulti ci sono molte lacune da colmare, ad esempio per quanto riguarda l’influenza, per cui si immunizza circa il 30% degli over 65 che soffrono di malattie croniche, lo pneumococco, che ha percentuali ancora inferiori, o l’Hpv, che ha coperture in alcune regioni molto inferiori a quanto programmato: “I vaccini per cui è più facile indicare i vantaggi ottenibili sono quelli per malattie che prevedono ricoveri ospedalieri e terapie farmacologiche, come quelle dovute a pneumococco ed influenza – commenta Carlo Signorelli, che dirige il gruppo vaccini della Società Italiana di Igiene (Siti), che recentemente ha varato insieme alle federazioni dei pediatri e dei medici di famiglia un ‘calendario vaccinale per la vita’ – uno studio Usa ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale ha una costo-efficacia inferiore solo all’introduzione delle cinture di sicurezza obbligatorie, mentre quella per lo pneumococco per tutti gli anziani è più efficace in termini di spesa per vite salvate della clorazione dell’acqua potabile”.
fonte: OMS-Ordine Medici Palermo
Feb 04 2012
La tua pressione è di destra o di sinistra ?
Una differenza di pressione sistolica tra il braccio destro e quello sinistro pari a 15 millimetri di mercurio potrebbe essere indice di maggiore predisposizione a rischi cardio-vascolari.
Lo rivela una ricerca pubblicata online dalla rivista “The Lancet”, condotta dagli esperti del Peninsula College of Medicine and Dentistry della Exeter University.
Gli studiosi, che hanno passato in rassegna 28 studi precedenti nei quali si analizzavano le variazioni di pressione sistolica tra le due braccia, spiegano che questo fenomeno è dovuto al restringimento e l’indurimento delle arterie che forniscono sangue alle gambe e ai piedi. Questo raddoppierebbe il rischio di malattie vascolari periferiche e aumenterebbe anche quello di malattie cerebrovascolari, riducendo l’afflusso di sangue al cervello con il rischio di sviluppare ictus.
Per questo secondo il dottor Christopher Clark, a capo del team di ricerca, è importante effettuare controlli di routine anche a casa misurando la pressione su entrambe le braccia
(fonte: Ordine Medici di Palermo)
Feb 03 2012
Clima e smog aumentano le malattie respiratorie
Sono in netto aumento le malattie respiratorie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ed enfisema. Negli ultimi anni, a causa di cambiamenti climatici, smog e cattivi stili di vita, sono salite a 3 milioni le persone che in Italia soffrono d’asma, oltre il 10% di questi sono bambini. E 3 milioni sono anche le persone che soffrono di Bpco, una malattia che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indica come terza causa di morte nel pianeta entro il 2015.
Delle principali malattie respiratorie e dei metodi per contrastarle si parlerà nel convegno in programma oggi e domani a Napoli, organizzato dalla divisione Malattie respiratorie e allergiche dell’ospedale Cardarelli e coordinato dal direttore del dipartimento, Gennaro D’Amato.
“C’é un allarme su queste patologie – spiega D’Amato – sono in netto e costante aumento”. A favorirne l’insorgenza e l’aggravarsi, spiega D’Amato, sono una serie di fattori: gli inquinanti dell’atmosfera, sia polveri sottili che gassosi come l’ozono, sicuramente favoriscono le infiammazioni delle vie aeree e potenziano l’azione degli allergeni inalati. A peggiorare ulteriormente la situazione ci sono fumo e cambiamenti climatici. Infine, nei bambini, sono in aumento le mucositi delle vie aeree, con tosse e asma. Problemi che le peculiarità campane sembrano ulteriormente aggravare provocando tassi record di allergie che colpiscono il 30% della popolazione. Non aiuta, per esempio, il record nazionale di obesità infantile, la conformazione tufacea del territorio, l’abbondanza di piante che causano allergie e soprattutto l’inquinamento delle città.
“E’ noto – spiega D’Amato – che le persone che vivono in zone urbane tendono a essere più affette da malattie respiratorie, soprattutto allergiche come rinite e asma, rispetto a quelle che vivono in zone rurali. In questo periodo – aggiunge D’Amato – in cui l’influenza sta mettendo a letto tantissime persone, anche con la scomparsa della febbre, permane negli allergici e nei bronchitici una tosse fastidiosa che va tenuta sotto controllo medico. Una soluzione – conclude D’Amato – potrebbe essere piantare nelle città tanti alberi di quei tipi che non scatenano reazioni allergiche. E iniziative come la Zona a traffico limitato sicuramente migliorano la qualità della vita nelle metropoli”.
(fonte: Ordine Medici Palermo)
Feb 02 2012
La pillola scaccia-sclerosi arriva in Italia
Arriva in Italia la prima terapia orale contro la sclerosi multipla: è fingolimod, un farmaco della Novartis che si prende per bocca al mattino, e che libera i malati dalla schiavitù delle iniezioni.
Presentato oggi a Roma in occasione del suo arrivo nel nostro Paese dopo il sì delle autorità, il medicinale non è solo più facile da prendere (aumentando così l’aderenza al trattamento), ma anche più efficace.
La pillola sta cambiando il volto della malattia, dichiara Giancarlo Comi, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, «perchè ha un’efficacia due volte maggiore rispetto alle terapie di prima linea usate finora». Ha tanti punti di forza: in primis è efficace su molti pazienti con forma recidivante-remittente che non rispondono all’interferone, la terapia oggi in uso. In più Fingolimod è efficace su pazienti con SM recidivante-remittente grave a rapida evoluzione. In Italia è rimborsato dal SSN nei suddetti pazienti.
Il suo meccanismo d’azione è innovativo e mirato: riconosce e si lega a una molecola, la sfingosina 1-fosfato, esposta sulla superficie dei linfociti impazziti che attaccano il cervello. Così facendo li intrappola nei linfonodi impedendogli di andare a far danni. In più pare che Fingolimod si leghi anche alla sfingosina esposta su certe cellule nervose, esercitando in questo caso un’azione positiva, neuroprotettiva. Infatti si è mostrato capace non solo di ridurre fin del 61% le recidive, rispetto a interferone, ma anche del 36% il danno cerebrale. (ANSA)
Apr 21 2011
E tu di che intestino sei ?
Che intestino hai ? E che cosa hai nella pancia?
Come per i gruppi sanguigni, anche a livello intestinale l’uomo è distinguibile in “gruppi” (enterotipi) diversi a seconda della popolazione batterica, la flora intestinale, che vi alberga dentro.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature sono stati riconosciuti solo tre diversi gruppi che non dipendono da etnia e origine geografica dell’individuo o da cosa mangia, spiega Peer Bork dell’European Moleular Biology Laboratory di Heidelberg in Germania.
I tre gruppi intestinali sono correlati a certe caratteristiche come età e peso corporeo e potrebbero spiegare perché certe persone assimilano di più i cibi e tendono a ingrassare più di altre oppure perché i farmaci vengono metabolizzati in modo diverso, con efficacia ed effetti avversi differenti, dai diversi individui.
I tre ‘gruppi intestinali’ sono stati battezzati: Bacteroides, Prevotella e Ruminococcus dai nomi dei batteri dominanti in ciascun gruppo. Ognuno di noi ha circa 100 mila miliardi di batteri nel proprio intestino. Ci aiutano a digerire e ci proteggono da infezioni, chiedendo in cambio ‘vitto e alloggio’.
Con gli esami del Dna negli ultimi anni è stato possibile studiare la flora intestinale e classificarla in dettaglio. Le informazioni genetiche raccolte in questo studio indicano ora che, indipendentemente dalla nostra origine etnica e geografica e da ciò che mangiamo, possiamo appartenere a uno dei tre enterotipi. E’ emerso che a seconda dell’enterotipo cui apparteniamo siamo più o meno suscettibili a obesità.
Inoltre che la capacità di produrre vitamine da parte del nostro organismo varia a seconda dell’enterotipo: persone di enterotipo Bacteroides producono molta vitamina C, B2, B5 e H; i Prevotella sono più bravi a produrre la B1 e l’acido folico.
(fonte: sito Ordine Medici di Palermo)